Ammettiamolo, almeno una volta nella vita siamo rimasti tutti affascinanti dalle movenze e dalle superbe, eccelse capacità ginniche e criminologiche del mitico Batman. Bruce Wayne, vera identità del pipistrello, ha debuttato nella primavera del 1939, pochi mesi prima che in Europa imperversasse la guerra. Il conflitto non ha intaccato gli Stati Uniti fino al 7 dicembre 1941, così fino a quel momento si poté sviluppare dignitosamente la figura enigmatica del Cavaliere Oscuro. Il suo arco narrativo lo ha visto più volte affiancato da numerosi aiutanti, nonché anche capeggiare la lega di Supereroi più potente dell’intera DC comics. E se inizialmente il fumetto prospettava un’adolescenza ed un’infanzia pulp per i lettori, la verità fu ben altra.Negli anni ottanta, Tim Burton ottenne la regia per i due Batman con Michael Keaton -recentemente ricomparso in splendida forma in The Flash. Le grottesche rappresentazioni di Tim Burton hanno ispirato una Gotham sempre più oscura, lontana dai colori sgargianti dei primi fumetti. La teatralità di Gotham, il suo tenore oscuro, la sua profonda iniquità, i suoi criminali volti e deliberati al male come nessun altro; sono questi alcuni elementi che hanno dominato un capolavoro animato comparso di recente su Netflix. Batman – la serie animata ricompare nuovamente sullo schermo dei nostri salotti. Oggi, in questo sito, ci occuperemo di valutare la complessa figura di Batman in un cartone animato che ha contraddistinto un’epoca, sovrastando anche le riproduzioni cinematografiche di quel periodo.
Batman e l’universo DC
La stagione proposta su Netflix è la prima. Questa contiene circa una sessantina di episodi (con certezza sessantacinque), i quali si offrono sempre variegati e sorprendentemente avvincenti. Ciò che colpisce, però, non è solo la ricca varietà di protagonisti ed antagonisti principali, ma è pure il duello nella psiche di Batman. In un cartone animato, ovviamente, non vi è modo o possibilità di trasmettere immagini crude o realisticamente grevi ai bambini. Proprio per questo motivo la versione originale del prodotto subì pesanti tagli, dovuti ad una stretta morsa della censura dell’epoca. Tuttavia, il cartone si mostrò comunque maturo. La sceneggiatura, agile, riuscì abilmente a delineare le lineari essenze di Batman, offrendo un quadro clinico completo della sua mente. Batman, inoltre, è anche affiancato da altri personaggi iconici come Robin. Il fido compagno comparve la prima volta negli anni quaranta, da lì ottenne una fama maestosa. La stessa venne riscontrata qualche decennio seguente grazie alla serie TV Teen Titan. Anche Robin tenta di essere un fanciullo appetibile alle richieste del pubblico. Seppur non soddisfacente come la figura di Bruce, Robin riesce, nel suo piccolo, ad apparire come un fido e fedele aiutante che, come un destriero, aiuta Batman a sconfiggere i criminali in lungo ed in largo.Tuttavia, l’impeccabile umanità della serie animata può essere riscontrata anche nella qualità complessiva dei nemici. Joker ha un look particolare: i suoi denti gialli, i suoi modi di fare particolari. Non è l’immagine vista ne Il Cavaliere Oscuro e nemmeno quella osservata nella collana di valore inestimabile per PlayStation Batman-Arkham, però, complessivamente, riesce ad essere credibile. Ovviamente, la dimensione tetra e verace viene garantita anche da un ottimo doppiaggio. Ma questa Serie TV non garantisce solo la presenza di Joker. Ad annoverarsi nell’elenco dei cattivi (a proposito di Natale) anche ulteriori malvagi di Gotham come Scarecrow (lo Spaventapasseri) ed Harley Quinn. Quest’ultima è comparsa per la prima volta in assoluto nel cartone animato. È uno dei pochi personaggi, forse l’unico di reale importanza, ad essere lanciata in una piattaforma differente rispetto a quella in cui normalmente debuttano gli eroi. Quindi, servono altri motivi per transitare da quella serie anonima che stai guardando al cartone animato di Batman?Non fatevi ingannare dai disegni poiché, ora più che mai, il bollino è giallo. Questo anche per la presenza di armi e duelli avvincenti, nonché pure per battute salaci e per nemici senza scrupoli.Inoltre, tra poco è Natale e vi suggerisco di trascorrerlo insieme all’episodio dedicato a Mr. Freeze ed al suo amore perduto. Un incastro perfetto nella serie, strappalacrime al punto giusto.
