Baby Reindeer è una miniserie tv di Netflix che ha fatto il suo debutto nel mese di aprile sulla piattaforma di streaming. Scritta, diretta ed interpretata da Richard Gadd.
Si tratta di sette episodi che hanno attirato l’attenzione del pubblico ottenendo un ottimo riscontro anche da parta della critica perché ci racconta fatti realmente vissuti dallo stesso Gadd che ha dovuto confrontarsi con un passato traumatico dopo aver avuto a che fare con una stalker. Tuttavia, però, non tutti sono d’accordo sul fatto che sia stata la trama ad attirare l’attenzione. Ted Sarandos, il CEO di Netflix, durante una lunga intervista con il New York Times ha detto che il merito del grande successo di Baby Reindeer è da attribuire all’algoritmo utilizzato dallo streamer. Queste le sue parole:
“Un tempo una serie come Baby Reindeer non sarebbe stata nemmeno vista negli Stati Uniti. E se lo avesse fatto, sarebbe stato trasmesso sulla PBS. È molto, molto virale nel Regno Unito e, proprio come fa Netflix, viene catturata dall’algoritmo e comincia a essere proposta sempre più spesso, perché quando qualcosa diventa così grande in un Paese, è probabile che ci sia molto pubblico anche al di fuori di quel Paese. Ed è stato un enorme successo in tutto il mondo”.
Adesso, invece, tutto è cambiato e le serie tv riescono a funzionare negli Stati Uniti anche se non vengono progettate direttamente per i telespettatori americani:
“Non è necessario adattare la propria narrazione all’America perché funzioni. Se il tuo film funziona, se la tua serie TV funziona nel paese d’origine, vuol dire che è molto autentica. E credo che il pubblico internazionale si accorga di questa autenticità. Quando si tenta di programmare qualcosa per farla funzionare, non piace a nessuno. Non mi viene in mente nulla di quello che abbiamo fatto che sia stato progettato per funzionare ovunque e che abbia effettivamente funzionato”.
E tu hai già visto Baby Reindeer? Sei d’accordo con le parole del CEO di Netflix? Ti aspettiamo nei commenti!