52 anni fa nasceva l’antidepressivo italiano più famoso al mondo
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Il 20 aprile 1964 veniva commercializzato il primo barattolo di Nutella, prodotto dall’industria dolciaria piemontese Ferrero di Alba (Piemonte), a partire da una precedente crema dal nome Pasta Giandujot prima e SuperCrema poi. Qualche anno dopo, l’indimenticabile spot di Carosello costruito sulla serie animata del “gigante amico”, conquista i bambini e spopola tra gli adulti. Abbinare la crema al pane, fu la metafora più forte del secondo dopo guerra e il famoso logo una grande intuizione.
Poco ci importa se dentro è presente il tanto discusso olio di palma e un’elevata quantità di zuccheri e grassi: il nostro istinto irrefrenabile, cucchiaio dopo cucchiaio, non si sposta dal famigerato barattolo. “Che ne dici di Nutella? Suona bene”, le parole di Michele Ferrero ai tempi, e come dargli torto: dal sostantivo inglese nut, che significa “noce” e il suffisso italiano -ella, è nato un connubio perfetto tra made in Italy e mondo intero. Imitata a non finire, riprodotta in numerose varianti light e salutari “senza sensi di colpa”, la Nutella rimane sempre la Nutella, unica ed inimitabile e la sua vera ricetta segretamente custodita. Infiniti motivi per non mangiarla, svariati tentativi di resistenza, ma pochi successi. Inutile: la Nutella è un affare senza tempo.
365 mila tonnellate vendute, disponibile in oltre 100 paesi e 40,5 milioni di citazioni se scriviamo la parola Nutella su Google. Simbolo intergenerazionale di puro edonismo, da dolce dei poveri a “necessità” in tutto il mondo. Ricchi, poveri, bambini e adulti: non c’è status sociale ed età che tenga, la Nutella è di tutti e per tutti! Altro che cucchiaino da caffè: passiamo direttamente a quello grande da minestra e via, cucchiaiata dopo cucchiaiata ci ripetiamo che sarà l’ultima, o meglio speriamo.
La Nutella è come il nero: sta bene con tutto, ma non “sfina” (purtroppo); la troviamo ovunque, anche negli scaffali più nascosti dei mini market di paese, sempre lì con il solito “look“. Il 5 febbraio è la Giornata Mondiale della Nutella e secondo il linguista Giancarlo Devoto Oli, “Nutella” è la parola più amata dagli italiani.
Utilissima contro le pene d’amore, compagna fedele nei momenti più duri della vita, ma presente anche in quelli di festa e allegria (come dimenticare i “Nutella Party”); è proprio il caso di dirlo: che mondo sarebbe senza Nutella?
A proposito di numeri..
- mettendo in fila tutti i barattoli di Nutella venduti in un anno si potrebbe ricoprire 8 volte la Muraglia Cinese e percorrere 26 volte il Danubio;
- se si mettessero in fila i vasetti di Nutella prodotti in 12 mesi si arriverebbe a una lunghezza pari a 1,7 volte la circonferenza della Terra;
- la Nutella prodotta in un anno pesa quanto l’Empire State Building;
- ogni 2,5 secondi viene aperto un barattolo di Nutella;
- in un giorno si produce una quantità di Nutella più o meno pari al peso di nove elefanti;
- dal solo stabilimento di Alba escono ogni giorno 550.000 vasetti di Nutella, pari a 300 tonnellate;
- per fare la Nutella vengono usate solo nocciole con un diametro compreso fra 13 e 18 millimetri.
Grandi numeri e termini di paragone: la Nutella è sempre la risposta e a questo punto, poco ci interessa della domanda. Avrà pur compiuto 52 anni, ma l’antidepressivo italiano più famoso al mondo è ancora attraente come una ragazzina di 20.
<<Ho 3 o 4 certezze nella vita, una è la Nutella.>>
(Ligabue, La Stampa, 12 marzo 1993)