Bridgerton è una serie tv statunitense prodotta da Shonda Rhimes che ha fatto il suo debutto su Netflix nel dicembre 2020. All’attivo ha due stagioni, ma la terza e la quarta sono già state annunciate e pronte per essere prodotte. Questo succede solo quando un titolo attira il pubblico e per Bridgerton è stato proprio così. D’altronde si sa che quando una serie tv piace, la piattaforma di streaming fa il possibile per puntare su di essa, a maggior ragione al giorno d’oggi che la concorrenza è molto forte.
Tuttavia non è tutto oro quello che luccica. Siamo spesso portati a pensare che gli attori che hanno preso parte a famose serie tv vivano una vita da sogno priva di ostacoli e sempre felice, soprattutto quando diventano dei volti famosi a livello internazionale grazie a questi lavori. Tuttavia non è sempre così e ce lo dimostra Ruby Barker, colei che ha vestito i panni di Marina Thompson in Bridgerton. Ma cosa è successo? Nelle ultime ore, l’attrice ha alzato pesanti accuse nei confronti di Netflix e di Shondaland per non essere stati al suo fianco quando ha subito un crollo emotivo proprio a causa della serie tv Bridgerton. È vero, le ha permesso di ottenere un grande successo a livello mondiale, ma al tempo stesso le ha causato delle crisi psicotiche che, però, sono state tenute nascoste per non danneggiare l’uscita della serie tv. È lei stessa a rivelarlo durante un’intervista al The Loaf Podcast. Queste le sue parole:
“Mi stavo deteriorando. Era un luogo davvero tormentoso per me, perché il mio personaggio era molto alienato, molto ostracizzato, da solo, in queste circostanze orribili”.
Non si tratta di un problema da sottovalutare visto che Ruby Barker è arrivata ad essere ricoverata in ospedale per circa un anno subito dopo le riprese della prima stagione di Bridgerton. E nonostante questo è stata lasciata sola da quella che doveva essere la sua famiglia professionale:
“Non una sola persona di Netflix, non una sola persona di Shondaland, da quando ho avuto i due episodi psicotici a causa di quella serie, mi ha contattato o mi ha mandato un’email per chiedermi se stavo bene o se avrei beneficiato di un qualche tipo di assistenza o supporto. Nessuno”.
Durante e dopo il suo ricovero, l’attrice ha ottenuto una popolarità sempre maggiore con i fan ignari di quello che ha vissuto. Cosa doveva fare allora? Semplice, fingere che tutto andasse per il verso giusto, anche se così non era:
“Quindi, stavo cercando davvero, davvero tanto di comportarmi come se, sai, andasse bene così. Va bene così, mi dicevo. Sto bene. Posso lavorare. Non è un problema”.
Anche perché Ruby Barker ha subito delle pressioni da parte dei suoi superiori per fingere che tutto andasse per il meglio:
“È quasi come se avessi avuto una sorta di metaforica pistola invisibile puntata alla testa per vendere questo show, perché questo show è frizzante e divertente e tutto il resto. Non voglio comprometterlo perché poi potrei non lavorare mai più”.
Si tratta di parole pesanti a seguito di una situazione non facile vissuta dalla giovane attrice. Soprattutto ora che sia il mondo dello spettacolo che il mondo del lavoro in generale sono molto vicini a tematiche come la salute mentale. Per il momento non c’è stata nessuna risposta da parte di Netflix o di Shondaland, ma nel mondo virtuale il pubblico si è già schierato da parte dell’attrice che ha vestito i panni di Marina in Bridgerton.
E tu cosa ne pensi della situazione vissuta da Ruby Barker? Avresti mai immaginato questi suoi problemi? Ti aspettiamo nei commenti!