La musica, si sa, è uno strumento potente per esprimere emozioni, storie e pensieri nascosti. Ogni canzone racconta una verità, una riflessione o un’esperienza. Fedez, nel suo nuovo singolo Allucinazione collettiva, fa proprio questo: ci trascina in un turbinio di sentimenti, frustrazioni e rimpianti attraverso un testo crudo e intimo. Ma cosa si cela davvero dietro questa traccia? Scopriamo insieme il suo significato nascosto.
Introduzione alla canzone: un testo inaspettato
Fedez aveva già messo in allerta i suoi fan con un criptico annuncio su Instagram: “Volete la mia verità? Allucinazione collettiva fuori all’una”. Molti si aspettavano un nuovo dissing verso Tony Effe, vista la loro recente faida pubblica. Tuttavia, il rapper milanese ha sorpreso tutti concentrando il testo non su un altro collega del rap italiano, ma su un argomento molto più personale: la sua relazione finita con Chiara Ferragni.
La canzone si apre con una scena viscerale, quasi cinematografica: “Notte d’agosto vomito inchiostro”, un’immagine che ben sintetizza il conflitto interiore del cantante. Le prime parole del brano, infatti, descrivono il tormento emotivo che Fedez prova nel riflettere sul suo matrimonio fallito e sugli eventi che hanno contribuito alla sua rovina. Il riferimento al tentato suicidio e al blister di Prozac che viene gettato via aggiungono una nota particolarmente drammatica al quadro.
La relazione con Chiara Ferragni
Se ti aspettavi che Allucinazione collettiva fosse un classico dissing rap, questa volta dovrai ricrederti. L’intero brano si concentra sulla fine della relazione con Chiara Ferragni, una storia che ha fatto molto discutere e che ha riempito le pagine della cronaca rosa.
Sanremo viene menzionato come uno degli episodi cruciali nella disintegrazione del rapporto: “Ricordi Sanremo si è tinta di nero per una vicenda di cronaca rosa”, un chiaro riferimento al caos mediatico che li ha circondati durante il festival. Ma oltre alla dimensione pubblica della loro separazione, la canzone si addentra nelle dinamiche più intime e dolorose, come il disprezzo di Fedez per gli amici di Chiara, definiti “yes man” e “parassiti”.
Una riflessione sull’amore e sul tempo
Nel ritornello, Fedez si pone una domanda fondamentale: “Mi chiedo ancora se c’è un lieto fine a una favola infelice e storta”. Questa frase, ripetuta più volte, rappresenta l’essenza del brano. L’artista riflette sul destino di una storia che, pur essendo iniziata come una favola, si è conclusa in modo tragico e confuso. La metafora del “nero abito da sposa” evoca un’immagine potente, quella di un matrimonio che non è mai stato il sogno perfetto, ma piuttosto un’unione segnata da dolori e incomprensioni.
Il testo si sviluppa ulteriormente con una serie di dichiarazioni personali, in cui Fedez ammette le sue colpe e riflette sui sentimenti che ancora lo legano a Chiara. La seconda strofa è particolarmente intensa: “Vorrei cancellare tutta questa merda, guardarmi allo specchio, tirarmi una sberla”, una confessione sincera del suo desiderio di porre rimedio agli errori commessi.
Una canzone come terapia?
Allucinazione collettiva potrebbe essere vista come una forma di catarsi per Fedez, un modo per elaborare la sua sofferenza e far fronte al vuoto lasciato dalla fine del matrimonio. Il testo è pieno di immagini crude e dirette, ma anche di un profondo senso di rimpianto. Si percepisce chiaramente come l’artista stia cercando di venire a patti con il dolore e le conseguenze delle sue azioni.
L’intero brano è dominato da una struttura ciclica: “La vita ferisce, il tempo lenisce, l’amore sparisce, ma non si capisce”. Questi versi, ripetuti più volte, funzionano come un mantra che Fedez utilizza per cercare una risposta alla sua angoscia. Tuttavia, sembra che non riesca a trovare una vera soluzione: l’amore svanisce, ma il suo significato resta inafferrabile.
