La notizia è di ieri in tarda serata: David Lynch, acclamato regista di film come Blue Velvet, Mullholand Drive e The Elephant Man, si unisce al cast di The Fabelmans, diretto da Steven Spielberg, altra pietra miliare di Hollywood e due volte vincitore dell’Oscar. Si tratta della prima collaborazione tra i due.
La trama di The Fabelmans è ancora sconosciuta, ma si sa che il film è semi-autobiografico, ispirato all’infanzia del regista in Arizona. Il cast comprende Michelle Williams, Seth Rogen e Paul Dano. L’uscita al cinema è prevista per il 23 Novembre 2022, in concomitanza con il giorno del Ringraziamento. Il ruolo di Lynch rimane top-secret.
The Fabelmans, co-scritto da Spielberg e dal suo frequente collaboratore Tony Kushner, segna il ritorno di Spielberg in sceneggiatura: l’ultimo film in cui il regista figura anche come sceneggiatore, A.I. Intelligenza Artificiale, risale al 2001. Kushner, invece, firma anche la scenggiatura dell’ultimo successo del regista, il l’omonimo remake del musical West Side Story.
David Lynch dietro e davanti la cinepresa
David Lynch esordisce come regista nel 1977 con Eraserhead, girato interamente in bianco e nero, la cui trama distopica e surreale lo rende ben presto un punto di riferimento del cinema underground.
Nel corso degli anni ’80 Lynch dirige tre dei film per cui oggi è più conosciuto: The Elephant Man, ispirato alla vera storia di un uomo con gravi deformità vissuto in età vittoriana, e che ottenne 8 candidature agli Oscar; Dune, tratto dall’omonimo romanzo di fantascienza scritto da Frank Herbert, di cui Dennis Villeneuve ha girato recentemente il nuovo adattamento, e Blue Velvet, un thriller sui generis, nel cui cast figura anche la sua partner di allora, l’attrice Isabella Rossellini.
Nel 1990 viene alla luce I segreti di Twin Peaks, serie creata da Lynch e dal produttore televisivo Mark Frost, incentrata sulle indagini per la morte della studentessa Laura Palmer nell’omonima cittadina di fantasia. Lynch ne dirige sei episodi, incluso il pilota. La serie ottiene un successo strepitoso, e diventa presto un cult, ma a causa di contrasti con l’emittente televisiva ABC, viene cancellata l’anno seguente. Nel 1992, Lynch ne realizza un prequel, Fuoco cammina con me, e nel 2017 torna a sorpresa con una nuova stagione della serie, dal titolo di Twin Peaks, di cui Lynch dirige tutti i diciotto episodi.
Nel 1990, Cuore Selvaggio gli vale la Palma D’Oro al Festival di Cannes, premio che tornerà a vincere con il suo penultimo lungometraggio, Mulholland Drive, un thriller onirico e surreale che esplora il lato oscuro di Los Angeles. Ad oggi, il suo ultimo film è Inland Empire – L’impero della mente, uscito nel 2006.
Durante la sua lunga carriera di regista e artista visuale, Lynch è apparso frequentemente anche davanti alla telecamera: ha vestito i panni dell’agente Gordon Cole in Twin Peaks, e le sue apparizioni spaziano dai cameo in Louie e The Cleveland Show e una comparsa in Lucky, film del 2017 di Harry Dean Stanton. Lynch è apparso anche negli enigmatici video caricati nel 2020 sul suo canale YouTube, David Lynch Theatre, in cui raccontava inizialmente le previsioni metro di Los Angeles, per poi passare a delle misteriose estrazioni di numeri. Una pratica, quella delle previsioni meteo, che Lynch aveva già iniziato nei primi anni 2000 sul suo sito web, ormai disattivo.
Steven Spielberg, una carriera costellata di successi
Steven Spielberg è uno dei registi più prolifici e di successo di Hollywood. Il film che ne segna l’esordio è Lo Squalo, ancora oggi considerato uno dei suoi film più celebri, che gli vale il successo unanime di pubblico e critica. Nel 1977 torna alla regia con Incontri ravvicinati del terzo tipo, di cui cura anche la sceneggiatura, con cui Spielberg ottiene la sua prima candidatura all’Oscar per la Miglior Regia.
Nel 1981 esce nelle sale I predatori dell’arca perduta, primo film del franchise di Indiana Jones, alla cui realizzazione il regista collabora con il creatore della saga di Star Wars George Lucas. A questo seguiranno il prequel Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) e, nel 2008, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.
Nel 1982 torna alla fantascienza con E.T. Nel corso degli anni ’80 cura l’adattamento cinematografico de Il colore viola, tratto dal romanzo di Alice Walker che narra le vicende di un gruppo di donne afroamericane durante la Depressione. Nel 1993 dirige Jurassic Park , e nello stesso anno torna a dirigere un altro film impegnato, Schinder’s List, tratto dal romanzo di Thomas Keneally ispirato alle vicende dell’Olocausto. Con il suo adattamento , Spielberg vince l’Oscar alla Miglior Regia e al Miglior Film, seguito nel 1998 da Salvate il soldato Ryan, che vale di nuovo a Spielberg la statuetta per la Miglior Regia. Nel frattempo, Spielberg si concentra sulla produzione, e nel 1994 fonda la casa di produzione DreamWorks.
Altri successi firmati dal regista negli anni 2000 includono Prova a prendermi (2002), The Terminal (2004), Lincoln (2012) e Ready Player One (2018).
Lynch e Spielberg, due carriere distinte ma parallele
Le strade professionali di David Lynch e Steven Spielberg non si sono mai incontrate finora, ma i due registi vantano numerosi punti in comune, primo fra tutti l’età: entrambi classe 1946, le loro carriere sono iniziate quasi contemporaneamente, negli anni ’70. Formatisi negli stessi anni, Lynch e Spielberg citano tra le proprie influenze registi del calibro di Hitchcock e Kubrick.
Fra i più conosciuti e amati registri americani contemporanei, Lynch e Spielberg sono stati più volte candidati all’Oscar, e hanno entrambi ricevuto un Leone d’oro alla carriera: Spielberg nell’edizione del 1993 della Mostra del Cinema di Venezia, Lynch in quella del 2006. I due registi hanno affrontato generi e tematiche diverse: Lynch è famoso per i suoi film non lineari, in cui il thriller, noir e mystery si uniscono ai risvolti onirici e visionari; Spielberg, dal canto suo, è celebre per aver diretto film di fantascienza e avventura, ma ha spaziato anche sulla commedia, e, non da ultimo, sui film storici e drammatici, e forse propio The Fabelmans introdurrà un nuovo genere nella sua filmografia, quello autobiografico.
Cosa c’è da aspettarsi dalla collaborazione fra i due? Nell’attesa che l’uscita del film sveli definitavamente il mistero, fateci sapere nei commenti le vostre ipotesi!