TITOLO: Biancaneve e i sette nani
FORMATO ARTICOLO: Recensione
TITOLO ORIGINALE: Snow White and the Seven Dwarfs
REGIA: David Hand, Perce Pearce, William Cottrell, Larry Morey, Wilfred Jackson, Ben Sharpsteen
DOPPIATORI ITALIANI: Rosetta Calavetta, Lina Pagliughi, Giulio Panicali, Giovanni Manurita, Tina Lattanzi, Dina Romano, Olinto Cristina, Amilcare Pettinelli, Gianni Mazzanti, Gero Zambuto, Cesare Polacco, Lauro Gazzolo, Aldo Silvani, Mario Besesti. Ridoppiaggio: Melina Martello, Gianna Spagnuolo, Romano Malaspina, Bruno Filippini, Benita Martini, Wanda Tettoni, Roberto Bertea, Manlio Busoni, Giancarlo Maestri, Vittorio Di Prima, Carlo Baccarini, Silvio Spaccesi, Mario Feliciani, Luciano Melani
DOPPIATORI ORIGINALI: Adriana Caselotti, Lucille La Verne, Harry Stockwell, Roy Atwell, Pinto Colvig, Billy Gilbert, Otis Harlan, Scotty Mattraw, Eddie Collins, Moroni Olsen, Stuart Buchanan
PAESE: USA
ANNO: 1937
GENERE: animazione, fantastico, musicale, sentimentale
DURATA: 83 minuti
TRAMA: Biancaneve è una bellissima principessa costretta a vivere con la matrigna, una strega malvagia e perfida, ossessionata dal suo aspetto fisico. La strega è in possesso di uno specchio magico in grado di rivelare la pura verità. Fissata dall’aspetto esteriore, obbliga Biancaneve a vestirsi di stracci, onde evitare che ella possa essere ritenuta più carina di lei. Per anni chiede allo specchio chi sia la più bella del reame e, per anni, lo specchio risponde dandole il suo nome.
Un giorno, però, l’oggetto incantato cambia risposta e ritiene che, la più bella del reame, sia diventata proprio la figliastra. Sconcertata, la strega cattiva ordina al suo cacciatore di fiducia di portare Biancaneve nel bosco per poi ucciderla. Come prova richiede il cuore della ragazza.
Il cacciatore, nonostante fedele seguace della strega, non riesce ad assassinare la giovane principessa. Le consiglia, invece, di scappare nel bosco e rifugiarsi altrove. Come falsa dimostrazione tornerà poi a castello con il cuore di un cinghiale.
Biancaneve, persa e spaventata, trova riparo in una casetta in mezzo alla foresta. Qui scopre l’esistenza dei sette nani: Dotto, Brontolo, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo e Cucciolo.
I padroni di casa sono, in un primo momento, allarmati e confusi, non essendo abituati ad interagire con altri esseri umani, specialmente di sesso femminile ma, dopo aver parlato con Biancaneve si persuadono della sua bontà e si affezionano all’istante.
Nel frattempo, la matrigna viene a conoscenza del tradimento del cacciatore e opta per una nuova soluzione altrettanto drastica: per non essere riconosciuta si trasforma in una vecchietta di brutto aspetto e, inoltre, tramite magia nera crea una mela avvelenata. Tale frutto ha il potere di far cadere in un sonno eterno chiunque lo mangi.
E così, la strega, aspetta il momento opportuno, ovvero quando i sette nani lasciano la propria dimora per recarsi a lavoro in miniera. Si reca da Biancaneve e, per mezzo di falsità e cortesia, convince la giovane a mordere il frutto avvelenato. Immediatamente Biancaneve cade a terra, apparentemente morta.
Tuttavia i sette nani, allertati dagli animali del bosco, molto affezionati a Biancaneve, fanno ritorno a casa ed inseguono la nemica. Durante la fuga la strega precipita in un burrone, morendo.
I sette nani sono distrutti: la loro giovane amica è morta e loro non hanno potuto salvarla. Poiché è così meravigliosamente bella decidono di non seppellirla ma di custodirla in una teca di cristallo.
Le stagioni passano e si sparge la voce di questa magnifica fanciulla addormentata in mezzo al bosco.
Sarà il principe a salvarla con il bacio del vero amore, risvegliandola dall’incantesimo.
I due andranno a vivere nel castello e vivranno per sempre felici e contenti.
