L’ultimo album di David Bowie, il suo testamento musicale, è stato pubblicato pochi giorni prima della sua morte improvvisa ma ormai segnata, e forse ha fornito molti indizi che nessuno inizialmente ha riconosciuto e che parlano della sua lotta in cui esce purtroppo da sconfitto, con il cancro.
Blackstar si apre con il testo: “Guarda qui, sono in paradiso.” Il video di accompagnamento per “Lazarus”, anch’esso rilasciato nei giorni prima della morte di Bowie, lo inquadra confinato in un letto di ospedale, ed i suoi occhi sono oscurati dalle bende.
Più tardi, forse in riferimento agli sforzi per completare Blackstar, Bowie ha lavorato freneticamente lavorando nella sua scrivania. Il titolo della canzone ricorda un personaggio biblico che è risorto dai morti, e Bowie allude chiaramente ai passaggi della vita: “In questo modo o in nessun modo, sai, sarò libero. Proprio così Bluebird, oh sarò libero.” – dice Bowie nel testo –
Tony Visconti, produttore di lunga data di David Bowie, ha confermato che era a conoscenza del destino di Bowie mentre stavano lavorando per l’album. “Ha fatto Blackstar per noi, è il suo regalo d’addio”, ha detto Visconti in un post pubblicato su Facebook. “Sapevo da un anno che questo sarebbe stato il modo in cui sarebbe andato via. Tuttavia, non ero ancora pronto.”
E’ difficile non sentire allusioni a quel triste destino ovunque nell’album Blackstar. La title track, che viene accompagnata da un video sull’immaginario scuro della sepoltura, include la strofa “Qualcosa è successo il giorno della sua morte / Lo spirito è salito di un metro e si è fatto da parte.” La fine sembra molto più vicina. In “Dollar Days”, tuttavia, c’è come un desiderio di Bowie che al termine del brano ripete: “Io muoio dalla voglia di… sto cercando di…”
In seguito, nella traccia di chiusura dell’album “I Can’t Give Everything Away” che si traduce come “Non posso dare via tutto”, Bowie sembra lottare con la sua diagnosi:
“So che c’è qualcosa di molto dannoso, l’impulso restituisce i figli prodighi, i cuori oscuranti, le notizie a fiori, con teschio e disegni su le mie scarpe. – Presto, sembra pronto a mettere tutto in una prospettiva più ampia. – Vedere di più e sentirsi meno, dire di no ma che significa sì, questo è tutto quello che non ho mai detto. Questo è il messaggio che ho inviato.
Altrove, Blackstar è pieno di versi e simboli che parlano sempre della sua battaglia contro il cancro. Girl Loves Me, per esempio, include parole della lingua di Anthony Burgess che ha creato per i predoni adolescenti di Arancia Meccanica. Anche questo era in linea con il modo in cui Bowie ha vissuto i suoi ultimi giorni, secondo Brian Eno.
“Ho ricevuto una email da lui sette giorni fa”, ha detto Eno a NME. “E’ stato divertente come sempre, e in modo surreale, scorrendo giochi di parole, allusioni e tutte le solite cose che abbiamo fatto ha concluso con questa frase: “Grazie per i nostri bei tempi, Brian. Non andranno mai a marcire.” – Mi rendo conto solo ora che stava dicendo addio.