Il significato di “Allucinazione collettiva”
Il titolo stesso della canzone, “Allucinazione collettiva”, può essere interpretato in diversi modi. Da una parte, potrebbe riferirsi alla percezione pubblica della sua relazione con Chiara Ferragni, un’unione che è stata idealizzata dai media e dai fan ma che, nella realtà, si è rivelata molto più complessa e tormentata. Dall’altra parte, potrebbe alludere all’idea che, in fondo, l’amore stesso sia un’illusione, una costruzione mentale che alla fine si dissolve nel nulla.
“Notte d’agosto vomito inchiostro” e “Ficcarmi nel culo quel cao di orgoglio”** sono esempi di come Fedez usa un linguaggio brutale e onesto per raccontare le sue emozioni più intime. Non ci sono filtri in questo testo, solo una cruda esposizione della sua fragilità e del suo desiderio di capire cosa sia andato storto.
Conclusioni
Allucinazione collettiva è una delle canzoni più personali di Fedez, una riflessione sulla perdita, sul rimpianto e sulle difficoltà dell’amore. Con un testo sincero e crudo, il rapper ci offre uno spaccato della sua vita e dei suoi demoni interiori. La canzone, con il suo mix di lirismo e brutalità, è destinata a rimanere una delle sue tracce più discusse e amate.
E tu cosa ne pensi di questa canzone? Scrivilo nei commenti!
Il testo di Allucinazione Colletiva di Fedez
[Intro]
Ehi
Fatti viva
È stata solo un’allucinazione collettiva
[Strofa 1]
Ehi, notte d’Agosto vomito inchiostro
Penso al tuo volto e non ti riconosco
Eppure fa male (Eppure fa male)
Eppure ricordo (Ehi, ehi)
Di’ al tuo avvocato che mi ha contestato un tentato suicidio
Che chiedo scusa, che chiedo venia, per procurato fastidio
Ho preso le gocce e no pezzi di vetro
Perché sapevo che non volevi che si sporcasse il tappeto (Che ca**o di spreco)
Valori e ideali, perle ai maiali
I nostri cazzi messi in Piazza Affari
La nostra è una gara a chi corre ai ripari
Finché magistrato non ci separi
Ricordi Sanremo si è tinta di nero per una vicenda di cronaca Rosa
Tu che mi butti fuori di casa e io che butto il blister del Prozac
Hai visto i tuoi amici? Sono yes man
Saranno felici senza di me
Sono parassiti, niente di che
Io odiavo loro ma amavo te
[Ritornello]
Ed io mi chiedo ancora se c’è un lieto fine a una favola infelice e storta
Se fossi stato un altro me
Tu un’altra te forse sarebbe tutta un’altra storia
(È nero l’abito da sposa)
La vita ferisce
Il tempo lenisce
L’amore sparisce
Ma non si capisce
La vita ferisce
Il tempo lenisce
L’amore sparisce
Ma non si capisce
[Strofa 2]
Scappo dai problemi agli occhi degli altri
Sembra che penso solo a divertirmi
Sento un corpo che sanguina forse è a un passo dagli inferi
Fisso questo foglio vorrei ma non voglio
Ficcarmi nel culo quel ca**o di orgoglio
Dimmi che è un incubo
Mascherato da sogno
Eppure lo so che mi hai donato le cose più belle che ho
Con te ho vissuto cose che io non rivivrò mai più
Vorrei cancellare tutta questa merda
Guardarmi allo specchio tirarmi una sberla
E anche io di cazzate ne ho fatte un po’ troppe
Abbiamo vinto un concorso di colpe
Sbagli se pensi che non ho mai amato
Per te avrei ucciso ma tu mi hai fermato
I buchi allo stomaco che mi son fatto
Per tutto lo schifo che ho accumulato
La gente festeggia sulla tua carcassa
Mi chiedo alla fine che cosa hanno vinto
Tu sei la distrazione di massa più bella che io abbia mai visto
[Pre-Ritornello]
La vita ferisce
Il tempo lenisce
L’amore sparisce
Ma non si capisce
La vita ferisce
Il tempo lenisce
L’amore sparisce
Ma non si capisce
[Ritornello]
Ed io mi chiedo ancora se c’è un lieto fine
A una favola infelice e storta
Se fossi stato un altro me
Tu un’altra te forse sarebbe tutta un’altra storia
(È nero l’abito da sposa)
La vita ferisce
Il tempo lenisce
L’amore sparisce
Ma non si capisce (E mi ripeto)
La vita ferisce
Il tempo lenisce
L’amore sparisce
Ma non si capisce