Senza guardare il trailer – che puoi vedere sotto – e osservando qualche foto, pensavo che “Lou” fosse il nome del cane presente nel film. Dopo la prima scena ho pensato: forse siamo di fronte a un bel survival dove la protagonista deve vivere con quello che madre natura gli offre. Nella prima scena si vede Allison Janney mentre da la caccia a un cervo nel bosco di una non precisata località. Però dalla terza scena ho capito che in “Lou” abbiamo a che fare con un action thriller in cui la protagonista è un mix tra Liam Neeson di Taken e Clint Eastwood di Gran Torino. È impossibile non paragonare questo film a Taken, il successo a sorpresa del 2008 che ha trasformato Liam Neeson in un eroe del genere azione. La star di Lou, Allison Janney, ha persino ammesso di appartenere allo stesso genere di Neeson. Il film “Lou” non arriva però ai livelli di Taken, anche per il suo essere molto schematico e impostato ma riesce comunque a farsi piacere grazie soprattutto alla performance di Janney.
Il film “Lou” è ambientato vicino alla data 28 gennaio 1986. Lo si percepisce attraverso un notiziario nel primo atto del film dove il presidente degli USA Reagan annuncia il disastro dello Space Shuttle Challenger, avvenuto proprio il 28 gennaio del 1986.
La protagonista “Lou” è una solitaria brizzolata che vive nei boschi nel Pacifico nord-occidentale. Siamo negli anni ’80 e questo significa che non esistono i cellulari che collegano Lou con il resto del mondo. Nelle prime scene vediamo Lou cacciare un cervo con il suo cane Jacks, respingere con un gesto amichevole lo sceriffo locale (Matt Craven) e prepararsi a morire mentre fuori infuria una tempesta.
Il piano suicida di Lou viene interrotto quando Hannah (Jurnee Smollett), una madre sola che affitta una roulotte nella sua terra, arriva alla sua porta in cerca disperata di aiuto. La giovane figlia di Hannah, Vee (Ridley Asha Bateman), è stata rapita da suo padre Philip (Logan Marshall-Green), un veterano delle forze speciali che si pensava fosse morto, e ha bisogno della linea fissa di Lou per chiamare lo sceriffo. Anche il telefono di Lou è stato messo fuori combattimento dalla tempesta, quindi lei e Hannah vanno verso il pick-up di Lou, ma il motore è ingolfato. Quando Lou guarda sotto il cofano, vede una bomba fatta in casa e scappa velocemente con Hannah. Senza mezzi di trasporto o strumenti per comunicare con lo sceriffo, Lou convince Hannah che la loro unica opzione è quella di dirigersi nel bosco all’inseguimento di Vee e del padre rapitore. Quando Hannah chiede a Lou come faceva a sapere della bomba sotto il cofano e a conoscere i metodi di sopravvivenza, Lou risponde in modo poco convincente: “da piccola ero una scout”.
Anna Foerster (la regista), che si è fatta le ossa come membro della troupe di film di successo di Roland Emmerich, tipo il famoso Independence Day, prima di fare il suo debutto alla regia con Underworld: Blood Wars nel 2016, crea tensione in modo abbastanza efficace. Per gran parte della durata del film, la pioggia batte così forte che la fosca ricerca del rapitore da parte di Lou e Hannah sembra davvero difficile e piena di pericoli. È un peccato che la sceneggiatura di Maggie Cohn e Jack Stanley sia poco efficace. Chiaramente Lou non è solo una strana donna di mezza età a cui non piacciono molto le persone, ma è fin troppo facile ricostruire la sua storia passata prima della grande rivelazione. E a un certo punto, lei e Hannah devono persino attraversare un ponte pericolante, qualcosa che JJ Abrams (accreditato come produttore in Lou) avrebbe dovuto bocciare.
Per fortuna, Smollett (eccellente nel ruolo di Hannah) e Janney sono un’avvincente coppia. Sebbene quest’ultima abbia vinto un Oscar come migliore attrice non protagonista per il suo ruolo al fianco di Margot Robbie in Tonya, è conosciuta ai più per il suo lavoro televisivo in Tutti gli uomini del presidente e Mom. Janney sfrutta benissimo questa rara opportunità di assumere un ruolo da protagonista in un film d’azione e se la cava davvero ottimamente nelle scene di combattimento. Il finale esagerato di Lou non sa molto di reale ma Janney ti porta a fare il tifo per lei ad ogni movimento della telecamera.
E tu hai visto Lou? Cosa ne pensi di questo film d’azione con Allison Janney? Dì la tua attraverso i commenti. Io ti lascio al commento finale della recensione che puoi leggere qui sotto.
La Recensione
Lou 2022
Questo action thriller riesce a creare suspense attraverso personaggi enigmatici, una colonna sonora inquietante e un'ambientazione boscosa piovosa. Ci viene presentato il personaggio Lou da angolazioni basse, facendo apparire la statuaria Janney ancora più imponente. I dettagli per spiegare chi è Lou e le azioni degli altri personaggi vengono rivelati solo lentamente, consentendo al film concentrarsi sull'azione. La pioggia costante infonde all'ambiente del Pacifico nord-occidentale un grigiore umido e fangoso. La musica inquietante e i tuoni regolari si aggiungono alla tensione. Un film come questo può avere successo grazie all'ambientazione ma fallire comunque se gli attori non sono all'altezza del lavoro. Janney invece se la cava benissimo. Il suo è un ruolo tipicamente scritto per attori uomini (pensa a Eastwood, Costner o Neeson), ma la svolta è totalmente femminile. Smollett è ugualmente credibile come una donna che cerca di sfuggire dal suo passato e costruire un futuro per se stessa e per la sua giovane figlia. I retroscena dei personaggi e gli eventi storici a cui si fa riferimento nel film avrebbero potuto essere sfruttati di più. La sceneggiatura un po' goffa e il finale che sa poco di reale mi hanno frenato da dare 8 a Lou. Si tratta comunque di un bel film d'azione che ti consiglio di guardare.
PRO
- Allison Janney sfodera una grande prestazione
- La pioggia, la musica e gli effetti sonori aggiungono tensione a tutto il film
CONTRO
- La sceneggiatura è un po' goffa
- Finale che da un calcio al realismo