I film horror incentrati sulle possessioni sono quelli che mi spaventano di più. Hellhole tra l’altro mi ricorda i film horror italiani anni ’70. Qui però non ci troviamo in Italia ma in un antico monastero della Polonia. Hellhole è diretto da Bartosz M. Kowalski e scritto da Kowalski e Mirella Zaradkiewicz. Ambientata nel 1987, questa storia dell’orrore satanico è interpretata da Piotr Zurawski, Olaf Lubaszenko, Sebastian Stankiewicz e Lech Dyblik. Attori sconosciuti ai più ma non per questo meno bravi. Grazie a Netflix molti di questi attori famosi solo nel proprio paese riescono a farsi conoscere in tutto il mondo. L’esempio più eclatante è “La casa di carta.”
Ma cosa ci racconta Hellhole? I monaci di un remoto monastero in Polonia gestiscono una sorta di clinica per persone possedute. Tagliati fuori dal mondo esterno, registrano gli esorcismi e li mandano al Vaticano, che finanzia questo gioco perché fa comodo alla chiesa raccontare della presenza del diavolo nel mondo. Un giorno però, un giovane poliziotto di nome Marek, arriva in convento. Fingendosi un prete, si addentra nella vita monastica e cerca di indagare sulla recente e misteriosa scomparsa di diverse donne con problemi mentali ma che per i genitori erano possedute. Si scopre, tuttavia, che non c’è via d’uscita dal monastero. Una brutta gatta da pelare per Marek.
Hellhole è composto da più film horror diversi, tutti riuniti in uno. All’inizio, è una storia di pura possessione, con le donne che controllano gli uomini incaricati di salvarli. L’atto successivo è una storia di culto, con il nostro protagonista, Marek, che cerca di sfuggire al male demoniaco del monastero. E infine, è un racconto horror religioso che utilizza il lavoro soprannaturale e pratico delle creature per esplorare un tentativo di portare il Diavolo sulla Terra.
La tensione non manca in questo film polacco e aumenta quando Marek si tuffa più a fondo nei terreni e nella storia monastica. C’è l’orrore del corpo, il soprannaturale e, naturalmente, i demoni. Ma ciò che funziona in “Hellhole” in realtà è il modo in cui i preti mettono in atto violenza e fede nel tentativo di rivendicare il potere. Hellhole riesce anche a catturare il grossolano e il bello allo stesso tempo. Questo si può apprezzare nelle sequenze finali, con le transizioni della telecamera e il lavoro sugli effetti, che rendono il finale davvero apprezzabile. Sebbene sembri estremamente separato dal resto del film, il finale di Hellhole riesce a lasciare un’impressione duratura nella testa dello spettatore.
Ho deciso di dare 7 ad Hellhole. Si tratta di un film horror del tutto gratificante con un sano rispetto per i tropi stilistici consacrati dal tempo, a volte sconvolgenti. Forse avrei scavato un po’ di più su come per la chiesa fosse importante avere quei nastri delle registrazioni però da conoscitore della storia religiosa, so il perché. Fammi sapere attraverso i commenti se vedrai questo film o, se l’hai già visto, cosa ne pensi.
La Recensione
Hellhole
Hellhole è un film horror monastico che si basa sui tradizionali jump scares per spaventare lo spettatore prima di usare un finale artistico che resterà senz'altro impresso nella tua testa. Inquietante e misteriosa, la storia di Hellhole non è affatto prevedibile. In effetti, ogni volta che pensi di aver risolto una parte del mistero, ne sorge uno nuovo. Film horror non originale ma sicuramente appagante. Ho deciso di premiarlo con un bel 7.
PRO
- Finale artistico
- Tanti misteri dietro l'angolo
- Tanti film horror in uno
CONTRO
- Indaga poco sul perché sia importante per il vaticano avere i nastri delle registrazioni o sul modo in cui viene finanziato il monastero
Bel film, inquietante al punto giusto. Piaciuta molto la fotografia, stupenda l’ambientazione. Unico momento che secondo me cafè nel è quando non accade quello che sarebbe dovuto accadere… Non aggiungo altro per non spoilerare niente. Nel complesso un bel 7 lo merita.
Film insignificanti ne ho visti in vita mia, ma questo li batte tutti! Ancora ancora all’inizio poteva catturare l’attenzione e sembrare carino ma dal sacrificio della vergine in poi è una vera boiata a parer mio! Per me bocciata totalmente la fine e di conseguenza tutto il film.
Una apocalisse in cui Dio è contemporanemente bene e male. Il signore delle mosche diventa ora il messia del cristo sulla croce, un vendicatore ( e non un portatore di pace), che rigenererà un mondo, ingrato al Bene che precedentemente gli era stato offerto dal sacrificio divino.
Finito di vedere adesso; mi è piaciuto molto e il finale mi ha lasciato a bocca aperta. Ottimo film, cast eccellente