La recensione di Batman v Superman: Dawn of Justice
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Dopo il 2013 del muscoloso Man of Steel, il regista Zack Snyder punta ancora più in grande e forse in modo più scuro con questo sequel, che parla della storia di Clark Kent con un flashback sulle origini di Bruce Wayne e del suo cavaliere oscuro alter-ego. Il problema è che il film è così grande e forte che non può fare a meno di sentirsi gonfio, soprattutto perché quello che scorre sullo schermo è privo di consistenza.
Dopo un prologo sulle origini di Batman, la storia prende il via con la battaglia finale di Man of Steel dalla prospettiva di Bruce Wayne (Ben Affleck), che osserva la sua città distrutta da Superman (Henry Cavill). Questo fatto alimenta la rabbia che ha avuto all’inizio quando ha scoperto che i suoi genitori sono stati uccisi. Questa rabbia viene ulteriormente alimentata dal miliardario malizioso Lex Luthor (Jesse Eisenberg). Nel frattempo, Superman/Clark è alle prese con un mondo che lo sta per venerare come un dio, ed è teso per il suo rapporto con l’intrepida giornalista Lois (Amy Adams). Poiché questi due vanno verso un confronto culminante, tra i due litigante un terzo gode, anzi una terza eroina, la Wonder Woman Diana Prince (Gal Gadot).
Mentre i vari fili che allacciano la trama sono affascinanti, e Snyder mantiene un ritmo scattante, la storia generale che punta sullo stato “tenebroso” di un Bruce Affleck facilmente manipolato a fare cose terribili, diventa piuttosto sgradevole. Ed anche il duo Clark Cavill non è molto più facile da identificare. Questi due personaggi sono penalizzati dai loro costumi e lasciano spazio ai personaggi secondari, che possono così rubare la scena a quelli principali. Adams aggiunge emozione e passione, Eisenberg fornisce la giusta cattiveria alle scene e Irons è esilarante e cinico come maggiordomo di Bruce Alfred. Ma alla fine, il film appartiene alla splendida Gadot, che diventa il vero supereroe di questo Batman v Superman: Dawn of Justice.
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Snyder dà a questo film una giusta frenesia che gli appassionati potrebbero apprezzare, ma mentre il film sembra incredibile, è difficile non notare i “parecchi” problemi. Tutte le sequenze oniriche sono assolutamente inutili (specialmente quando Bruce basa tutta la sua ricerca di vendetta su un sogno in cui lui è una sorta di Mad-Max nel deserto). E c’è anche il problema che gran parte degli oggetti storici sembrano essere stati ideati e scritti da un bambino di 10 anni, e la cosa diventa frustante sullo schermo (come l’indistruttibile Batmobile).
La Warner Bros ha provato a contrastare il dominio della Marvel con questo film Batman v Superman: Dawn of Justice. Quelli della Warner hanno dato al regista Zack Snyder un budget di 250 milioni di dollari, secondo i rapporti pubblicati, e lui ha dato in cambio un film che tratta il pubblico come un nemico, una vittima. Ci sono alcuni personaggi carini ma il film è pieno di difetti ed incongruenze che lo rendono frustante (i capelli di Lex Luthor?).
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