Batman e l’universo cinematografico
Batman nella sua versione animata è probabile lo spartiacque definitivo tra la vecchia immagine di Batman e la nuova versione truculenta vista in The Batman di Matthew Reeves. Batman è un vero combattente, un lottatore, ma ha anche un lato umano, un dolore fisico, una stanchezza ed una profonda cicatrice nell’animo che si mostra nella sua brutalità sin dai primi episodi. Per certi versi, la serie animata di Batman apre le frontiere ad un nuovo modo di vedere Bruce Wayne, di progettare e strutturare i suoi nemici e di creare una Gotham non più pulp, ma sempre più cupa. La città respira ombre, la luce non è contemplata. E questa immagine è evocatrice a sufficienza per immaginare anche indissolubile alchimia tra la città di Batman animato e la versione dei film. Forse, ma per esigenze di un determinato tipo, l’unico Batman che stona con l’incantevole creatura disegnata è quella di Ben Affleck. Ma li Batman puntava ad un altro tipo di personalità: quel Batman, per quanto poco apprezzato, era la vera dimostrazione dell’umanità fisica di Batman e dei suoi inesistenti poteri. Nella versione di Zack Snyder era un uomo contro gli dei.
Batman nell’universo videoludico
Non prendiamoci in giro: non ho mai giocato a videogiochi diversi dagli Arkham. Questo, ovviamente, lo affermo per motivi di “Verità intellettuale”. Ma con ciò auspico che i lettori possano non inquinare il loro pensiero su queste righe a causa di una mancanza del proprio creatore. Voglio solo sottolineare -e questo è essenziale- che sono i videogiochi ad ispirarsi maggiormente alla versione animata. Ciò è dimostrato non solo dalla presenza dei doppiatori del cartone animato, ma anche dalla possibilità in Arkham City di poter giocare con la versione animata di Batman. Ed è inutile dilungarsi. Ciò che è più essenziale è che la Gotham dei giochi non è quella di Nolan, nemmeno quella di altri film (eccezion fatta per quella di Tim Burton), ma è una città oscura e dimenticata, avvolta da un manto di criminalità che la costringe a soffocare all’impeto ed al vigore dello strangolamento dei capi bada. Questa ispirazione, talvolta, non è nemmeno velata. Si pensi, ad esempio, alle trappole di Joker o all’assurda dimestichezza che Spaventapasseri possiede per gettare nel panico la città, rivelando al mondo intero la vera identità di Batman in Arkham Knight. Una sola parola: bomba!
“Io sono vendetta, io sono la notte, io sono Batman”
Questa frase, ormai utilizzata ovunque per contestualizzare al meglio Batman, è stata pronunciata nel cartone animato e da li è rimasta per sempre incisa nelle stelle. “Io sono Vendetta” è stata pronunciata, quasi come se fosse un motto, da Robert Pattinson, ad esempio. Tuttavia, questa precisa frase, utilizzata integralmente, è stata pronunciata da Bruce Wayne contro Scarecrow in Batman Arkham Knight.
