“Totenfrau – la signora dei morti” è una serie tv austriaca diretta da Nicolai Rohde che dura sei episodi, ciascuno della durata di circa 45 minuti. Lo serie tv è interpretata da Anna Maria Mühe, Yousef ‘Joe’ Sweid e Luis Vorbach nei ruoli principali.
“Totenfrau – la signora dei morti” è ora in onda su Netflix. La piattaforma in streaming la descrive così: la vita dell’impresaria funebre di una cittadina è sconvolta quando un’auto investe suo marito, ma i conti non tornano e la tragedia si trasforma in un mistero.
È tempo di difendere i diritti delle donne e le violenze subite dalle donne. E “Totenfrau – la signora dei morti” sostiene appassionatamente questa tesi. La protagonista Brunhilde Blum gestisce un’impresa di pompe funebri e sin da subito ci viene presentato il fatto che parla ai morti. Questo preoccupante inizio è solo aggravato dal fatto che il marito di Blum muore nei primi dieci minuti della serie, gettandoci direttamente nell’azione.
Tuttavia, il ritmo veloce che “Totenfrau – la signora dei morti” ci propone all’inizio non regge in seguito. Anche dopo molte inquadrature, i creatori della serie hanno ritenuto necessario continuare a far conoscere al pubblico l’ambientazione scenica nota come Annenoff, dove questi eventi si svolgono. Presto, il pubblico guarderà gli episodi attraverso una lente che solo raramente rivelerà informazioni allettanti sulla storia. Dopo la morte del marito di Blum la polizia non sembra fare alcuno sforzo per trovare il suo assassino e lei si assume la responsabilità di fare gli onori di casa. Presto inizia a scavare nella verità, imbattendosi in situazioni che ci portano a conoscere un nuovo personaggio di nome Dunja. Mentre Blum all’inizio è diffidente nei suoi confronti, fa i conti con la sua strana presenza e il legame con suo marito. È qui che la trama essenzialmente si apre completamente. Generalmente, in serie tv come questa, la morte è il primo passo per scoprire che c’è qualcosa di più grande. Il problema è che gli spettatori vengono lasciati per il resto dei capitoli allo sbando, dopo essere stati nutriti della trama.
Blum comprende solo la natura dei crimini commessi dagli assassini di suo marito, ma deve ancora scoprire chi c’è dietro a questi reati. Presto inizia a uccidere persone anche se non è sicura della loro colpevolezza. È deludente questa cosa. La protagonista non sembra avere il controllo della situazione.
Ci sono grandi incoerenze di carattere nel personaggio di Blum, che viene presentata come una donna dedita alla sua famiglia all’inizio e alla fine. Inoltre, ci sono trame che non stanno in piedi e vengono invece aggiunte solo per provocare una sorta d’indignazione da parte del pubblico. Ciò che “Totenfrau – la signora dei morti” fa molto bene, tuttavia, è la rappresentazione dei servizi funebri svolti da Blum e soprattutto il servizio di gestione della salma. Dà anche alla protagonista l’opportunità di usare la femminilità come arma. Il principale ostacolo di “Totenfrau – la signora dei morti” è la mancanza di attrattività. In nessun momento il pubblico è pressato per avere informazioni o viene lasciato in una tremenda situazione di suspense. Tuttavia, la serie evidenzia un punto estremamente astuto sull’utilità della polizia. Blum commette crimini a destra e a manca senza conseguenze e con pochissimi respingimenti da parte dei suoi familiari, amici e soprattutto del sistema di polizia.
Per concludere la recensione… sebbene “Totenfrau – la signora dei morti” non presenta una trama stellare, manca di coerenza e suspense, riesce mostrare una donna disordinata che attraversa il dolore. Forse, i suoi errori possono essere attribuiti a questo, ma la sceneggiatura è ferma su alcuni aspetti della vita del personaggio che non sono in linea con le sue caratteristiche presentate.
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La Recensione
Totenfrau - la signora dei morti
La serie "Totenfrau - la signora dei morti" è senza dubbio un one-woman show e l'attrice protagonista Anna Maria Mühe, che interpreta il ruolo della protagonista Blum, è bella da guardare. Si tuffa in profondità nel suo personaggio e fa emergere tutti i suoi strati oscuri e morbosi. Il modo in cui ha interpretato sia il dolore che la rabbia sullo schermo mi ha convinto. Peccato per la poca coerenza della sceneggiatura e per il finale piuttosto deludente.
PRO
- Anna Maria Mühe è una grande protagonista principale
- Molto bella l'ambientazione sullo sfondo
CONTRO
- Manca di coerenza
- Il finale è piuttosto deludente
superficiale esposizione della vicenda. manca di particolari che dovrebbero caratterizzare le scene. si denota una certa fretta nel far succedere le cose. la successione degli eventi é troppo rapida, troppo lacunosa. Una così che lascia tracce a destra e a manca (forse la produzione si è dimenticata che siamo in un mondo ormai sotto sorveglianza h24) l’avrebbero acciuffata nel giro di poche ore. La “proprietaria della valle” é troppo macchiettistica, agisce in modo incoerente, mi sembra quasi quel manga anni 80 dove il cattivo esclamava: il mondo é mio!
forse una puntata in piu avrebbe permesso un maggior legame tra gli accadimenti. inutile che mi spinga oltre.. é sotto gli occhi di tutti che questa prova d’artista é da migliorare moltissimo.