LAMENTARSI NON AIUTA
Una ricerca scientifica della Stanford University ha dimostrato che ascoltare per più di 30 minuti al giorno contenuti intrisi di “negatività” nuoce a livello cerebrale. La lamentela viene processata in quella parte di cervello dedicata alle funzioni cognitive normalmente usata per risolvere i problemi e la sua presenza causa letteralmente una rimozione di neuroni. Un ulteriore studio di Eurodap sostiene che il 90% degli italiani vive in un costante stato di allarme. Secondo quanto emerso anche l’esporsi a negatività durante quella che dovrebbe essere una semplice pausa caffè, può avere lo stesso effetto “nocivo”. Le vibrazioni emesse da chi si “lamenta” in nostra presenza emettono onde magnetiche sui neuroni dell’ippocampo del ricevente (i neuroni risolutori di problemi) spegnendoli.
I neuroni i nostri “paladini e soldati dell’intelligenza” vanno in modalità off perché , che cataloga gli impulsi ricevuti, reputa la lamentela un contenuto di basso livello. E se i neuroni si spengono, non è difficile immaginare quanto questo sia a discapito delle capacità cognitive, intellettive, umorali. Conseguentemente sarà facile perdere colpi in creatività e in capacità di risolvere agilmente i problemi o uscire da situazioni critiche utilizzando inventiva e immaginazione di possibili soluzioni. La Dottoressa Erica Francesca Poli sostiene ” nutrire il cervello con pensieri negativi equivale a rinforzare le stesse reti neurali che hanno provocato il disagio iniziale, innescando un circolo vizioso da cui poi è difficilissimo uscire.”