SE IL GATTO MUORE PASSERETE L’ESAME
Quante volte ci è capitata di dire la solita scusa: Prof, non ho potuto studiare, mi è morto il gatto. Ebbene se questa piccola tragedia familiare accade realmente avrete buone possibilità di passare l’esame. A rivelarlo e’ il “Sunday Times”, che ha scoperto che esiste un vero e proprio “prontuario giustificazionista” che indica di quanto viene alzato il punteggio finale a seconda della gravità del lutto. Gli studenti che affrontano la licenza liceale possono contare addirittura su un massimo del 5% in più sul punteggio finale, se hanno appena perso un genitore o un fratello. Un parente di secondo grado “vale” da morto il 4% in più la scomparsa del cane o del gatto di casa il 2% se la morte si è verificata il giorno degli esami ma solo l’1% se si parla del giorno prima. Essere testimoni di un evento drammatico il giorno dell’esame significa un altro 3% in più, quanto una frattura o un attacco di asma.
Un accesso di febbre da fieno assicura il 2% nella votazione finale, l’ emicrania solo l’1. Claire Ellis, funzionario del dipartimento, assicura che è in realtà “molto esiguo” e nella stragrande maggioranza dei casi non incide sul giudizio finale. Di diverso parere gli esponenti della Campagna per una educazione autentica, il cui presidente Nick Seaton dichiara: “Questo significa assecondare l’atteggiamento sempre più diffuso nella società che che c’è sempre una giustificazione per tutto”, ha osservato. “Naturalmente vi sono circostanze in cui uno studente può essere particolarmente stressato, e bisogna tenerne conto. Ma formalizzare e quantificare le scuse in questo modo significa mandare il messaggio sbagliato”.