1816.
Una spaventosa eruzione vulcanica avvenuta in Indonesia immette nell’aria un quantitativo abnorme di ceneri che oscurano il Sole, causando di conseguenza un abbassamento delle temperature, che per tutta l’estate rimangono largamente inferiori a quelle previste per la stagione; sembra quasi inverno, il cielo è sempre grigio e tetro, ed anche nelle ore centrali della giornata l’aria è fredda e uggiosa.
È il cosiddetto “anno senza estate“.
Ed è proprio in tale periodo che la scrittrice britannica Mary Shelley decide di trascorrere le vacanze “estive” presso la sua villa in Svizzera; con lei c’è il marito, il poeta Percy Shelley, la sorellastra, il suo medico di famiglia ed un caro amico di famiglia, George Gordon Byron.
Il gruppo così assortito è però costretto a trascorrere molte ore in casa, viste le basse temperature esterne, pertanto un giorno decide di ingannare il tempo sfidandosi nella narrazione di racconti gotici inventati di sana pianta; è proprio da questa gara tra amici che sorge nella mente di Mary l’idea di un certo Frankenstein, in seguito al ricordo di un incubo avuto qualche sera prima, nel quale ella stessa assisteva alla nascita del mostro per mano di un giovane studente, al quale la Shelley attribuisce il nome di Victor (probabilmente traendo ispirazione per esso dallo pseudonimo usato dal marito Percy nella composizione delle proprie opere).
A Victor ed a Frankstein, Mary Shelley dedicherà successivamente quello che forse è il suo romanzo più famoso “Frankenstein o il moderno Prometeo” che verrà completato e pubblicato nel 1818.
Non solo opera di fantasia
Nel romanzo, per caratterizzare al meglio la rigidezza morale del dottor Victor e l’inermità del mostro Frankenstein, Mary Shelley si ispirò ad un tragico evento della sua stessa vita.
La parte in cui viene narrata la decisione di Victor di abbandonare senza alcuna remora al proprio infausto destino l’appena creato Frankenstein, richiama infatti l’apatia manifestata secondo la Shelley dal marito Percy nel 1815, in occasione della morte della figlia della coppia, una bimba prematura di due mesi deceduta solo due settimane dopo la nascita (avvenuta il 22 Febbraio 1815), per complicanze respiratorie. Un evento, questo, che turbò profondamente l’animo delicato di Mary, facendola cadere in un profondo stato di depressione, ma che invece non sembrò avere particolare effetto su Percy, che, proprio come il Victor del romanzo, non fu devastato dal dover abbandonare per sempre la propria creatura.
Il dottor Victor e il mostro Frankenstein di Mary Shelley: dal libro ai film
Tanti sono i film, più recenti e meno, ispirati alle iconiche figure di Frankenstein – mostro e dottore – ideate da Mary Shelley. Di seguito i titoli più celebri:
- Frankestein, film muto statunitense del 1910 diretto da Searle Dawley
- Il terrore di Frankestein, anche noto come “Il fantasma di Frankestein”, film americano del 1942 diretto da Erle Kenton
- Frankestein Junior, film americano del 1974 diretto da Mel Brooks
- Frankestein di Mary Shelley, film americato del 1994 diretto da Kenneth Branagh
- Victor, la storia segreta del dr. Frankstein: film americano del 2015 diretto da Paul McGuigan
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