“Heart of Stone” di Netflix è un tentativo di emulare le missioni impossibili di Tom Cruise ma per lo più non riesce a raggiungere l’obiettivo.
Nel mondo del cinema, l’idea di un film d’azione come semplice passatempo per trascorrere una serata diversa non è nuova, ma potrebbe essere al suo apice in questi anni in cui c’è un’abbondanza di contenuti di varia qualità da guardare in streaming. Dato che i film realizzati solo per intrattenere lo spettatore sono comuni, “Heart of Stone” di Netflix, con Gal Gadot nei panni di un agente segreto che in una scena vola con un costume da scoiattolo volante, non è né straordinario né terribile. Si colloca in quella vasta categoria di film d’azione che possono facilmente riempire un paio d’ore, ma non sono abbastanza interessanti da andare a rivederli dopo qualche giorno o qualche mese… insomma, abbastanza dimenticabili.
Alcuni potrebbero vedere in Gal Gadot un’attrice degna di un grande franchise, ma “Heart of Stone” non sembra essere la scelta giusta. Questo ultimo film d’azione di Netflix mette Gadot nei panni di Rachel Stone, un’agente straordinariamente competente che lavora per Charter, un’organizzazione internazionale segreta che si occupa di mantenere l’equilibrio globale. Grazie all’aiuto di “Cuore”, descritto come “l’intelligenza artificiale più potente del mondo”, le viene assegnato il compito di viaggiare per il mondo, distruggere cose e fermare i cattivi, chiunque essi siano. Il personaggio di Stone sembra avere il passaporto di Carmen Sandiego, ma viene reso piatto da una sceneggiatura piena di personaggi stereotipati.
La trama del film si svolge in diverse belle location, come una stazione sciistica delle nostre Alpi, Lisbona e Reykjavik.
Le prime scene girate sulle Alpi sono tra le più spettacolari del film, girate al tramonto sulle montagne innevate. Il prologo è visivamente accattivante e introduce “Cuore”, un computer in grado di raccogliere dati su tutto e tutti, prevedendo i risultati con precisione. Inoltre, “Cuore” funge da guida virtuale per Stone, mentre un operatore di nome Jack, interpretato da Matthias Schweighöfer, gestisce i dati da una sede lontana. Il computer è così potente che chi ne è a conoscenza lo descrive con la frase minacciosa: “Se possiedi il cuore, possiedi il mondo”. Stranamente, a metà film, tutte le funzioni speciali di “Cuore” vengono disattivate, togliendo dalla scena l’unico elemento distintivo del film.
Una giovane e brillante hacker di nome Keya Dhawan, interpretata da Alia Bhatt, è determinata a prendere il controllo di “Cuore”. Essendo Stone tutta dedita al lavoro, le due donne condividono una sorta di comprensione reciproca durante il film. Il regista Tom Harper sfrutta l’abilità di Gadot di creare empatia tra i personaggi, aggiungendo profondità alle scene tra Rachel e Keya. Tuttavia, qualsiasi esplorazione reale dei loro caratteri viene travolta dal ritmo frenetico di Heart of Stone.
La sceneggiatura di Greg Rucka e Allison Schroeder non lascia spazio per approfondire i personaggi. Questa è la debolezza di “Heart of Stone”: i personaggi sono ridotti a stereotipi, gravati da dialoghi banali o usati come semplici pedine per creare momenti emotivi non meritati. Il pubblico potrebbe anche iniziare a mettere in discussione la logica del film, come la sopravvivenza di Stone in situazioni improbabili o il fatto che i proiettili non la colpiscano mai.
“Heart of Stone” è così prevedibile che si possono anticipare tutte le rivelazioni e i colpi di scena. È difficile entusiasmarsi per le future avventure di Stone quando i personaggi rimasti alla fine non suscitano interesse.
La trama del film è trascurabile. Sembra un collage di frammenti di vari film di “Mission: Impossible“. Non sorprende, dato che è un prodotto di Skydance Media e chiaramente inteso come l’inizio di un franchise. Tuttavia, Gadot riesce a conferire al suo personaggio un’affascinante spensieratezza. Anche se potresti dimenticare tutto poche ore dopo, il tempo di esecuzione di “Heart of Stone” scorre abbastanza velocemente. Ma non così veloce come il personaggio di Gadot nella sua tutina da scoiattolo volante. Può essere descritto come un prodotto dell’età dell’oro dei contenuti, ma non offre nulla di eccezionale o terribile, semplicemente riempie il tempo.
Per concludere la recensione, “Heart of Stone” è un film d’azione pieno di cliché che manca di sostanza. Gadot è la protagonista, ma anche lei non riesce a infondere vita in una sceneggiatura debole.
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La Recensione
Heart of Stone
"Heart of Stone", con Gal Gadot nel ruolo di un'agente segreta, promette molto ma delude. Nonostante un inizio promettente e alcune scene visivamente accattivanti, il film è gravato da una sceneggiatura stereotipata e personaggi piatti. L'elemento distintivo del film, un computer potente chiamato "Cuore", viene stranamente messo da parte, per far posto a una trama sempre più prevedibile e priva di sostanza. Gadot fa del suo meglio, ma non riesce a salvare un film che sembra più interessato a lanciare un franchise che a essere un'opera completa e soddisfacente.
PRO
- Scene visivamente accattivanti e la performance di Gal Gadot aggiungono un certo fascino a Heart of Stone..
CONTRO
- Sceneggiatura stereotipata e personaggi piatti rendono il film poco coinvolgente.
- Trama prevedibile e piena di cliché, senza elementi distintivi o sorprendenti.