Annoiato dagli ultimi titoli adolescenziali usciti di recente su Netflix, ho deciso di curiosare su Apple Tv.
La serie TV che più mi ha incuriosito – dopo aver visto il trailer – è Slow Horses con Gary Oldman.
Qualche settimana fa sono state lanciate due versioni molto diverse dell’Inghilterra sulle piattaforme di streaming. La Londra della serie Marvel di Disney Plus Moon Knight è molto fantasy e poco in linea con l’atmosfera english. In confronto, Slow Horses di Apple TV, una commedia nera che si focalizza su un gruppo di spie ripudiate dal governo, è inglese fino in fondo. Tutti sono infelici, le strade sono sporche e il filtro della fotocamera è del colore perfetto per Londra… e anche per Milano penso.
Forse è anche quel fetore di fallimento che riesce a ricalcare bene l’atmosfera inglese. Slow Horses ruota attorno alla feccia dell’MI5, praticamente gli agenti segreti privi del brio di 007.
Dopo che un’esercitazione all’aeroporto di Stansted va storta, il nuovo agente River Cartwright (Jack Lowden) viene scaricato in un sudicio palazzo di uffici chiamato il Pantano (Slough House) per punizione. Lì, il lavoro di spionaggio è curato sotto l’occhio semi vigile del losco Jackson Lamb (Gary Oldman), che funge da intermediario tra i suoi “agenti” e le “spie affermate”, che fanno riferimento alla boss dell’MI5 Diana Taverner (Cristina Scott Thomas).
Incoraggiato da suo nonno (un agente veterano interpretato con ammirevole astuzia da Jonathan Pryce) River decide di seguire alcuni casi. Presto emerge una cospirazione che coinvolge un gruppo terroristico di estrema destra, l’establishment dei media e potenzialmente i superiori di River.
Basata su una saga di romanzi di Mick Herron, la serie TV Slow Horses è stata adattata per la TV dal comico Will Smith (non il principe di Bel-Air), che ha anche lavorato su Veep. Di conseguenza, il comic affair traspare anche in Slow Horses. Ma il tutto è ben bilanciato. La serie non diventa mai troppo banale o spiritosa da sopraffare il dramma, e viceversa.
Oldman, la cui performance è 10 volte superiore a quella dove interpretò George Smiley in La talpa (Tinker Tailor Soldier Spy), in questa serie prende il massimo dei voti dal sottoscritto, ma devo ammettere che Slow Horses è un vero bel ensemble; tutti gli attori lavorano ai massimi livelli, anche se alcuni personaggi sono costretti alla quasi e sola comparsa.
È stato confermato che una seconda serie di Slow Horses, basata sul romanzo di Herron Dead Lions, arriverà presto. Non vedo l’ora di vedere cosa succederà a questa banda di mediocri spie.
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La Recensione
Slow Horses
Slow Horses è in sintonia con ciò che sta realmente accadendo nella vita britannica: in questo caso, le connessioni sotterranee tra i nazionalisti criminali e i politici poco raccomandabili. Eppure, invece di focalizzarsi, diciamo, sul declino dell'Impero britannico, la serie tv trasforma la follia e la corruzione dei personaggi in una commedia oscura su una cultura andata fuori dai binari. Mentre i personaggi con più decenza vengono derisi per essere degli slow horses e vengono mandati nel Pantano, una struttura per agenti dei servizi segreti in declino, i cavalli purosangue (horses significa cavalli) cenano nelle stanze del potere, e ogni volta che arriva della merda, si coprono il sedere a discapito degli innocenti.
PRO
- Mi piace come mette in scena le malefatte dei poteri forti
- Oldman da 10 e più