L’idea del film horror Lo Sciame, disponibile su Netflix e tra i film più visti in Italia in questo momento, non è affatto male. Pensa, le cavallette, dall’alba dei tempi, hanno trasmesso paura al genere umano. Mi riferisco ovviamente a una delle 10 piaghe d’Egitto. C’erano cavallette/locuste ovunque, mandate da Dio per intercessione di Mosè contro il popolo Egiziano, così da liberare gli ebrei dalla schiavitù.
Purtroppo in Lo Sciame non c’è un riferimento storico e le locuste manifestano il loro lato oscuro soltanto verso il finale… se di finale vogliamo parlare. Si, per due atti del film ti annoierai a morte se sei un fan del genere horror e penserai: “ma ste locuste cosa faranno mai di male?” Parlando del finale… poteva essere gestito meglio. È altamente sbrigativo, come se il regista avesse rotto la telecamere e non ci fosse più tempo per comprarne una nuova. Di horror ne troverai veramente poco ma apprezzerai la scelta di introdurre un tema molto attuale come quello del “novel food“, quindi commercializzazione di alimenti per molti bizzarri come locuste, vermi, grilli ecc… come risposta al consumo eccessivo di carne bovina ecc… Il film ti da la sua opinione e cioè che anche le locuste o il novel food hanno un costo. Voglio spoilerarti una scena horror che a mio avviso merita parecchio. Riguarda la figlia della protagonista, Laura (Marie Narbonne). In questa sequenza trova la mamma Virginie (Suliane Brahim) dentro la serra circondata dalle locuste. Sono sicuro che la troverai interessante.
La trama di Lo Sciame
Il film horror francese Lo Sciame non è un remake del tanto deriso film catastrofico del 1978 di Irwin Allen, come potrebbe suggerire il titolo, ma uno studio autonomo su una madre di due figli recentemente vedova che fa parecchi sacrifici per sostenere la sua famiglia.
Dopo la morte del marito, l’allevatrice di capre Virginie (Suliane Brahim) ha allevato senza successo locuste da vendere come integratore proteico. La sua famiglia è in difficoltà finanziarie, e i suoi due figli – in particolare la figlia adolescente Laura (Marie Narbonne) – vengono derisi a scuola per via del lavoro che fa la mamma. Mentre si trova nel recinto delle locuste, Virginie cade e si sveglia per scoprire che gli insetti banchettano con le sue ferite sanguinanti. Durante la notte, l’allevamento viene rivitalizzato e Virginie decide in segreto di mescolare il sangue con il loro cibo. Gli affari iniziano ad andare bene e Virginie è costretta a costruire nuove serre per ospitare nuove locuste. Ma quando le sue scorte di sangue si esauriscono, Virginie è costretta a cercare altre fonti di alimentazione per le sue bestie.
Philippot (regista di Lo Sciame) fa del suo meglio per dare un senso di realismo al film ma il pubblico sarà consapevole fin dall’inizio che gli eventi si svolgeranno in una direzione.
Lo Sciame sembra riluttante a riconoscere le sue radici horror. La narrazione viene gestita con molta moderazione – probabilmente scelta dettata dal budget – e impedisce al film di esternare il suo vero potenziale.
Philippot quindi si preoccupa solo di affrontare l’enigma personale di Virginie e delle scelte inquietanti che è disposta a fare per perseguire il suo obiettivo.
Le sequenze delle locuste sono messe in scena in modo efficace, grazie a una perfetta combinazione di effetti generati dal computer con filmati di insetti reali. Ciò si traduce in alcuni momenti horror, ma sono poco più di un antipasto di un pasto che non viene mai servito.
La Recensione
Lo Sciame (2021)
Sfortunatamente, in Lo Sciame, manca un terzo atto riconoscibile. Questa brusca conclusione potrebbe lasciare gli spettatori a speculare su cosa avrebbe potuto essere questo film se Philippot fosse stato disposto a sacrificarsi come fa la sua eroina.
PRO
- Buona l'idea
- Il tema sociale ci sta tutto
CONTRO
- Non è un vero horror
- Il finale è troppo sbrigativo