Una storia di guerra, di fratellanza, di potere di paura. Una storia che ci porta alla scoperta di uno degli imperi più potente e grande del mondo e della nascita della Città Eterna. Le origini di Roma raccontate da Matteo Rovere (creatore, regista e produttore della serie) con “Romulus”, serie tv che debutterà domani, venerdì 6 novembre, su Sky Atlantic. I dieci episodi sono stati girati in protolatino, la lingua padre della lingua madre italiana e antenata del latino. Su Sky Atlantic, però, andranno in onda doppiati in italiano ma si potrà scegliere anche la versione in lingua originale.
“Nella serie ci siamo immaginati la genesi di questa leggenda. A livello storico non c’è alcuna informazione condivisa, ci sono varie scuole: chi pensa ci sia nella leggenda una qualche validità storica e chi ritiene che la leggenda sia stata creata in un secondo momento. Per esplorare la società della prima grande città del tempo, Romulus propone una ricostruzione fedelissima, fatta con gli archeologi e alcuni importanti storici che abbiamo consultato, come Andrea Carandini, Paolo Carafa e Valentino Nizzo, che lavorano sulla mitografia e sulla genesi del mito attraverso gli elementi plastici, ma allo stesso tempo è anche libera nel rapporto con il mito”
ha spiegato Matteo Rovere ad Ansa.
Romulus, prodotta da Cattleya, Sky e Groenlandia, è il primo lavoro televisivo di Matteo Rovere che già con il film “Il Primo Re” aveva raccontato la storia dei due fratelli Romolo e Remo. La serie, però, come detto dallo stesso regista, non fa da prequel al film uscito nel 2019, ma racconta una storia diversa ed indipendente, ambientata tempo prima e in un’epoca lontana di cui non si sa molto, un’epoca governata dalla natura e dagli dei, in cui gli uomini sono assoggettati al volere di questi ultimi. “Romulus” segue le vicende di una vestale (Marianna Fontana), di un giovane schiavo (Francesco Di Napoli) e di uno dei due giovani principi di Alba Longa (Andrea Arcangeli).
“Romulus” è ambientata nel Lazio antico, nella la Terra dei Trenta Re, durante l’ottavo secolo a.C., quando la città di Alba Longa guidata dal re Numitor è minacciata da siccità e carestia. Proprio per questo motivo, i trenta popoli della Lega Latina si riuniscono ad Alba Longa per interpellare gli dei, per capire cosa fare per sopravvivere al momento difficile. I gemelli Yemos e Enitos, nipoti del re Numitor e dunque futuri eredi al trono, all’improvviso devono prendere il posto del zio, andato in esilio per volere degli dei, ma il tradimento di Amulius, il fratello minore di Numitor, spariglia completamente le carte in tavola. Questo è l’incipit della serie, che poi seguirà il nascere di una rivoluzione che vedrà i tre giovani protagonisti lottare per divenire gli artefici del loro destino.
Per gli sceneggiatori Filippo Gravino e Guido Iuculano, che hanno affiancato Rovere, “Romulus è una storia di emancipazione, i giovani devono ribaltare quello che è stato deciso per loro. Un tema che si rispecchia con l’attualità”.
Insomma, “Romulus” ha tutte le carte in tavola per diventare un successo globale. Non ci resta che aspettare domani per scoprirlo! Siete curiosi?