Caparezza è tornato con un’anticipazione del suo nuovo disco “Exuvia”, una sorpresa annunciata attraverso i suoi “poco amati” canali social. La nuova canzone prende il titolo dell’album che uscirà il prossimo 7 maggio.
Michele Salvemini, in arte Caparezza, è il tipico artista che impegna un periodo di gestazione duraturo per pubblicare i suoi progetti, e questo non fa altro che alimentare l’attesa dei suoi fan per l’ultimo progetto discografico, di certo uno dei più attesi dell’anno.
“Exuvia” sarà pubblicato dopo quattro anni dal suo ultimo disco Prisoner 709, certificato doppio platino e progetto particolarmente articolato per testi e per costruzione semantica, che aveva raccontato la sua prigionia mentale legata all’acufene, malattia di cui soffre dal 2015, e alla correlazione con il suo essere artista.
Il nuovo album sarà l’ottavo per Caparezza, e segna la sua ennesima metamorfosi artistica. La trasformazione raccontata dall’artista pugliese è anticipata dal titolo stesso della titletrack, Exuvia, sostantivo greco adottato dalla scienza per indicare ciò che rimane di un esoscheletro di un insetto dopo la muta.
Caparezza spiega così la scelta del termine:
«L’EXUVIA è ciò rimane del corpo di alcuni insetti dopo aver sviluppato un cambiamento formale. Un calco perfetto, talmente preciso nei dettagli da sembrare una scultura, una specie di custodia trasparente che un tempo ospitava la vita e che ora se ne sta lì, immobile, simulacro di una fase ormai superata».
Ecco perché ha scelto come primo singolo Exuvia, canzone manifesto dell’intero album, la cui idea di metamorfosi è sottolineata anche dalla copertina.
Lo stesso Caparezza ha spiegato il significato dell’album (e della cover), nel suo post su Instagram:
«Sulla copertina c’è un simbolo che rappresenta il passaggio da una condizione attuale (cerchio grande) ad una futura (cerchio piccolo) attraverso una serie di spirali (simbolo di morte e rinascita in gran parte delle culture). La mia EXUVIA è dunque un rito di passaggio in 14 brani, il percorso di un fuggiasco che evade dalla prigionia dei tempi andati per lasciarsi inghiottire dalla selva e far perdere le proprie tracce. Ho speso davvero tutte le mie energie per poter uscire dalla mia EXUVIA, ma di questo parlerò a tempo debito. Adesso preferisco farvi ascoltare la title track. L’album è già in pre-ordine e io sono già in fermento. Il viaggio è iniziato».
Caparezza “muta” ma, per fortuna, non modifica la sua capacità espressiva, come si apprende dall’ascolto della canzone Exuvia. L’artista punta sempre tutto su un tipo di scrittura intima e in netta controtendenza rispetto all’hip hop mainstream.
Sin dalla prima strofa, il cantautore racconta consapevolmente la notte della trasformazione e l’alba di un nuovo giorno, in cui egli stesso è destinato a volare via, abbandonando la sua vecchia pelle.
Caparezza racconta gli suoi ultimi anni, un’analisi di un passato in cui sembra faticare a riconoscersi e lo fa attraverso la recitazione di versi che gli servono per completare la sua trasformazione. L’ultima parte del brano coincide con il completamento della metamorfosi di Caparezza in cui dice di obbedire al mutamento ormai inevitabile e di iniziare a cantare il suo nuovo disco, diverso dai precedenti, ma che sottintende la continuità della sua maturazione artistica e umana.
Exuvia contiene quattordici brani scritti, composti, e prodotti da Caparezza e mixati da Chris Lord-Alge.
Il disco è già in preorder e sarà disponibile dal 7 maggio in digitale e in formato CD e LP. Il preorder dell’albumin tutti i principali store darà diritto all’acquisto anticipato ed esclusivo, prima della prevendita generale, dei biglietti dell’EXUVIA TOUR che prenderà il via dal mese di febbraio 2022 nei principali palasport.
Testo di Exuvia
(Strofa 1)
È una notte che ispira
È una notte che chiama nel bosco
È una notte che spia
È una notte di sguardi che ho addosso
Di ricordi che latrano come avessero visto il demonio
Sto scavando dentro di me così tanto che schizzo petrolio
È il mio rito iniziatico ma non ho aculei nel corpo
Vado da “Mea culpa” ad “Ego me absolvo”
Sono una larva sporca del mondo
Faccio Manolo sopra quel tronco rischio un bel tonfo
E sarà tutto nuovo come da neonato con la pancia all’aria
Dopo il mio passaggio dalla pancia all’aria
Schizzo gli occhi fuori dalla faccia, Lamia
Non sto più nella pelle, mama
(Ritornello)
Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un’altra chance escludila, gioco alla pari con l’età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali, exuvia
Exuvia
(Strofa 2)
Guardo i video che ho fatto, ho la voce e l’aspetto di un altro
Il mio autoritratto, ha i colori in eterno contrasto
Mi sono preso i miei spazi ma ho lasciato che il tempo fuggisse
Faccio un mucchio di cambi quindi adesso chiamatemi mister
Sono ancora alla guida, tengo il piede alzato da quel freno
Anche se della vita prendo sempre il lato passeggero
Quello che è stato l’ho già silurato
Ogni mio scatto è di prassi bruciato
Non dimentico le radici perché tengo alle mie radici
Ma ci ritornerò quando sarò inumato
I miei dubbi hanno dei modi barbari
Invadenti e sono troppi
Il segreto è fare come gli alberi
Prima cerchi, dopo tronchi
Chi ti spinge dopo quella soglia?
Se non è la noia, sarà il tuo dolore
L’occasione buona per andare altrove, tipo fuori
(Ritornello)
Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un’altra chance escludila, gioco alla pari con l’età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali, exuvia
Sottoposto al rituale, obbedisco
Come fosse il rituale di un sottoposto
E comincio a cantare il mio nuovo disco
Come queste cicale dal sottobosco
Sottoposto al rituale, obbedisco
Come fosse il rituale di un sottoposto
E comincio a cantare il mio nuovo disco
Come queste cicale dal sottobosco
Fuori di me, exuvia
Fuori di me, exuvia
Exuvia
Exuvia
Exuvia
Exuvia
Exuvia