L’evoluzione
Il cartone animato di Batman ha iniziato il lungo corso di altre serie animate. Dalla Justice League a Batman Beyond. E forse, per chiarezza ed onestà intellettuale, sarebbe ora che quei cartoni possano influenzare le future dimensioni del Pipistrello. Un format ameno potrebbe basarsi, ad esempio, sulla reincarnazione di Batman Beyond. Ovviamente, resta ferma l’impronta necessaria dei fumetti, da cui si potrebbe tratte una forte ispirazione per lanciare Robin (utilizzato nei videogiochi), Nightwing, Batgirl e, chissà perché no, anche Damian Wayne.
È davvero finita l’epoca dei cartoni animati?
La DC continua annualmente a sfornare prodotti di qualità eccelsa. Ad oggi, però, il pubblico sembra molto orientato verso un realismo senza precedenti. Marvel ha rivoluzionato il modo di fare cinema, soprattutto quello dei supereroi: CGI, personaggi epici, antagonisti leggendari ed unioni improbabili tra supereroi. Tutt’oggi, bisogna però segnalare la crisi delle produzioni Marvel. I soliti cliché narrativi, battute pessime, la realizzazione di supereroi anonimi e la morte di personaggi chiave dell’universo narrativo sono state, senza dubbio, l’inizio della stasi e del rinvio dei lavori. In questo contesto la DC dovrebbe inserirsi con agilità. James Gunn conosce a menadito l’universo Marvel, e questo potrebbe essere utile per creare un mondo che possa sconfiggere definitivamente il monopolio statico e noioso degli ultimi anni. In questo articolato processo, i cartoni animati potrebbero essere fondamentali per avvicinare i più giovani alla DC, e riappassionare vecchi seguaci alle saghe cartoonesche. Che possa essere un nuovo terreno di scontro con Marvel?
Farei vedere questo cartone animato ad un bambino?
Ad oggi i più piccoli sono molto lontani dalla televisione e concentrano la loro attenzione su creator, spesso diseducativi o non adatti alla propria età. Psicologicamente i bambini possono capire tutto, l’importante è che il messaggio sia veicolato nel modo giusto. In un mondo sempre più in fiamme, sarebbe utile far capire ai fanciulli la necessità del sacrificio, la propensione alla stoicità, il male, il dolore. Anche perché chi meglio di un bambino può immedesimarsi nel male che ammanta Bruce Wayne? Chi meglio di un bambino può immergersi ed empatizzare il dolore di un loro coetaneo che ha perso il padre e la madre? Quindi si. Ad oggi i cartoni animati sembrano essere troppo morbidi. C’è chi cresce nella convinzione che il mondo sia un luogo meraviglioso, quando in realtà dittatori e pericolosi politici minacciano sempre la serenità e la stabilità della pace. Inoltre, il crimine divampa nelle città, ed un eroe come Batman può essere un esempio per schierarsi dal lato giusto, avendo sempre attenzione ai diritti umani ed alla speranza che il sistema possa rieducare i detenuti. L’attualità di questo personaggio, ora più che mai, soverchia qualsiasi altra sangoma dei supereroi attuali. Batman, inoltre, non è esente dai difetti, rischia di morire, non è immortale ed ha una sua moralità perfettamente coadiuvata alle sua azioni ed ai suoi atti.In più, il cartone esternamente si presenta in una versione molto scarna e lineare. Facile da recepire per tutti. In questo modo ci si potrà focalizzare più sul messaggio. E se chi pensa che nel mondo non ci sia spazio per più Batman tra i più piccoli s’oppone, beh, sarà il richiamo di Jim Gordon a rievocare il pipistrello in ciascuno di noi. Perché quel segnale, in cielo, sarà sempre la paura per il male ed il riequilibrio dell’oscurità. “Something in the way” canterebbero i Nirvana. Quindi si. Il cartone animato di Batman è più idoneo di molti prodotti family friendly. I bambini hanno bisogno di questo.
«I criminali sono codardi e superstiziosi. Il mio travestimento dovrà infondere terrore nei loro cuori. Dovrò essere una creatura della notte, nera, terribile…»