“Oggi non ho che un canto, canto solo per te! Senti con quanto amore questo mio cuore batte per te! Oggi come d’incanto canto solo per te, oggi che ti ho trovata, amata, resta con me!”
biancaneve e i sette nani recensione – il bacio che sveglia la principessa
COMMENTO: Non ci sono parole per ringraziare Sky che, in questi giorni, con il canale Cinema Principesse ci ha regalato emozioni di ogni genere. La profonda gratitudine arriva da tutti i fronti, nonne, madri e figlie si sono sentite tremendamente nostalgiche grazie alla raffica di classici Disney che han visto e rivisto più volte molto volentieri.
E badate bene, per “figlie” non intendo solamente le nuove generazioni fanciullesche, bensì anche quelle come me, che hanno raggiunto i vent’anni già da un po’. Se ci fosse un modo degno per ringraziare il canale cinema principesse lo farei, ma ogni parola sarebbe superflua, quindi mi limiterò ad un sincero grazie, da parte di tutti noi.
Fatta questa premessa, passiamo al cartone Disney, Biancaneve e i sette nani.
Che Biancaneve non fosse una delle più acute principesse Disney lo avevamo già capito da un po’. Si contende il titolo da “addormentata del bosco” (pardon per i giochi di parole) solamente con Pocahontas.
Però ci piace lo stesso. Un po’ proprio perché ha la testa fra le nuvole, un po’ perché canta bene e anche un po’ per questo look semi pin-up delle favole-cartone.
Ma Biancaneve e i sette nani ci garba per tantissime altre cose. Innanzitutto parliamo degli animali che, come in ogni cartone animato che si rispetti, non sono protagonisti però rimangono comunque il perno di tutta la storia. Sembra assurdo ma se riflettete attentamente, chi è che avverte Dotto, Brontolo, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo e Cucciolo della presenza in casa della strega? Loro: gli scoiattoli, i cerbiatti, i coniglietti e gli uccellini. Insomma, sono un po’ come quelli che lavorano dietro le quinte in televisione. Non vengono mai nominati ma fanno tutto il lavoro. Per di più come fanno le pulizie loro in casa dei nani, nessuno mai.
Parliamo poi dei nani. I nani han contagiato un po’ tutti. Non esiste persona al mondo che non è mai stata apostrofata, almeno una volta, con il nome di uno dei sette nani.
Ci piace Dotto perché ce lo aspettiamo secchione ma poi è un colto tenero, che parla in maniera così buffa che è secondo solamente a “Willy il bidello il mio nome è” dei Simpson e, suo collega in dialettica, il maestro Yoda in Guerre Stellari. Brontolo (che poi sarei io) ci piace proprio per il suo modo arrogante e burbero nel dire le cose, quando poi, sotto sotto, è un tenerone anche lui. Gongolo ci fa morire dal ridere con il suo modo di muoversi e, inoltre, ci ha fatto riscoprire l’uso di certi verbi più ricercati (gongolare, “manifestare un senso di viva attenzione”). Pisolo è un po’ l’emblema e la descrizione di ognuno di noi. Mammolo è la rappresentazione dell’eterno mammone all’italiana, sempre timido e attaccato agli altri. Eolo fa sorridere tutti, il poveretto soffre di un grave disturbo legato all’allergia da fieno ed è costretto a starnutire per tutto il cartone. E poi c’è Cucciolo, che avrebbe potuto benissimo chiamarsi anche Tontolo. Lui è il più piccolo della compagnia, o perlomeno, questo è ciò che deduciamo noi, anche se forse ci frega che non ha la barba e, come ogni uomo sbarbato, sembra abbia mezzo secolo in meno. E’ il più coccoloso della truppa ed è anche quello più ambito da tutti noi come soprannome (rispetto ad essere considerati Brontoli….).
Detto questo i nani, Dwarfs in inglese, ci piacciono un sacco. Soprattutto l’idea di chiamarli con una loro caratteristica.
Vogliamo poi parlare dello specchio magico a cui chiedere “chi è la più bella del reame”? E magari anche sentirci rispondere “sei tu”? Magnifico.
E, per concludere, il principe: proprio un bel figliolo. Uno dei più belli fra tutti i cartoni.
Scherzi a parte, Biancaneve e i sette nani, ha rivoluzionato tutto il cinema americano, e non.
Primo cartone lungometraggio, primo film d’animazione prodotto negli USA, primo ad essere a colori e primo classico Disney.
Da vedere, proprio come tutti gli altri Disney. NOSTALGICO
“Angelo, eh? E’ una femmina! E tutte le femmine sono perfide, piene di arti subdole!”
“Cosa sono le arti subdole?”
“Non lo so! Ma non mi fido!”
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biancaneve e i sette nani recensione – immagine con Biancaneve e gli animali.