È stato pubblicato oggi il video ufficiale del nuovo singolo di Caparezza “Prisoner 709”, con lo stesso titolo dell’album in uscita il 15 settembre
Un Caparezza molto rock quello che ci si presenta nel brano “Prisoner 709” brano che fa da presentazione al prossimo omonimo album del cantante pugliese. Una musica molto più dura di quella che siamo abituati a sentire da Caparezza, come duro è anche il testo dedicato alla vita in carcere e alla pena di morte.
Il video di “Prisoner 709”
Colori marcati e suoni altrettanto forti nel video di “Prisoner 709” di Caparezza. Il video è ambientato in alcune celle di un carcere, dove alcuni prigionieri, in primis Caparezza, cantano la loro rabbia e il totale abbandono. Un tema molto caldo, seppure non ne sentiamo parlare mai al telegiornale, quello che concerne la vita in carcere, ma ancora di più, le difficoltà del reinserimento nella società una volta che si è finito di scontare la pena. Temi che Caparezza porta in alto con il suo pezzo “Prisoner 709”, con il suo solito modo di esprimere la denuncia per i problemi della società.
Il video e il brano sono davvero coinvolgenti, e ci fanno sperare in un album molto più rock e impegnato come sempre a puntare il dito verso le questioni “scomode”.
Il testo di “Prisoner 709”
[Strofa 1]Nel buio di una galera dalle barre chiuse
Non immaginiamo la catena ma le piume
Passano le guardie tra file di facce mute
Ci mordiamo lingue come capesante crude
Scordati qui, sullo scaffale di un porta CD
Che delusione, la casa di reclusione
Pressati fino alla nausea, la repulsione
Chiamami “Opera” che mi danno la prigione
Niente premio Nobel
Segui la mia traccia, ferormone
Sette zero nove
Io sono il disco, non chi lo canta
Sono una gabbia e mi avvilisco
Il futuro sopprime colui che negli occhi lo guarda, un basilisco
Qua tutto cambia, prima tra i santi, dopo sei l’anticristo
Ho un buco in pancia, qua non si mangia, neanche gli avanzi, visto
Prigioniero come fu mio padre nel braccio del 1210
33 giri nell’atrio, viaggi psicotici, sfregi
Portava un solco dentro che io non avrò mai
Ho solo un numero sul petto, “Seven O Nine”
[Ritornello] (Seven)
Seven O Nine
(O Nine)
Quiete non hai
(Seven)
Seven O Nine
(O Nine)
Quiete non hai
Dal fine dell’hi-fi, alla fine pena mai
(Seven)
Seven O Nine
(O Nine)
Quiete non hai
[Strofa 2] Sulla targhetta la gente legge la cifra (Seven O Nine)
Il contatore o la muerte, è la legge della cifra
Oggi che la rete è l’unica, io giro con amo e lenza ma
La gente ascolta la musica, non ascolta la coerenza
E sono mariuolo, avido fra tanti
Ladri d’oro, platino e diamanti
Io mi immolo perché ho davanti
Il mio ruolo che mi inchioda, rabbi
E non sono più di moda, Calvin
Sul mio conto, slogan blandi
Chiudi un occhio, quindi gioca a dardi
Con il mio di volto, non di Giovanardi
Io copia fisica, in custodia cautelare, rigida o digipack
Chi mi vuole far visita digita
Ho meno spazio che in una classifica minicar
Sulle mie note qualcuno ci sniffa, strisce di chimica
Musica pericolosa per finta, strisce di Kriminal
Ho un titolo di studio stampato su copertina
Ma non mi prende nessuno, qua non è più come prima
Cerco me stesso, quindi un supporto che ormai
Nessuno può darmi, puoi contarci, Seven O Nine
[Ritornello] (Seven)
Seven O Nine
(O Nine)
Quiete non hai
(Seven)
Seven O Nine
(O Nine)
Quiete non hai
Dal fine dell’hi-fi, alla fine pena mai
(Seven)
Seven O Nine
(O Nine)
Quiete non hai
[Bridge] Dal fine dell’hi-fi, alla fine pena mai
Hai la fine, penna e il mic
Quindi fila, impenna, vai
[Strofa 3] E allora sto tra detenuti
Normalmente muti
Voglia di elevare i contenuti
Scale che non si permette, muti
Prevedo il futuro, Baba Vanga
Decedo sicuro, pala, vanga
Porto nelle vene tanta rabbia, non so contenere la valanga [Outro] Seven O Nine
Seven O Nine
Seven O Nine
Seven O Nine