Il film “The Killer” di David Fincher, ora su Netflix, non mi ha convinto del tutto e te ne parlerò nella recensione. Questo film non ha un vero scopo e parla di quanto sia inutile la vita.
Nella prima parte del film, si vede il killer protagonista che osserva un albergo a Parigi per diversi giorni. Sta preparando un omicidio di un uomo di mezza età di cui non sa nulla. Dice che chi non sopporta la noia non è adatto per questo lavoro. In questi venti minuti, sembra che l’unico omicidio che commetta sia quello del tempo.
Il killer è interpretato da Michael Fassbender, che offre una performance così neutra che l’assassino sembra quasi una statua in una piazza anonima. Il killer non ha un nome e la sua identità rimane un mistero per tutto il film. La sua voce fuori campo è quasi una parodia, e questo lo distingue dai protagonisti di altri film del genere.
Il film “The Killer” di David Fincher rappresenta una sorta di dialogo con i lavori precedenti del regista. Fincher è noto non solo per la sua attenzione ai dettagli come regista, ma anche per il suo interesse verso personaggi assassini. In questo film, si riunisce con Andrew Kevin Walker, lo sceneggiatore di “Se7en”, un altro suo celebre film. Insieme, sembrano riflettere sul loro approccio cinico nei film precedenti, ponendosi la domanda se tutto ciò abbia avuto un vero significato.
Il killer nel film, interpretato da Michael Fassbender, segue un rigido codice personale. Prima di ogni suo incarico, ripete un mantra: “Elimina l’empatia, l’empatia è debolezza, la debolezza ti rende vulnerabile.” Questo gli permette di mantenere una distanza emotiva dal mondo che lo circonda, un elemento cruciale per la sua sopravvivenza in questo sporco lavoro. Per esempio, vede un panino al McDonald’s non come un piacere, ma come un semplice scambio: “10 grammi di proteine per un euro”. Per lui, le persone non sono individui, ma solo oggetti, come sacchi di carne che si muovono.
Nonostante questo atteggiamento freddo e distaccato, il killer si trova di fronte a momenti di crisi emotiva. Questi momenti mostrano che, nonostante il suo tentativo di rimanere distante e disumanizzato, si scontra con i dilemmi morali e le emozioni, mettendo in discussione il suo stesso modo di vivere e vedere il mondo.
La storia del film prende una svolta decisiva quando il killer, fallisce un incarico per la prima volta nella sua carriera. Questo errore scatena una serie di eventi che lo portano a una violenta reazione. Si ritrova ad affrontare tre personaggi secondari, che prima non avevano grande importanza nella storia. Questi personaggi lo vedono come un problema da eliminare.
Uno di questi personaggi è interpretato da Tilda Swinton. La sua scena nel film è realizzata in modo tale da sorprendere e ingannare lo spettatore. La performance e la situazione creata attorno al suo personaggio sono così inaspettate e fuorvianti, che lo spettatore può quasi sentirsi ingannato da come Fincher ha costruito e presentato la scena. Questo elemento di sorpresa contribuisce a una svolta significativa nella narrazione e nell’atmosfera del film.
“The Killer” si distingue dalla maggior parte dei film del genere per come affronta i suoi temi. Il film mantiene una distanza emotiva, simile a quella che il killer ha con il mondo che lo circonda. È curioso che Fincher, un regista di grande successo, abbia scelto di dedicare il suo tempo a un progetto non così perfetto. La regia di Fincher è, come al solito, impeccabile. Tuttavia, alla fine, “The Killer” risulta essere un film che riflette sull’inutilità dell’esistenza. Questo potrebbe non corrispondere alle aspettative di chi cerca un thriller avvincente e sofisticato sugli assassini.
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La Recensione
The Killer
Il film "The Killer" di David Fincher, disponibile su Netflix, segue un killer, interpretato da Michael Fassbender, nel suo lavoro solitario e meticoloso. Ambientato inizialmente a Parigi, il killer prepara un omicidio senza sapere nulla della sua vittima, rappresentando una figura distaccata e misteriosa. Il film riflette sui precedenti lavori di Fincher, esplorando temi come l'isolamento emotivo e la vacuità dell'esistenza. Il killer, che vive secondo un codice rigoroso e vede il mondo in modo pragmatico, si trova ad affrontare delle crisi interne, sfidando la sua visione della vita. La trama si complica quando fallisce un incarico, portandolo a confrontarsi con nuovi personaggi, tra cui Tilda Swinton. "The Killer" si distacca dai thriller convenzionali, offrendo una meditazione sull'inutilità dell'esistenza e trattando il pubblico con lo stesso distacco emotivo del suo protagonista. Fincher dirige magistralmente, ma il film potrebbe non soddisfare chi cerca un thriller crime.
PRO
- Riflessione sui temi esistenziali: il film stimola pensieri profondi sulla vita e sulla natura umana.
CONTRO
- Trama lenta e a tratti noiosa: il ritmo del film può risultare troppo lento e meno coinvolgente.
- Non aspettarti le classiche scene di suspense dei film sugli assassini.