Halle Berry fa il suo debutto alla regia con Bruised – Lottare per vivere, un film che è per metà un dramma sportivo e per metà un dramma familiare pieno di cliché. Berry in realtà fa il doppio lavoro in Bruised. Oltre a mantenere la telecamera interpreta anche una delle protagoniste del film. Praticamente recita nel ruolo principale. Interpreta una combattente MMA in disgrazia che si chiama Jackie Justice, la cui carriera è terminata dopo l’abbandono della gabbia durante un combattimento. L’inizio del film descrive questo evento annebbiando la visuale della telecamera e aggiungendo il respiro affannato di Jackie. Probabilmente si tratta della sequenza più interessante e fantasiosa di Bruised – Lottare per vivere.
Come regista, Berry si comporta bene, mostrando un particolare talento nel catturare l’azione. Sembra avere davvero talento nel catturare le performance degli attori. Peccato che loro non contribuiscono a rendere il lavoro entusiasmante. La maggior parte delle interpretazioni in Bruised non sono notevoli, e la stessa Berry rasenta l’istrionico. Il personaggio che mi ha convinto di più è quello di Stephen McKinley Henderson, che interpreta un’allenatrice MMA gay. Anche il giovane attore Danny Boyd, Jr., interpreta in modo credibile il figlio semi muto di Jackie.
La sceneggiatura di Bruised presenta molti buchi
Dopo la fine della sua carriera nella UFC, Jackie ha cambiato lavoro e vita. Ora fa le pulizie domestiche e vive con Desi (Adan Canto), il suo fidanzato-manager. La loro relazione non è buona, ma Jackie mostra al pubblico una sorta di dovere nei confronti dell’unica persona che ha sempre creduto in lei, abbandonando le altre campionesse per concentrarsi sulla sua carriera. Il vero problema è che Bruised – Lottare per vivere, non scava molto in profondità nella storia di Jackie. La sceneggiatura di Michelle Rosenfarb non esplora mai il motivo per cui Jackie è scappata dalla gabbia nella scena di apertura e non ci dice nemmeno perché ha rinunciato a suo figlio. Per un film che dura più di due ore, Jackie rimane un personaggio opaco, che segue i movimenti dettati dalle convenzioni del genere. Carriera importante in passato, pausa con crisi, ritorno sul ring per un incontro top.
La sua lotta per ritornare a combattere domina il terzo atto. È un atto abbastanza interessante, e Berry riesce a cogliere le angolazioni giuste durante le scene di combattimento che sembrano sia brutali che artistiche. Si, ci sono un sacco di pugni e calci che distruggono le ossa, e se le arti marziali miste (MMA) non fanno per te, Bruised – Lottare per vivere può essere un po’ difficile da guardare. Magari non guardarlo insieme a un bambino troppo piccolo per via delle numerose scene col sangue e un po’ forti. Un fattore che influenza negativamente il climax è il fatto che l’avversario di Jackie, Lady Killer (la combattente professionista MMA Valentina Shevchenko), viene presentata solo all’ultimo, il che fa perdere molti punti al dramma sportivo. La saga di Rocky è stata maestra in questo senso: Apollo Creed, Ivan Drago ecc… tutti gli antagonisti hanno sono ben sviluppati in ogni film. In questo caso non è stata per niente sfruttata la presenze di una lottatrice professionista, il che è un peccato.
Per quanto riguarda il dramma familiare, Bruised – Lottare per vivere, fa un ampio uso di cliché. Se hai un figlio piccolo ti sconsiglio caldamente la visione insieme a lui per via di contenuti che mostrano abusi sui minori.
E tu hai visto Bruised – Lottare per vivere? Fammi sapere tramite i commenti cosa ne pensi. Ti lascio al mio commento finale che puoi leggere appena sotto.
La Recensione
Bruised - Lottare per vivere
Bruised - Lottare per vivere non offre nulla di nuovo o interessante sia come dramma sportivo che come dramma familiare. Berry dimostra di cavarsela meglio dietro la telecamera (debutto per lei) che con i pugni e calcioni delle arti marziali miste. Diciamo che non si tratta della sua migliore interpretazione. Immagino che Bruised farà felici i fan delle MMA, ma il combattimento più intenso arriva solo nel terzo atto. Tra l'altro, l'antagonista e lottatrice professionista, non viene presentata a dovere ma fa la sua comparsa solo nel climax. Per i fan di Halle Berry, invece, Bruised - Lottare per vivere è un debutto tecnicamente impressionante per la sua carriera da regista ma non riesce a superare le debolezze della sceneggiatura.
PRO
- Halle Berry se la cava bene come regista
- Non male le scene di lotta
CONTRO
- Personaggi mal sfruttati
- Nulla di nuovo sopra il ring
- Sceneggiatura Debole