In TV non si parla d’altro, dell’indicedente del piccolo ucciso da uno youtuber che giocava con i suoi amici.
Immediatamente dopo il brutale incidente tra il Suv Lamborghini e la Smart, che ha causato la morte di un bambino e ha ferito la madre e la sorella, sembra che anche i genitori dei cinque youtuber, che erano nel veicolo, siano arrivati sul luogo dell’incidente, avvenuto a Casal Palocco, Roma. Secondo le testimonianze, le rassicurazioni dei genitori rivolte ai loro figli avrebbero scioccato i presenti. “Abbiamo sentito i genitori che cercavano di calmare i loro figli”, ha detto a La Repubblica il dirigente dell’asilo frequentato dalla giovane vittima, che si trova a 150 metri dal luogo dell’incidente, “dicendogli che era solo un errore di gioventù e che tutto si sarebbe sistemato.”
Non hanno solo scioccato i passanti ma anche noi siamo rimasti scioccati.
Dettagli Inquietanti sull’Incidente a Roma
Altre informazioni inquietanti emergono dal racconto dell’incidente. Secondo un altro testimone, “i ragazzi hanno continuato a registrare anche dopo l’incidente, tanto che un uomo ha urlato: ‘Ma cosa state facendo?'”.
La Procura di Roma ha ordinato una perquisizione presso l’abitazione di Matteo Di Pietro, il 20enne alla guida del Suv Lamborghini, e presso l’ufficio della compagnia degli youtuber “The Bordeline”. Gli investigatori analizzeranno presto i telefoni confiscati ai cinque ragazzi che viaggiavano sul Suv che ha investito la Smart in cui erano presenti Manuel con la madre e la sorella. L’obiettivo degli investigatori è verificare se ci sono video registrati prima, durante o dopo l’incidente sul telefono del giovane.
Giorno di Shock e Rabbia dopo l’Incidente
Il giorno successivo all’incidente è stato ancor più sconvolgente. Una parte di Roma si è svegliata con il tormento della morte di un bambino, una famiglia distrutta e un gruppo di ventenni gettati nell’incubo di aver causato un incidente. E con l’ira che prende il posto del dolore. “Dopo l’incidente hanno continuato a registrare. Un padre ha ripreso i ragazzi, ha gridato ‘Ma cosa state facendo?’ e ha discusso con i ragazzi”, ha raccontato un altro testimone, amico della famiglia della vittima, parlando dei ventenni alla guida del Suv.
Incredulità e Rimorso tra i Residenti del Quartiere
Un video che circola tra i residenti di Casal Palocco mostra il momento immediatamente successivo all’incidente. Si vede un uomo che urla, la folla che cerca di trattenere lui, la Smart distrutta, la Lamborghini demolita. E un ragazzo di spalle, in primo piano, con la maglietta della crew di youtuber The Borderline, e un cellulare in mano.
“Continuavano a registrare e il bambino era morto”, ripete il testimone. La rabbia a Casal Palocco è davvero intensa, così come il rimorso. “Siamo devastati, questa macchina sfrecciava da giorni. Avrebbero dovuto fermarli”, ripetono i cittadini del quartiere.
L’indagine Prosegue: Accuse di Omicidio Stradale Aggravato e Lesioni
La Procura di Roma contesta a Matteo Di Pietro, il ventenne youtuber alla guida del Suv Lamborghini, accuse di omicidio stradale aggravato e lesioni. Di Pietro è risultato positivo ai cannabinoidi: nel suo sangue sono state trovate tracce di droga mentre è risultato negativo all’alcoltest.
Un quadro accusatorio pesante per il giovane che era alla guida del veicolo preso a noleggio per compiere una sfida social assieme a un gruppo di youtuber, The Borderline: restare a bordo della Lamborghini per 50 ore di fila. Una challenge che era stata annunciata anche da un video sul loro canale da 600mila followers. Chi indaga sta verificando se nelle fasi precedenti al tragico incidente gli altri quattro (tre ragazzi e una ragazza tutti della crew The Borderline specializzati in challenge sul web) a bordo della Lamborghini blu stessero effettuando dei video, con i cellulari, o stessero incitando il loro amico alla guida. Elementi che se confermati potrebbero portare all’iscrizione ‘in concorso’ nel registro degli indagati. L’analisi dei cellulari dei ragazzi sarà determinante.
Le forze dell’ordine stanno ricostruendo i dettagli dell’incidente: sono stati ascoltati testimoni e analizzate le telecamere presenti in zona che potrebbero avere ripreso le fasi precedenti l’incidente. L’unica certezza, al momento, è che sulla strada non sono stati individuati segni di frenata.
L’altra certezza è che questi ragazzini andrebbero banditi dai social perché sono un cattivo esempio per la comunità… un po’ come tanti Youtubers.
E tu cosa ne pensi dell’accaduto? Dì la tua nei commenti.
Gli unici commenti che si possono fare è che ogni strumento è pericoloso nelle mani di persone, di qualsiasi età, senza alcuna consapevolezza di ciò che stanno facendo! Immaturi? Deficienti? Un po’ tutto? Sicuramente pericolosi, ma molto più pericolosi i genitori di questa gente… Ma dove hanno vissuto finora? In una scatola? In un video? Cos’è per loro la vita? Un video? Di sicuro la loro vita, ma ancor più quella di chi li ha cresciuti, non vale più nulla! Non vale nemmeno questo commento! Non so cosa stia accadendo in giro, non lo so. Forse sono tutte persone morte, morte dentro, nel cuore, che giocano con la vita di chi, innocente, è vivo, come il bimbo che hanno ucciso, per gioco. Distruggendo, insieme, la vita di chi ancora crede nella vita! Sono zombie nell’anima, morti che giocano con la vita dei vivi.