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La Recensione Dettagliata per Blair Witch
Il personaggio che porta avanti la camera è James (James Allen McCune), la cui sorella era la figura centrale nella collezione originale dei nastri trovati nel bosco dove la città di Blair una volta sorgeva. Ora all’università, decide di indagare sulla sua scomparsa, arruolando la sua amica Lisa (Callie Hernandez) per documentare la sua ricerca. Accompagnato dal suo migliore amico Peter (Brandon Scott) e la fidanzata di Peter, Ashley (Corbin Reid), James e compagni si dirigono nella foresta inquietante, insieme a Lane e Talia (Wes Robinson e Valorie Curry) come loro guide. Naturalmente, i ragazzi si perdono subito, e le cose cominciano a diventare tenebrose, come il tempo e lo spazio circostante.
Questo Blair Witch è in realtà un film vero e proprio e non, come sostenuto da molti, una raccolta di frammenti di video a caso, e cura molto i particolari, anche più del film originale. C’è una trama attentamente strutturata, personaggi con una bella storia alle spalle ed una minaccia soprannaturale che cresce di continuo. D’altra parte, tutto ciò che accade attorno a questi ragazzi sa di assolutamente inutile, un esercizio a vuoto per cercare di far ansimare il pubblico senza creare una vera atmosfera spaventosa, se non in qualche scena.
Gli attori devono solo fare il compitino, e nelle fasi cruenti sarà un correre ed urlare come forsennati. La scena con Hernandez è la più spaventosa nel film, perché gioca sulla claustrofobia, piuttosto che sulla paura come qualcosa di invisibile.
Per il resto del film, il regista Adam Wingard (The Guest) crea semplicemente degli scossoni per il pubblico con crash improvvisi e giochi di musica, più alcuni scorci di figure orrende in agguato nell’ombra. La sua idea più intrigante è quella di includere un drone fotocamera per realizzare alcune fantastiche riprese aeree, ma poi decide di abbandonare il tutto. In effetti, l’intero film dà la sensazione di volersi svernare da un genere diventato ormai ripetitivo. Non è un grande film, ma i fan di questo genere lo ameranno.
Conclusioni:
Sono passati 17 anni da quando The Blair Witch Project ha scosso il cinema ed ha creato la found-footage mania. Da allora, i registi hanno provato praticamente ogni variante del metodo, ma solo in pochi sono riusciti a fare dei film che si potrebbero definire decenti, tipo Cloverfield, Chronicle e REC. Ora un nuovo gruppo di cineasti ha deciso di dar una nuova luce all’episodio originale con questo sequel, che subito inizia a violare le regole del genere attraverso nuove modifiche, tipo angolazioni impossibili, un mix sonoro complesso ed anche un punteggio di sfondo. E’ un film che prova a dare aria fresca ad un genere ormai monotono ma non si sofferma molto sul fattore per cui è stato realizzato: cioè spaventare il pubblico!
La Recensione
Il Verdetto su Blair Witch
<p style="text-align: justify;"><em><strong>Sono passati 17 anni da quando The Blair Witch Project ha scosso il cinema ed ha creato la found-footage mania. Da allora, i registi hanno provato praticamente ogni variante del metodo, ma solo in pochi sono riusciti a fare dei film che si potrebbero definire decenti, tipo Cloverfield, Chronicle e REC. Ora un nuovo gruppo di cineasti ha deciso di dar una nuova luce all'episodio originale con questo sequel, che subito inizia a violare le regole del genere attraverso nuove modifiche, tipo angolazioni impossibili, un mix sonoro complesso ed anche un punteggio di sfondo. E' un film che prova a dare aria fresca ad un genere ormai monotono ma non si sofferma molto sul fattore per cui è stato realizzato: cioè spaventare il pubblico!</strong></em></p>