Titolo: Life – Non Oltrepassare il limite
Regista: Daniel Espinosa
Cast: Rebecca Ferguson, Jake Gyllenhaal, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare, Olga Dihovichnaya, Ryan Reynolds, Camiel Warren-Taylor, Naoko Mori, Alexandre Nguyen.
Anno: 2017
Genere: Sci-fi/Horror
Durata: 108 minuti
Paese:Usa
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La recensione dettagliata per Life – Non Oltrepassare il limite:
Come un mash-up di Alien e Gravity, questo film horror sci-fi è molto efficace quando si tratta di generare tensione. Il fatto di avere un cast d’eccezione lo aiuta a rendere più rappresentativi certi personaggi, che sono stati composti sottilmente in fase di sceneggiatura. Lo script, che arriva dagli ideatori di Deadpool, Rhett Reese e Paul Wernick, si mantiene del tutto magro e avaro, concentrandosi sulla storia banale ed ignorando qualsiasi profondità tematica. Per fortuna che c’è il regista Daniel Espinosa (Safe House) a coordinare il tutto ed il film non risulterà mai noioso per via dell’assenza di momenti piatti.
Life – Non Oltrepassare il limite è ambientato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dove un equipaggio di sei persone sta esaminando dei nuovi campioni del pianeta Marte. L’ufficiale scientifico Hugh (Ariyon Bakare) trova la vita aliena nel campione, e guarda con stupore come le cellule crescono e cooperano per creare una creatura interattiva. I medici David e Miranda (Jake Gyllenhaal e Rebecca Ferguson) sono preoccupati riguardo a questa forma di vita contenuta in laboratorio e non hanno tutti i torti. Così il capitano Kat (Olga Dihovichnaya) ed i tecnici Roy e Sho (Ryan Reynolds e Hiroyuki Sanada) sono incaricati per bloccare il tutto, ma la cellula aliena non appare così d’accordo.
Quello che segue è, ovviamente, un film di suspense in cui i membri dell’equipaggio cadono uno ad uno. Calvin [nome della cellula] è uno studente veloce, cresce e diventa una creatura minacciosa, anche senza la sciocca aggiunta di una sorta di volto digitale maligno. Espinosa tiene i nervi saldi, mantenendo un senso credibile riguardo a scienza ed ambientazione, soprattutto quando le cose vanno fuori controllo. Ogni scena terrificante è seguita da un breve momento di silenzio in cui i personaggi (ed il pubblico) riprendono fiato. Questo permette di aggiungere una storia particolare relativa ad ogni persona, una sorta di flashback, nel tentativo di suscitare qualche legame emotivo.
Gyllenhaal è bravissimo come astronauta veterano che detiene il record per la più lunga permanenza nello spazio. I dettagli sul resto del cast sono interessanti, ma nessuna delle interrelazioni arriva mai alla vita, e non c’è mai nulla sotto la superficie per attirare il pubblico in modo più intenso. Invece, è curata molto bene la fase suspense, soprattutto per via di questa creatura scivolosa e viscida che scivola intorno alla stazione cercando di sopravvivere. Espinosa crea un superbo senso di impostazione, utilizzando la gravità costante per metterci fuori equilibrio.
Life è un film quasi dimenticabile come il suo titolo generico, ma vanta diverse scene divertenti e tanta suspense… finché dura.
La Recensione
Il Verdetto su Life
<p style="text-align: justify;">Life è un film quasi dimenticabile come il suo titolo generico, ma vanta diverse scene divertenti e tanta suspense... finché dura.</p>