Si, lo sanno tutti che amo i thriller e, la nuova serie tv thriller di Netflix, Benvenuti a Eden, vanta una premessa forte con un cast eccezionale a sostegno. Ma, sfortunatamente, tutte le cose buone mostrate nei primi sei episodi, vengono messe in discussione dai due episodi finali contorti e confusi.
Dopo questa intro e giudizio su Benvenuti a Eden, entriamo dentro questo mondo/isola creato da Netflix.
Il grande difetto di Benvenuti a Eden è che non risponde alle domande che apre nel corso dei primi 8 episodi.
Il finale di stagione, per fortuna, allude a un secondo capitolo che, al momento, è particolarmente necessario per Netflix.
Basata su una sceneggiatura originale, Benvenuti a Eden inizia in modo unico per poi prendere spunto da tante altre serie TV o film usciti in passato. Puoi fare qualche paragone con Squid Game, il grande LOST e persino The Hunger Games. Ovviamente Benvenuti a Eden non riesce ad avvicinarsi nemmeno lontanamente al livello della prima stagione di LOST. Ciò che non mi è piaciuto di Benvenuti a Eden è il modo che ha di affrontare, senza logica, gli effetti del cambiamento climatico, sostenibilità e, soprattutto, non dice nulla sul motivo per cui questa comunità sceglie le persone che invita nell’isola. Anche se nella storia entra più acqua di quella che bagna l’isola Eden, i personaggi che ne fanno parte sono sviluppati a dovere.
Tra l’altro, le relazioni sbocciano e vanno in frantumi in poco tempo a Eden. Questo ci porta a conoscere più da vicino alcuni personaggi.
Proprio così.
Zoa inizia una relazione con Nico quasi immediatamente ma alla fine è chiaro che ha una cotta per un’altra persona. Zoa, così come molti dei nostri nuovi residenti di Eden, ha il tempo per raccontare le sue problematiche e i motivi che l’hanno spinta a venire sull’isola. Forse è il personaggio che vanta maggiori flashback e, la sua storia, è collegata anche a quella di un detective privato che cerca di risolvere queste sparizioni improvvise.
Continuando a parlare dei personaggi…
Benvenuti a Eden ti accetta anche se sei gay, bisessuale, transgender o qualsiasi altra cosa. Non è un ostacolo o un difetto, è solo un’altra parte di te come persona. Abbiamo una meravigliosa opportunità di conoscere e prenderci cura di alcuni di questi personaggi, in particolare di Bel e Maika, e le loro identità non fanno che rendere molto più forte la serie.
Per concludere, Benvenuti a Eden vuole essere una serie moderna. Forse esagera con questa ambizione, scommettendo su abiti molto elaborati, decorati e innaturali e relazioni molto aperte e mutevoli in cui tutto può succedere… La cosa buona è che ha spazio per migliorare nella seconda stagione… soprattutto rispondendo alle domande che ha aperto nella prima stagione.
E tu cosa ne pensi della prima stagione di Benvenuti a Eden? Scrivi la tua opinione sui commenti.
La Recensione
Benvenuti a Eden
Le persone che speravano di ricevere una risposta alle domande - : Isaac è figlio di Astrid ed Erik? In che modo un gruppo sorvegliato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, può effettuare gite giornaliere in parti nascoste dell'isola? Perché nessuno dalla terra ferma riesce ad arrivare sull'isola? E a cosa diavolo serve quel satellite? - resteranno molto deluse. Nel complesso, Benvenuti a Eden è una serie costruita con un cast meraviglioso ma che soffre alcune scelte discutibili lato sceneggiatura.
PRO
- Cast costruito molto bene
- ... e sviluppato a dovere
CONTRO
- La trama lascia troppe domande aperte