“Caravaggio-L’anima e il sangue”, ovvero: l’arte che invade il cinema e lo fa suo.
Il documentario girato in 8K prodotto da Sky e Magnitudo, si conferma con i suoi 1.200.000 euro, il documentario d’arte più visto al cinema nel nostro Paese, superando per incassi e spettatori, quel “Loving Vincent” che fu la sorpresa “artistico-cinematografica” dello scorso anno tanto da essere in corsa per l’Oscar per il miglior film d’animazione.
Caravaggio, la rockstar del Rinascimento
Inquieto e irascibile. Dedito all’alcol, al gioco e alla prostituzione; accusato di diversi crimini tra i quali l’omicidio. Eppure dotato di un genio inarrivabile. Michelangelo Merisi da Caravaggio era una vera e propria rockstar del Rinascimento ed è forse questa immagine maledetta e affascinante, a far presa sul grande pubblico.
Uscito in sala quando a Milano si é appena conclusa la mostra a Palazzo Reale, il docu-film ci racconta la vita e le opere dell’artista da un punto di vista inedito; ad accompagnarci in questo viaggio infatti è Caravaggio stesso. A prestargli la voce, Manuel Agnelli mentre a supervisionare il progetto invece è stato il prof. Claudio Strinati, storico dell’arte ed ex soprintendente per il Polo Museale Romano.
L’influenza sul cinema
Se il cinema sembra aver ravvivato l’interesse verso il grande artista milanese, è anche vero che la settima arte aveva un debito di vecchia data verso di lui; lo straordinario uso dei fondali scuri e il dosaggio sapiente dei chiaroscuri , la capacità di rivelare dettagli che sarebbero altrimenti passati inosservati fanno di ogni opera caravaggiesca, l’abc della fotografia e di conseguenza, del cinema stesso.
Numerosi sono stati negli anni registi e direttori della fotografia ad essersi ispirati ai dipinti di Caravaggio; l’esempio più lampante rimane “The Passion” di Mel Gibson , dove il continuo gioco di luci ed ombre sembravano trasformare letteralmente ogni fotogramma in un dipinto.
Dato il grande successo, la Nexo Digital che distribuisce il film (prossimamente anche a livello internazionale), ha annunciato che “Caravaggio” tornerà nelle sale il 27 e 28 Marzo. Già annunciati i prossimi progetti tra cui spicca “Picasso e Hitler”, sull’ossessione per l’arte nel regime nazista.
Personalmente credo che un film, nel caso specifico dell’arte, non potrà mai sostituire l’emozione pura di vedere un capolavoro dal vivo, ma se avvicinare i grandi artisti alle masse (soprattutto ai giovani) attraverso il grande schermo, può portare ad un incremento dell’affluenza nelle nostre sedi museali, ben vengano le operazioni di questo genere.