Nell’attesa dell’arrivo di IT Capitolo 2 nei cinema, l’attrice Jessica Chastain ha parlato della straziante scena di apertura del film, basata su un vero fatto di cronaca, che non mancherà di trascinare immediatamente gli spettatori nella macabra storia.
IT Capitolo 2: la scena d’apertura del film
Nella scena che aprirà il film, una coppia omosessuale sta tornando a casa da una festa di carnevale, a Derry, quando un gruppo di adolescenti si scaglia contro uno di loro (Adrian Mellon) e lo lancia oltre la balaustra di un ponte, fino nelle acque di un fiume.
Dalle acque appare poi Pennywise che trascina fuori l’uomo e lo morde sotto gli occhi impotenti del suo ragazzo.
La scena è tratta dalla storia originale raccontata nel romanzo di Stephen King del 1986 su cui è basato il film, ma l’ispirazione iniziale arriva direttamente da un vero fatto di cronaca.
Si tratta di un omicidio avvenuto nella città di Bangor, nel Maine nel 1984, dove un omosessuale di nome Charlie Howard fu ucciso da un gruppo di adolescenti.
Le parole della Chastain su IT 2
Parlando dell’importanza della scena iniziale di IT Capitolo 2 per Variety, la Chastain ha spiegato in che modo riflette un messaggio importante che è presente nell’opera di King, ossia che i mostri di solito vengono generati dagli umani.
“Il motivo per cui penso che Stephen King sia il re di questo genere è perché scrive horror psicologico”, ha detto. “Il mostro di solito viene generato da un essere umano.
“È dentro di noi. Guarda Pet Cemetery. Guarda Misery. A volte possiamo diventare i nostri peggiori nemici. Ha scritto il romanzo It perché un crimine d’odio è stato commesso nella sua città d’infanzia. Ha voluto esplorare quell’oscurità, e questo è soltanto la prima scena nel nostro film“.
Chastain ha continuato dicendo che trova difficile parlare della scena “senza piangere”, ma crede che sia un tema molto importante da trattare oggi giorno.
“Penso che sia stato importante vedere la scena di Adrian e non cambiarla da quella che è nel romanzo perché stiamo vivendo in un momento in cui è importante parlare di questo. Quindi, non possiamo pretendere che non esista, perché fa parte del nostro presente!”.