Il primo film in lingua francese di Alexandre Aja dai tempi di “Alta Tensione” è un thriller che si svolge in una sola ambientazione dove una donna è bloccata in una futuristica capsula del sonno.
Questa donna (Mélanie Laurent) si sveglia in una camera criogenica futuristica senza idea di chi sia, perché sia lì o come poter uscire prima che finisca l’aria. Oxygène sembra perfetto per rappresentare questo periodo, dove, causa COVID, siamo spesso bloccati in casa o comunque chiusi in piccoli spazi da molti mesi. Tra l’altro, nella pellicola ci sono delle citazioni a una presunta pandemia che sta distruggendo il mondo di Oxygène. Il film è molto originale nel suo stile e diventa più avvincente man mano che inizia a svelare i misteri della protagonista interpretata dalla Laurent. Si svolge come un frenetico gioco di domande tra la Laurent e il computer della capsula di nome Milo, che permette di ottenere qualsiasi informazione. Può fare tutto tranne che aprire la porta della capsula… ma questa azione non aiuterebbe la protagonista.
“Oxygène” piano piano riesce a spiegarci quasi tutto, evitando enormi buchi di trama… ma c’è un piccolo piccolo dettaglio che la sceneggiatura di Christie LeBlanc non spiega mai in modo soddisfacente: perché diavolo una camera criogenica dovrebbe mai essere dotata di un collegamento con i social media!?
A parte gli scherzi…
Oxygène trova una serie di modi intelligenti per mantenere la nostra attenzione sui pericoli chiari e presenti del film. Gli attori sono bravi in tal senso, anche se solo uno di loro appare sullo schermo. Laurent è eccellente in questo ruolo dove ha solamente un’ora per capire chi sia e come sopravvivere a questa situazione. MILO è sempre calmo e felice di essere di aiuto finché Omicron (nome in codice di Laurent) gli fa le domande giuste ma non aiuta il fatto che le ricordi costantemente che gli resta poco ossigeno.
Questa capsula è una piccola meraviglia di design e Jean Rabasse merita un elogio per aver creato una tomba fluorescente così dinamica e che permette a “Oxygène” di risultare interessante anche all’interno degli stretti confini di questa minuscola ambientazione.
A proposito della capsula…
È bizzarro ascoltare Milo mentre avvisa Laurent che, manomettendo il sistema, viola la legge europea. Sta dentro a una capsula e gli resta poco ossigeno, che gli frega delle leggi Europee. Qualcuno di voi potrebbe storcere il naso anche per i continui flashback che mostrano un topo da laboratorio che prova a superare un labirinto. Aja – il regista – prova a trasmettere il senso di claustrofobia e ricorda alla protagonista i test di laboratorio effettuati da lei con i topi.
Oxygène sicuramente non brilla per intensità… le scene più vibranti vedono la Laurent impegnata a strappare i tubi della macchina mentre questa prova a drogarla. Diverte il fatto che MILO detiene tutte le informazioni di cui Omicron ha bisogno ed è felice di fornirgliele fintanto che pone le domande giuste; chiunque sia mai stato frustrato dalla letteralità di Siri o Google Voice sarà in grado di relazionarsi alla frustrazione di Laurent mentre sbatte la testa contro domande troppo complesse perché un’IA possa rispondere.
Un film come questo, sarebbe stato un flop senza un’attrice all’altezza. Laurent è impressionante dall’inizio alla fine e salva il risultato finale. Nel complesso, Oxygène è un thriller divertente che gioca con le convenzioni di genere per mantenere lo spettatore attento all’azione. L’ho trovato anche intellettualmente stimolante e gli ho dato un bel 7. Fammi sapere se sei d’accordo con il voto attraverso i commenti.
Per saperne di più su Oxygène…
- Titolo: Oxygène;
- Regista: Alexandre Aja;
- Cast: Mélanie Laurent come Elizabeth Hansen; Mathieu Amalric come M.I.L.O; Malik Zidi come Léo Ferguson;
- Durata: 101 minuti;
- Paese: Francia;
- Sceneggiatura: Christie LeBlanc;
- Genere: Thriller, fantascienza.
La Recensione
Oxygène
Un film come questo, sarebbe stato un flop senza un'attrice all'altezza. Laurent è impressionante dall'inizio alla fine e salva il risultato finale. Nel complesso, Oxygène è un thriller divertente che gioca con le convenzioni di genere per mantenere lo spettatore attento all'azione. L'ho trovato anche intellettualmente stimolante e gli ho dato un bel 7. Fammi sapere se sei d'accordo con il voto attraverso i commenti.
PRO
- Mélanie Laurent salva il film
- tutto sommato è divertente
CONTRO
- per alcuni potrebbe risultare noioso