Baby Reindeer è una miniserie tv di Netflix che ha fatto il suo debutto nel mese di aprile sulla piattaforma di streaming. Scritta, diretta ed interpretata da Richard Gadd.
Si tratta di sette episodi che hanno attirato l’attenzione del pubblico ottenendo un ottimo riscontro anche da parta della critica perché ci racconta fatti realmente vissuti dallo stesso Gadd che ha dovuto confrontarsi con un passato traumatico dopo aver avuto a che fare con una stalker. Ovviamente si tratta di una mini serie che ci ha già raccontato tutto quello che poteva raccontarci e la storia si è conclusa così, senza una seconda stagione in arrivo.
Tuttavia non si sono ancora concluse le polemiche intorno ad essa. Fiona Harvey, la vera stalker e colei che è stata di ispirazione per la figura di Martha Scott nella serie tv, si è subito scagliata contro Netflix per questo lavoro. Insieme a Richard Roth, il suo avvocato, ha chiesto la cifra astronomica di 170 milioni di dollari al colosso dello streaming per i danni subito. Richard Gadd, creatore della serie tv, è stato accusato di aver diffuso gravi bugie sul conto della donna tra cui il fatto che sia stata condannata a cinque anni per stalking.
A dir la verità, però, Richard Gadd non voleva iniziare la serie tv con la frase “Questa è una storia vera”, ma è stato costretto da Netflix per rendere il tutto più accattivante. Ed infatti Fiona Harvey ed il suo legale stanno andando proprio contro la piattaforma di streaming per questo motivo. Queste le parole dell’avvocato:
“È molto peggio di semplice negligenza. Se il creatore ha detto loro: “Non è una storia vera”, e loro hanno insistito che lo fosse, allora è una scorrettezza intenzionale. Dovranno mostrarci le prove di quanto affermano”.
Certo, entrambi sono consapevoli che i 170 milioni di dollari chiesti come risarcimento sono una cifra davvero esagerata, ma visto il grande successo ottenuto da Baby Reindeer in breve tempo e gli ottimi guadagni che sta ricevendo Netflix era il minimo. L’avvocato, inoltre, ha aggiunto che nonostante tutto non era difficile capire a chi si ispirasse il personaggio di Martha nella vita reale. Bastava una semplice ricerca su Google o sui vari social ed infatti la sua assistita:
“E’ stata molestata. È stata perseguitata. Sta ricevendo minacce di morte. Ha paura di andare a fare la spesa e non è un personaggio pubblico”.
E tu hai già visto Baby Reindeer? Cosa ne pensi delle accuse mosse dalla “vera” Martha? Ti aspettiamo nei commenti!