In arrivo il nuovo singolo di Noemi, un testo profondo che affronta con delicatezza il tema degli attacchi di panico. Ascolta “Porcellana” e leggi testo e significato
Noemi torna in grande forma con il nuovo singolo dal titolo “Porcellana”, tratto dall’album di inediti “La Luna”.
“Porcellana” è una canzone che affronta un tema molto importante, quello delicato e difficile degli attacchi di panico. La cantante romana a tal proposito, non nasconde di essere molto sensibile all’argomento, dichiarando in una recente intervista “mi sento ferrata sull’argomento”.
Queste le parole di Noemi che spiegano bene il significato e l’importanza della canzone scritta da Emiliano Cecere e Diego Calvetti:
“Ci potrebbero essere mille e un modo per raccontare gli attacchi di panico in musica ed io mi sento ferrata sull’argomento. Il titolo rimanda all’immagine della testa fragile come la Porcellana che esprime benissimo come ci si possa sentire in quei momenti dove le emozioni prendono il sopravvento, facendoti sentire nuda e fragile”
Nelle ultime ore Noemi ha condiviso sui suoi canali social ufficiali la cover del singolo.
La canzone uscirà anche nella speciale versione SHABLO REMIX e sarà in rotazione radiofonica a partire dal 13 aprile.
“Porcellana” – Testo
Scende la notte
Quando mi guardo nello specchio e sono stanco
E il sangue mi ribolle addosso quando piango
O scorro foto solo per passare il tempo e sono stanco
Scende la notte
Quando vorrei andare in guerra e so che perdo
Perché mi tremano le gambe sopra il mondo
Mi vesto bene ad ogni modo e mi difendo ma sono stanco
Ma il cuore mio lo so
È solo una puttana
E la mia testa fragile come la porcellana
Che non scende mai per strada
E vive dei suoi sogni
Che sono buchi neri e ci sprofondi
Ma il cuore mio lo so
È come un aquilone
Che vola sopra il cielo e si abbandona ad un tifone
Che puoi solo fermare
Con la forza di un padre
Ma rimani bambino
E continui a tremare
Scende la notte
Quando regalo a sconosciuti il mio passato
E metto il naso rosso e faccio lo spassoso
Di colpo cado nell’ovatta accartocciato e resto muto
Ma il cuore mio lo so
È solo una puttana
E la mia testa fragile come la porcellana
Che non scende mai per strada
E vive dei suoi sogni
Che sono buchi neri e ci sprofondi
Ma il cuore mio lo so
È dentro un ascensore
Bloccato in mezzo a un piano soltanto per timore
Che puoi solo sbloccare
Lasciandoti andare
E immaginando
La notte dormire
Ma il cuore mio lo so
È solo un aquilone
Che vola sopra il cielo e si abbandona ad un tifone
Che puoi solo fermare
Con la forza di un padre
Ma rimani bambino
E continui a tremare
E continui a tremare