Recensione di A Journey
Il nuovo dramma filippino su Netflix, “A Journey”, diretto da RC Delos Reyes, si presenta come un film strappalacrime, intenso e sentimentale. Ed è effettivamente così. Il film si sviluppa attorno a un tema piuttosto conosciuto: l’impatto trasformativo di una malattia terminale sulla percezione della vita. Nonostante la trama possa sembrare inizialmente priva di originalità, il film riesce comunque a distinguersi grazie a svolte narrative inaspettate, che lo portano a un dolce e significativo epilogo. Anche gli spettatori più scettici finiscono per apprezzare l’emozione che il film vuole trasmettere.
Shane (interpretata da Kaye Abad) e Bryan (interpretato da Paolo Contis) sono una coppia sposata e felice. La loro vita prende una svolta drammatica quando Shane scopre dal suo oncologo che il suo cancro è ricomparso. La devastante notizia colpisce sia loro che il loro caro amico d’infanzia, Kristoff (interpretato da Patrick Garcia), un attore scapolo con un seguito di fan e soprattutto belle ragazze. Dopo un periodo di riflessione, Shane prende una decisione radicale: sceglie di non sottoporsi a trattamenti, optando invece per vivere a pieno il tempo che le resta.
Il “viaggio” citato nel titolo del film è l’ultima avventura di Shane, desiderosa di realizzare i suoi sogni anziché combattere una battaglia che sente già persa. Recupera la sua vecchia “lista dei sogni”, che include desideri come vedere i pinguini o anche rivedere il padre. Bryan e Kristoff si impegnano a pianificare un viaggio che attraverserà scenari mozzafiato delle Filippine e dell’Australia, esplorando paesaggi noti e nuove esperienze come l’osservazione del diavolo della Tasmania e una visita alla loro vecchia scuola.
Proprio quando sembra che il film possa ricalcare troppo da vicino altri lavori simili, come “Non è mai troppo tardi”, “A Journey” introduce elementi che lo distinguono. Senza rivelare dettagli cruciali della trama, il film trova una sua voce unica nel trattare tematiche come l’amore, l’amicizia e la mortalità con una nuova prospettiva, riconoscendo il rispetto dovuto alla morte.
Il cast principale, con Kaye Abad e Paolo Contis, mostra una chimica eccezionale, riflettendo la profondità di un legame trentennale. La performance di Abad è particolarmente notevole, con il suo personaggio che guida emotivamente il film. Anche Garcia, nel ruolo di Kristoff, offre un contributo significativo, la cui trasformazione personale diventa centrale verso il finale.
Il regista RC Delos Reyes parte con una premessa già vista, mantenendo una narrazione prevedibile per la prima parte del film. Fortunatamente, “A Journey” devia poi verso un percorso meno battuto, evitando il rischio di cadere in cliché superficiali e trasformandosi in una narrazione autentica di amore genuino, amicizia duratura e l’amarezza della perdita.
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Il cast di A Journey
- Paolo Contis nel ruolo di Bryan.
- Patrick Garcia nel ruolo di Kristoff.
- Kaye Abad nel ruolo di Shane.
Il trailer di A Journey
La Recensione
A Journey (2024)
In "A Journey" (2024), Shane scopre che il suo cancro è tornato e decide di non sottoporsi a ulteriori trattamenti. Insieme al marito Bryan e all'amico Kristoff, intraprende un viaggio attraverso le Filippine e l'Australia per realizzare i desideri della sua lista dei desideri. Il film esplora temi profondi come l'amore, l'amicizia e l'accettazione della mortalità, mescolando emozioni intense e paesaggi mozzafiato.
PRO
- Il film offre una narrazione intensa che invita alla riflessione sul significato della vita e l'importanza delle relazioni umane.
- Le location tra Filippine e Australia offrono uno sfondo spettacolare che arricchisce l'esperienza visiva.
- Le performance del cast principale sono autentiche e toccanti, aggiungendo profondità alla storia.
CONTRO
- Alcuni spettatori potrebbero trovare la trama un po' prevedibile, seguendo il format familiare delle "cose da fare prima di morire" che può attenuare l'impatto di alcune svolte narrative.