Titolo: Gomorra 2 Stagione
Ideatori: Roberto Saviano, Leonardo Fasoli, Stefano Bises, Giovanni Bianconi, Ludovica Rampoldi
Cast: Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino, Marco Palvetti, Cristina Donadio, Antonio Folletto, Cristiana Dell’Anna
Anno: 2016
Genere: Drammatico/Crimine
Durata: 50 minuti circa a episodio
Paese: Italia
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Recensione dettagliata dei primi 2 episodi di Gomorra 2
Roberto Saviano, il coraggioso giovane giornalista napoletano che ha scritto il libro originale, ha ampliato il film con una fiction televisiva ovviamente più romanzata e diretta da Stefano Sollima, il regista di Romanzo Criminale.
Sono passati quasi due anni da quando abbiamo visto Don Pietro Savastano fuggire dal carcere di massima sicurezza – l’ultima puntata della prima serie è andata in onda nel giugno del 2014 – ed ora lo ritroviamo assettato di vendetta in questi primi due episodi della seconda stagione di Gomorra, andati in onda su Sky il 10 maggio 2016.
Senza i Savastano, Napoli sembra un cantiere aperto per la malavita, e Don Salvatore con Ciro provano ad approfittarne. L’approccio delle alleanze sembra un elemento fondamentale che determinerà il controllo delle zone cruciali del territorio.
Il primo episodio fa un focus sulla scalata al vertice di Ciro di Marzio (Marco D’Amore) che ha bisogno di liquidità per comprare l’alleanza ed il consenso degli altri capi. Organizza quindi una rapina dove Stefano Sollima lo guida sapientemente nelle prime scene cruente della serie. Ciro è affamato di potere e non si tira indietro quando c’è da premere il grilletto ed uccidere a sangue freddo due vigilanti che lo potrebbero riconoscere. La figura di Ciro è molto interessante: il suo alter ego giovanile identifica a pieno la mentalità di molti ragazzi che vivono oggi nelle zone malfamate del capoluogo campano. Ora che ha il malloppo puo’ riunire gli altri capi delle diverse zone e formare un’alleanza coordinata da Don Salvatore Conte (Marco Palvetti). In questo schieramento si fa luce anche la nuova arrivata Scianel (Cristina Donadio), che dovrà prendere l’eredità di donna Imma (moglie di Don Pietro Savastano), assassinata durante la prima stagione da Ciro di Marzio. Si vede poco Scianel, solo in una scena, ma sembra già in grado di non far rimpiangere donna Imma, anzi, farà piangere qualcuno dei protagonisti. Anche lei è pronta a fare la scalata verso l’alto e non ci pensa due volte quando gli viene chiesto di comprare la droga di Don Salvatore ed allearsi con lui e Ciro. La figura femminile è molto importante in questa serie ma anche nella camorra. La donna con più spazio nel primo episodio è Debora di Marzio (la moglie di Ciro), che raffigura un’altro tipo di donna, l’opposto di donna Imma e Scianel, quella stufa di essere complice dei delitti della malavita e che in preda alla paura vorrebbe redimersi per proteggere la sua prole. Il finale è il primo colpo di scena di questa serie tv e conferma la personalità di Ciro, pronto a tutto pur di raggiungere il potere.
Il secondo episodio fa un salto temporale azzeccato – che senso avrebbe in una serie di questo tipo vedere Gennaro Savastano in fase riabilitativa? – e chissà, forse ripreso più avanti con dei flashback, e ci porta ad un anno dopo gli avvenimenti del primo episodio della seconda stagione. Genny Savastano (Salvatore Esposito) aveva confessato – in un’intervista – di essere cambiato rispetto alla prima stagione, che quello della seconda stagione sarebbe stato un Genny 3.0, ed aveva ragione. Ora Genny è un uomo ed agisce in modo più razionale, e lo si capisce da come interviene con astuzia in Honduras, dove crea una rete di esportazione di pietre preziose e forse droga per l’Europa. Viene affrontato il tema della rivalità in famiglia, della successione, ma Don Pietro Savastano (Fortunato Cerlino) è molto orgoglioso e non vuole ancora passare il testimone, anzi, giura vendetta verso chi l’ha tradito.
Vengono messi a confronto i due protagonisti ed anche se tutte le decisioni prese da Genny sono state azzeccate, Don Pietro è sembrato restio a dargli ascolto, prendendo la decisione di guidare la famiglia in solitudine. Ma Genny si sente pronto e sicuramente chiederà più spazio da subito. Nel secondo episodio vengono privilegiati i dialoghi all’azione così da mettere in luce le incomprensioni dei due personaggi: Genny e don Pietro. Don Pietro appare come il boss passato di moda: vecchio nel fisico e con gli amici sbagliati, mentre Genny quello più pronto e con le conoscenze giuste. Queste scene aiutano nella costruzione della trama che molto probabilmente culminerà in uno scontro tra i due.
Ottima come sempre la colonna sonora dei Mokadelic, che accompagna brillantemente ogni scena. Il montaggio è curato molto bene e Stefano Sollima anche in questo caso è apparso in piena forma riuscendo a catturare la credibilità della Napoli criminale e metterla dentro una serie tv. Il cast è di primo livello ed anche i nuovi arrivati promettono bene. Nei prossimi episodi ne vedremo delle belle. Sicuramente verrà dato anche più spazio a Salvatore Conte.
La Recensione
Il Verdetto su Gomorra 2
+ Montaggio Solido + Ottimo Cast + Temi interessanti <hr /> - ho bisogno dei sottotitoli 😀