Blanco pubblica il suo primo disco e lo fa sfoggiando la title track “Blu celeste”. Dopo un’estate all’insegna del tormentone “Mi fai impazzire” in collaborazione con Sfera Ebbasta che ha fatto cantare a squarciagola tutta l’Italia, il giovane artista della provincia di Brescia sta conquistando dischi di platino e consensi in tutto lo stivale.
In realtà, Blu celeste non è la primissima uscita discografica di Blanco. Il primo Ep, Paranoid Quarantine era uscito a giugno del 2020 su Soundcloud, poco dopo l’arrivo del singolo Belladonna (Adieu), seguito dall’altro tormentone “Notti in bianco”.
“Blu celeste” è un brano riflessivo che parla di momenti intimi della vita di Blanco e dei contrasti familiari che hanno condizionato la sua esistenza: la mancanza del fratello maggiore, i momenti in cui solo la tua camera può proteggerti dal mondo esterno, e la voglia di affetti che non ritorneranno mai. Un accompagnamento di pianoforte fa da sfondo alla voce “disperata” di Blanco, che si racconta nel profondo.
Il successo dell’artista bresciano continua inarrestabile grazie alle collaborazioni instaurate con “La Canzone Nostra” di Mace con Blanco, appunto, e Salmo a inizio anno (quattro dischi di platino, per 7 settimane al primo posto della classifica FIMI/GfK) e Mi fai impazzire (tre platini), che lo vede al fianco di Sfera Ebbasta, a giugno. Ma non sono stati questi nomi da “pesi massimi” la chiave del successo come qualcuno potrebbe pensare. Questa va cercata nell’attitudine e nella genuinità di Blanco.
La title track “Blu celeste” è dedicata a una persona cara che non c’è più. Inutile chiedergli a chi in particolare, giustamente lo vuol tenere per sé. Nemmeno se ci sia un qualche riferimento a Domenico Modugno, suo mito dichiarato (insieme a molti altri: da Battisti a Gino Paoli e a Celentano). Sappiamo solo che: “Nel blu dipinto di blu era la canzone nostra” come recita appunto solo in “La Canzone Nostra”.