Francis Ford Coppola, uno dei registi più iconici della storia del cinema, è stato responsabile di molte cose a Hollywood. Ha regalato al mondo uno dei più grandi film di tutti i tempi, Il Padrino, e anche uno dei più controversi, Megalopolis. Ma sembra che l’acclamato regista si senta in dovere di chiedere scusa per una tendenza che ha contribuito a creare: quella dei film divisi in due parti e dei sequel numerati. Sì, hai capito bene: Coppola si prende la colpa per l’ossessione di Hollywood per i sequel!
Il 2024: l’anno dei sequel, e Coppola ne è il colpevole?
Il 2024 è stato un anno senza precedenti per i sequel. I dieci film con il maggior incasso dell’anno sono tutti sequel, con titoli come Inside Out 2, Il Gladiatore II, Dune: Parte 2 e tanti altri che giocano con ogni possibile declinazione del numero due. E il futuro non è diverso: stanno arrivando altri film numerati come Wicked – Part 2, Horizon: An American Saga – Capitolo 2, The Batman – Parte II, e la lista continua all’infinito.
Secondo Coppola, la colpa di questa proliferazione di sequel è sua, grazie al successo del suo film del 1974, Il Padrino: Parte II. In un’intervista con il Washington Post, Coppola ha spiegato come il tutto sia nato come risultato di una serie di richieste che aveva fatto nella speranza di non dover dirigere il sequel del primo Padrino.
“[Paramount] ha detto, sostanzialmente: ‘Francis, hai creato la Coca-Cola. Vuoi smettere di produrre la Coca-Cola?’”
Come è iniziato tutto: il colpo di scena delle richieste assurde
Quando Coppola cercava disperatamente di evitare di dirigere Il Padrino: Parte II, ha fatto una serie di richieste alla Paramount, pensando che fossero così ridicole da fargli perdere il posto. Tra queste richieste c’erano un assegno da un milione di dollari e l’inclusione del “Parte II” nel titolo del film. Con sua grande sorpresa, Paramount accettò tutto pur di assicurarsi la sua presenza alla regia. Il risultato? Uno dei sequel più grandi di tutti i tempi, ma anche quello che, secondo Coppola, ha dato il via alla moda dei sequel numerati.
“Quindi sono io lo sciocco che ha iniziato a mettere i numeri nei titoli dei film. Sono imbarazzato e chiedo scusa a tutti.”, ha detto Coppola.
L’ossessione di Hollywood per i sequel ha raggiunto nuove vette
Fare sequel e remake di film non è certo una novità. Già negli anni ’30 e ’40, Hollywood era piena di remake di film muti degli anni precedenti. E negli anni successivi, c’erano molti film che vedevano gli stessi attori interpretare gli stessi personaggi in sequel non ufficiali, come Sam Spade interpretato da Humphrey Bogart, o i seguiti di classici come Bride of Frankenstein e Son of Kong.
Negli ultimi anni, però, abbiamo assistito a un incremento senza precedenti di sequel che sembrano quasi obbligatori, anche quando la storia originale non ne aveva realmente bisogno. Molti di questi sequel sono nati più come tentativi di guadagno che come espressioni artistiche autentiche, e la tendenza non sembra volersi fermare. Ma la verità è che il pubblico ama i sequel, anche se spesso ci lamentiamo della mancanza di originalità.
Perché i sequel continuano a dominare il box office?
Il pubblico corre al cinema per vedere i sequel, ma non si mostra altrettanto entusiasta verso i nuovi film che non hanno un marchio già consolidato. Con le piattaforme di streaming che permettono alle persone di vedere i film pochi mesi dopo l’uscita nelle sale, è facile per qualcuno preferire aspettare di guardare un nuovo film comodamente a casa. E i numeri al botteghino lo dimostrano: film come Inside Out, che nel 2015 incassò 859 milioni di dollari, hanno visto raddoppiare il loro successo con il sequel del 2024, Inside Out 2, che ha raggiunto la cifra strabiliante di 1,7 miliardi di dollari.
Coppola: un precursore, non un colpevole
Nonostante la sua umiltà nel prendersi la colpa, Francis Ford Coppola non può essere davvero ritenuto responsabile di ciò che oggi è la norma a Hollywood. Se non fosse stato lui, qualcuno avrebbe comunque dato il via alla moda dei sequel numerati. La verità è che i sequel e le storie in più parti sono un modo facile per gli studios di minimizzare i rischi finanziari, sfruttando il successo di un marchio già affermato.
È una tendenza inevitabile in un settore che mira sempre più a ridurre l’incertezza. Questo è particolarmente evidente se si confrontano i risultati di film come Moana 2, che sta battendo record al botteghino, con nuovi tentativi di originalità come Strange World, che è stato un vero flop.
Sequel: una formula di successo, ma a quale costo?
Non c’è dubbio che i sequel possano avere un impatto finanziario enorme. Guardiamo ai successi di Dune: Parte 2, che ha saputo espandere il mondo creato da Frank Herbert in modi emozionanti, o a Il Gladiatore II, che ha portato i fan del film originale di Ridley Scott di nuovo al cinema. Ma a quale costo per la creatività? In un panorama cinematografico che sempre più spesso sembra ripiegarsi su se stesso, è difficile trovare spazi per idee nuove e rischiose come il recente Megalopolis dello stesso Coppola, che purtroppo non ha avuto lo stesso successo di botteghino.
Cosa ci riserva il futuro del cinema?
Francis Ford Coppola è una leggenda vivente, e la sua influenza sul cinema non si ferma certo ai sequel. Ma le sue parole ci spingono a riflettere su quale sia la direzione che l’industria del cinema sta prendendo. Stiamo sacrificando l’originalità e la sperimentazione per la sicurezza di un ritorno economico garantito? Forse la vera domanda non è se i sequel siano buoni o cattivi, ma piuttosto se ci sia ancora spazio per nuovi progetti che abbiano il coraggio di esplorare territori inesplorati.
Una cosa è certa: il pubblico ama ciò che conosce, e gli studios amano ciò che è sicuro. Ma se non diamo una chance alle idee nuove, rischiamo di perdere la magia che rende il cinema un’esperienza unica. Dopotutto, film come Il Padrino non nascono dai sequel, ma da storie che nessuno aveva ancora raccontato.
Conclusione: dobbiamo davvero scusarci per i sequel?
Alla fine dei conti, Francis Ford Coppola può sentirsi dispiaciuto per aver avviato la tendenza dei sequel, ma non dovrebbe davvero scusarsi. I sequel hanno il loro posto nel mondo del cinema, e spesso offrono esperienze emozionanti e soddisfacenti. Tuttavia, dobbiamo anche ricordarci di guardare oltre i numeri e di dare spazio alle idee fresche e coraggiose.
E tu? Sei un fan dei sequel, o preferisci vedere nuove storie prendere vita sul grande schermo? Qual è il sequel che hai amato di più e quale quello che non avresti mai voluto vedere? Faccelo sapere nei commenti: il dibattito è sempre più interessante quando partecipano tutti!