Il nuovo film di Alex Garland “Annientamento” finisce sotto i riflettori con l’accusa di Whitewashing. Ecco le parole di Natalie Portman, una delle protagoniste del film
Non è la prima volta che accade nel cinema americano, di cadere sotto accusa per Whitewashing, ossia il cambiare con attori di etnia bianca, personaggi che nell’opera originaria erano descritti di etnie diverse. È quello che è successo con il cast del film “Annientamento”, dove compaiono i nomi delle attrici Natalie Portman e Jennifer Jason Leigh.
Entrambe le attrici sono state chiamate a recitare dei ruoli che, nel libro dal quale è tratta la sceneggiatura del film, hanno un’etnia diversa da quelle messe in scena. Natalie Portman interpreta infatti la biologa Lena, che nel libro è descritta come di origini asiatiche e Jennifer Jason Laigh interpreta un personaggio che nel libro viene descritta come mezza indiana-americana e mezza caucasica.
Le accuse sono partite direttamente dall’associazione Media Action Network for Asian Americans e American Indians in Film and Television, che da diversi anni sono impegnati nella lotta contro il whitewashing nel cinema e in tv.
Le risposte del regista e di Natalie Portman
Il regista di “Annientamento”, Alex Garland ha subito voluto chiarire la sua posizione, raccontando di aver letto soltanto il primo libro, opera in cui non si scende nei dettagli per quanto riguarda l’etnia dei personaggi.
Non sarebbe nella mia natura una cosa simile. Ho letto solo un libro e l’ho adattato perché lo ritenevo fantastico. E ho pensato anche di non avere alcuna idea di come fare, ma ce l’ho fatta. E così è andata.
Anche Natalie Portman ha voluto chiarire la sua totale estraneità ai fatti, riconoscendo anzi grande importanza alla tematica del whitewashing e all’importanza di sottolineare le differenze etniche sul grande schermo:
Dobbiamo rappresentare maggiormente le persone di origine asiatica, di origine latinoamericana, afroamericana, delle donne e in particolare delle donne di colore… E anche il fatto che esistano queste categorie, come bianchi e non bianchi, pensiamo siano delle classificazioni create per la finzione ma hanno delle conseguenze nella vita reale. Spero che si inizi a cambiare perché penso che tutti debbano essere consapevoli della questione e dobbiamo cercare di compiere dei cambiamenti.