All’inizio di questo sorprendente anno la rivista inglese “Total Guitar” ha chiesto ai suoi lettori di votare il “miglior chitarrista rock di tutti i tempi”, e senza indugi il popolo amante del rock si espresso a favore di Brian May, chitarrista e fondatore dei Queen, al quale è stato attribuito questo riconoscimento significativo assolutamente non scontato.
Il noto chitarrista e dottorato in astrofisica ha dovuto vedersela con leggende del calibro di Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jimmy Page e David Gilmour, ma la sua popolarità e l’attaccamento al pubblico che lo contraddistingue sin dai primi anni della sua onorata carriera hanno avuto la meglio su tutti riempendo di gioia e stupore l’artista di Twickenham. Ecco le parole rilasciate da Brian May alla rivista “Total Guitar” dopo aver appreso l’inattesa notizia:
“Sono assolutamente senza parole. Sono senza fiato. Devo dire che è completamente inaspettato. Ovviamente, sono profondamente commosso dal fatto che la gente la pensi così(…). Immagino che questo mi dica che ciò che ho fatto ha influenzato la gente, e ciò significa molto per me. Non pretenderò mai di essere un grande chitarrista nel senso di essere un virtuoso. Provo a suonare dal profondo del cuore e questo è tutto.”
Brian May
Il 2020 sembra essere un anno emotivamente importante per Brian May. L’artista a partire da gennaio si è dedicato più da vicino alle cause del cambiamento climatico scegliendo una alimentazione vegana e contribuendo allo studio avviato dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in programma per il 2024, il cui obiettivo è studiare la possibilità di deviare la traiettoria di un asteroide potenzialmente in rotta di collisione con la Terra avviando la missione spaziale “Hera” che visiterà “Didymoon”, un sistema formato da due asteroidi che ruotano l’uno intorno all’altro.
Ma questi non sono gli unici episodi straordinari che lo contraddistinguono. Sin dal 2010 May è noto per il suo contribuito attivo all’animalismo fondando in Inghilterra l’organizzazione no-profit “Save Me Trust”. Successivamente nel settembre del 2012 è stato nominato vicepresidente della RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) a Wildlife Rocks.
Malauguratamente circa un mese fa May è stato vittima di un piccolo incidente cardiaco che lo ha costretto a rallentare la sua attività artistica e scientifica. Dopo la notizia di questo riconoscimento certamente saprà ripartire a pieno regime, grazie anche all’affetto dei suoi fan che non è mai mancato. Senza dubbio la sua modestia e il suo dinamismo sono di notevole monito per chi si è fatto ispirare dalle sue doti artistiche e compositive.
Anche se, a detta sua, non si considera parte dell’albo dei virtuosi, due noti suoi colleghi che invece ne fanno decisamente parte hanno giustamente encomiato, attraverso parole di elogio, la figura dello storico chitarrista inglese. Steve Vai, chitarrista capostipite del virtuosismo che ha militato anche in diverse e importanti band, dapprima esordendo nel gruppo di Frank Zappa, e Nuno Bettercount membro degli Extreme si sono espressi in maniera esemplare nei riguardi di May rilasciando ai media alcune frasi che riempiono di orgoglio il fondatore dei Queen e tutti i suoi fan.
Le parole di riconoscenza di Steve Vai
“Si tratta di un riconoscimento totalmente appropriato secondo me. Complimenti Brian, sarai sempre il mio eroe”.
Steve Vai
La descrizione di un chitarrista poetico secondo Nuno Bettercount
“Il suo tono è sempre stato in anticipo rispetto ai tempi che correvano. Brian ci ha insegnato che la qualità va preferita rispetto alla quantità. Quando ci si aspetta un assolo di chitarra, lui lo realizza sempre. La chitarra armonizzata in perfetta simbiosi poetica con la voce di Freddie Mercury è la vera brillantezza di Brian. È stato il ruggito della chitarra di Brian a consentire a Freddie di sollevare il suo pugno iconico, aggiungendo i suoni leggendari di Roger Taylor e John Deacon”.
Nuno Bettercount
Sicuramente Brian May sarà riconosciuto in eterno per aver dato vita a brani memorabili come “Tie Your Mother Down”, la celeberrima “We Will Rock You”, colonne sonore come “Flash”, “Who Wants to Live Forever”, e canzoni popolari come “I Want It All”, “Save Me”, “’39” e “The Show Must Go On” che lo hanno reso protagonista indiscusso insieme ai Queen degli ultimi cinquant’anni della storia della musica ispirando generazioni intere di musicisti, che a partire dagli anni Ottanta, si sono conquistati l’ingresso nell’olimpo della musica contemporanea.
A tutt’oggi, questo chitarrista esclusivo per la sua umanità e per una singolare vicinanza al pubblico è stato ripagato per le sue gesta e per la sua sorprendente umiltà, valori che saranno tramandati non solo grazie all’onorificenza conferitagli dai mass media, ma soprattutto in virtù della dedizione e della semplicità con cui questo artista ha sempre approcciato alla vita.