Bjork: l’album Utopia
Sabato 7 luglio, sotto la cupola geodetica della Cornovaglia, è stata messa in scena la performance vivaistica e floreale per l’Utopia Tour di Bjork.
Uno scenario in cui regna la natura, baccelli dorati, fiori e boschettti d’erba. Rendono il palcoscenico girevole magico e rilassante. Al ruotarsi del palco si rivela la donna su un trono a forma di vagina, vestita da farfalla cyber gotica.
“Immaginiamo un mondo in cui natura e tecnologia collaborino.”
Un messaggio importante, quello sollecitato dalla cantante, tra un’esibizione e l’altra. Durante il brano Arisen My Senses, delle orchidee e gigli sbocciano sullo schermo, con petali che si aprono con forza. Il prato gira di nuovo per dar spazio all’orchestra di flauti e arpe. Björk, vestita di seta con maschere ibride di orchidee e farfalle, ha realizzato lo show in uno dei suoi allestimenti scenici più sontuosi. Tutti gli elementi sono coreografati, includendo i musicisti, per sottolineare uno stato ideale eclettico, originario, matriarcale, realizzato con grazia ed accompagnato da flauti jazz.
Anche i brani Utopia e The Gate meravigliano il pubblico con effetti e giochi di luce sulle cupole. Il brano Claimstaker, invece, ha toni più oscuri, tra luci rosse e sottofondo freddo. Andrew Thomas Huang ha realizzato le immagini botaniche e fantastiche che si alternano sullo sfondo del palco, accompagnati dai richiami degli uccelli e dai suoni di Utopia.
Continua la meravigliosa metamorfosi dello scenario con i brani Courtship, Human Behaviour, Wanderlust, tra lenti fiati e ritmi veloci.
Il momento visivo più bello arriva durante Features Creatures, al voltarsi dei musicisti. L’affascinante stranezza psichica che ruota intorno ad Utopia, che continua col suo rivelarsi nel brano Loss.
“Tutti stiamo lottando, facendo del nostro meglio.”
Un incanto ed un esplosione di fiori, alternati a laser colorati per il brano Notget.
Björk ha dunque trovato una casa spirituale per la sua Utopia tra le cupole dell’Eden. Uno spettacolo multisensoriale che vuole sottolineare il senso dell’album: il paradiso è alla portata di tutti, nella nostra immaginazione.