La scrittrice inglese Jojo Moyes ha visto nuovamente adattare un suo libro al cinema: dopo Io prima di te, stavolta è toccato a L’ultima lettera d’amore, diretto da Augustine Frizzell, un film molto dolce e romantico che ripercorre un’antica storia d’amore negata, disponibile su Netflix dal 23 luglio 2021.
La trama
Il film inizia con un’ambientazione londinese, nel 1965, ripercorrendo la vita di coppia di una famiglia benestante dell’epoca. Siamo in un punto intermedio, in pieno smarrimento, quando d’improvviso torniamo all’oggi e troviamo lei, Ellie Haworth, interpretata da Felicity Jones, una giornalista scettica nel suo lavoro come nella vita, poco incline ai sentimentalismi o, almeno, così fa sembrare. A caccia di materiale nell’archivio per scrivere un articolo su una cronista della redazione venuta a mancare da poco, Ellie si ritrova fra le mani una lettera d’amore, segreto che condividerà con il pignolo e fiscale archivista, espresso da Shailene Woodley.
La prima lettera ritrovata racchiude in sé già tutto quello che troveranno in seguito:
“Mio caro e unico amore, so che sei spaventata ma, credimi, non ho mai vissuto niente del genere e, ti assicuro, non lo rivivrò mai più. Non sarò mai appagato se avrò solo una parte di te. E per questa ragione, accetterò il lavoro a New York. Sarò al binario due a Marylebone, venerdì alle 19:15. Vieni con me mia cara, risparmiagli un matrimonio di convenienza e, soprattutto, risparmialo a te stessa. Viviti questa storia che è vera, reale e infinita. Lo so, mette paura, ma vivere una menzogna sarebbe peggio. Noi saremo felici, tanto felici. Nelle tue mani custodisci il mio cuore, le mie speranze. Tuo Boot”.
Loro, però, che tutto sia racchiuso qui dentro ancora non lo sanno e, in ogni caso, continueranno a cercare per trovare altra corrispondenza e sapere se questa storia d’amore è stata vissuta. Il film si sussegue tra il presente della giornalista e dell’archivista, e i flashback della storia d’amore clandestina fra Jennifer Starling, moglie di un assente industriale, e il giornalista Anthony O’Hare, per lei semplicemente Boot.
L’incontro fra Jennifer e Boot è casuale, l’innamoramento naturale, ma vivere quell’amore appare quasi impossibile. Non è il solo ruolo della donna ad essere differente a metà degli anni ’60, aspetto che emerge maggiormente a confronto con la realtà presente incarnata da Ellie, e non è neanche la difficoltà della stessa Jennifer a smettere di indossare la veste della moglie perfetta.
Sono le circostanze senza tempo a rendere la storia coinvolgente: un marito assente, un giovane giornalista libero e affascinante che invade la tua vita, la voglia di sentirsi desiderata di lei, un tradimento scoperto, un figlio in arrivo, un lavoro precario, la paura di vivere qualcosa che non si conosce. Ciò vale in ogni epoca. Non solo, sarà capace di scuotere Ellie, di sciogliere l’archivista, e di immaginare un finale differente non solo per la coppia delle missive, ma anche per loro stessi.
Una storia già vista
Diciamolo subito: L’ultima lettera d’amore non è una storia originale. In particolare, si trovano assonanze con due film: Letters to Juliet e Possession – Una storia romantica.
Letters to Juliet Letters è un film del 2010, diretto da Gary Winick, che ha preso ispirazione dal romanzo Lettere a Giulietta di Lise e Ceil Friedman. Con Amanda Seyfried come protagonista, Sophie nel film, racconta la storia di questa giovane e bellissima donna americana col sogno di diventare una giornalista. Si ritrova a Verona insieme al fidanzato, il quale ha in progetto di aprire in Italia un ristorante, e lei scopre le “segretarie di Giulietta”, ovvero donne che rispondono alle lettere che le persone lasciano alla più famosa loggia dell’amore. Sophie si propone di aiutare in questa attività, scoprendo così una lettera vecchia di cinquant’anni e conoscendo Claire e la sua storia d’amore. Nell’aiutare Claire a ritrovare il suo amore di gioventù negato, si innamorerà lei stessa, del nipote della donna. Stesso inizio, stesso epilogo.
Possession – Una storia romantica è un film del 2002, di Neil LaBute, e tratto dal romanzo di Antonia Susan Byatt degli anni ’90. Anche qui i protagonisti sono un uomo e una donna, due ricercatori, abbastanza freddi e sulle loro, interpretati da Gwyneth Paltrow e Aaron Eckhart. Lei ricercatrice e discendente di Christabel LaMotte, e lui studioso del poeta inglese Randolph Henry Ash. Vengono ritrovate delle misteriose lettere che svelano tradimenti, relazioni e le motivazioni nascoste di estreme sofferenze da parte di coloro che, traditi, evitavano di osservare la realtà. Fra i due ricercatori nascerà una storia d’amore, mentre nello scovare le lettere scovavano loro stessi.
Insomma, le somiglianze sono parecchie e il finale pressoché identico, rendendo per gli appassionati del genere la storia famigliare.
Perché guardarlo
L’ultima lettera d’amore è un film estremamente dolce, stemperato dalla narrazione del presente e dalla protagonista Ellie, sopra le righe e capace di spezzare l’incantesimo con poche battute.
La storia del passato è avvincente, si vuole sapere come va a finire. Più scontata invece la trama fra i due giovani del presente, deducibile fin dalle prime battute. I temi toccati sono molti, fra cui il ruolo della donna in società, sessant’anni fa come oggi.
Se avete visto Letters to Juliet e Possession, una storia romantica vi sembrerà di riguardare un vecchio film ma, se amate il genere, non potete perdervelo. In fin dei conti, non è possibile stancarsi di una storia d’amore ben raccontata, no?
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La Recensione
L'ultima lettera d'amore
Questo dolce film racconta la storia, in parallelo, di una coppia moderna e di un amore non consumato nella Londra degli anni '60. L'esito saranno due nuovi amore a rinascere.
PRO
- Una volta iniziato il film, si vuole sapere come va a finire. Bellissimi i costumi.
CONTRO
- Il contrasto con il presente è troppo forte, a tratti fastidioso.