Scheda del Film:
Titolo: Tuo, Simon
Genere: drammatico/sentimentale/commedia ;
Cast: Nic Robinson come Simon Spier, Josh Duhamel come Jack Spier, Jennifer Garner come Emily Spie, Katherine Langford come Leah Burke, Alexandra Shipp come Abby Suso, Jorge Lendeborg Jr. come Nick Eisner, Keiynan Lonsdale come Abraham “Bram” Greenfeld , Miles Heizer come Cal Price, Logan Miller come Martin Addison,Talitha Bateman come Nora Spier;
Regia: Greg Berlanti;
Sceneggiatura: Elizabeth Berger Isaac Aptaker;
Budget: 17 milioni di dollari;
Anno: 2018
Durata: 1 ora e 40 minuti;
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Recensione del film Tuo, Simon
In un’ epoca in cui si fa un gran disquisire (soprattutto nel nostro paese) dei diritti della comunità Lgbt, ecco arrivare un’opera delicata e fresca.
“Tuo, Simon” del regista Greg Berlanti e tratto dal romanzo “Non so chi sei, ma io sono qui (Simon vs. the Homo Sapiens Agenda)” di Becky Albertalli, ci racconta le vicende di un adolescente alle prese con la prioria identità sessuale. Un teen movie, possiamo dire, ma privo dei toni drammatici a cui film come “Colpa delle stelle” e “Noi siamo tutto” ci hanno abituati.
Protagonista della storia é Simon Spier (il Nick Robinson di “Jurassic World” e del sopracitato “Noi siamo tutto”), diciasettenne come ce ne sono tanti: vive in una bella casa con due genitori giovani, belli e comprensivi, Jack ed Emily e la precoce e intelligente sorellina Nora. Passa le sue giornate tra il liceo e gli amici di sempre: Leah, Abby e Nick.
La sua vita é tranquilla, ma Simon ha un segreto che non ha mai confidato a nessuno, nonostante ne sia pienamente consapevole e non fatichi ad accettarlo: é omosessuale.
Nessuno sospetta che lo sia e Simon riflette spesso su quanto un suo eventuale coming-out avrebbe ripercussioni sulla sua vita e su quella di chi gli sta attorno. Questo finché un giorno, sul social network più in voga nella scuola, un utente anonimo pubblica una dichiarazione in cui dichiara di essere gay. Sentendosi capito, Simon inizia una fitta corrispindenza con il misterioso interlocutore trovando e dispensando conforto.
Ma la corrispondenza fa nascere in Simon qualcosa di più che una semplice amicizia e così inizia a cercare il misterioso “Blue” (pseudonimo con cui si firma l’utente sconosciuto) tra i vari compagni di scuola.
A causa di una disattenzione da parte di Simon, Martin, un compagno emarginato, legge le mail indirizzate a Blue e, intuendo il suo segreto, inizia a ricattarlo. Se Simon non faciliterà i contatti tra Martin e Abby, di cui é innamorato, il suo segreto diventerà inevitabilmente di dominio pubblico.
Simon si trova così diviso tra il bisogno di affermare la propria identità e la paura che qualcun altro lo faccia al posto suo, sbagliando modo e tempi.
Nonostante l’imbarazzo, Simon riesce a confidarsi con Abby e a rivelarle la propria omosessualità, tuttavia, quando queata rifiuta pubblicamente Martin, la situazione precipita. Il ragazzo, divenuto lo zimbello della scuola, pur di focalizzare l’attenzuone dei comoagni su qualcos’altro, rivela tramite un post che Simon é gay, costringendolo a fare subito coming-out con i genitori e la sorella.
La famiglia si dimostra comprensiva, nonostante un’iniziale smarrimento del padre Jack, ma Simon viene comunque isolato anche dagli amici storici, non per la sua identità sessuale, ma per i ricatti di Martin in cui li ha coinvolti per mesi.
Dopo la rivelazione di Martin, Blue interrompe la corrispondenza e Simon, disperato, gli scrive una lettera via social, riconquistando la stima degli amici e dei compagni e riuscendo finalmente ad incontrare Blue, la cui vera identità sorprende non poco il ragazzo.
A raccontarci la storia, é la voce fuori campo di Simon stesso, che tra considerazioni profonde e sogni adolescenziali, non manca mai di fornire uno sguardo ironico all’insieme delle vicende. Nick Robinson, bel visino ed espressività giusta, misurata, ci restituisce un personaggio autentico, senza fronzoli, che potrebbe essere tranquillamente nostro figlio, nostro nipote o il vicino di casa. La Garner e Duhamel restano diligentemente ed efficacemente ai margini, dando il loro contributo al film ma lasciando protagonisti i giovani attiri che sono di fatto il cuore del film.
La regia di Berlanti é semplice e lineare e cone già detto, non scade mai nella leziosità tipica dei teen movie.
“Tuo, Simon” potrebbe essere visto come un racconto di formazione, un viaggio alla ricerca della propria identità, parlando con naturalezza e semplicità di un tema tanto delicato.
Consigliato ai ragazzi ma anche e soprattutto, ai loro genitori.
La Recensione
Valutazione
"Tuo, Simon" usa la leggerezza come chiave narrativa senza mai scadere né nel dramma scontato né in inutili leziosità