Uno degli ospiti maggiormente attesi dell’edizione 2023 del Salone del libro di Torino è stato senza dubbio il simpatico attore e regista romano Carlo Verdone, qui intervistato da Paolo di Paolo.
Tema iniziale della discussione, per rimanere in linea con il senso della fiera, è stato il libro intitolato “Cinema neoralista” scritto dal padre di Carlo, Mario Verdone, di cui Treccani recentemente ha pubblicato una nuova edizione.
Un punto di partenza, questo, che ha permesso all’attore di esprimere in prima persona un’opinione sui film, in particolare sul suo “Compagni di scuola“, al quale lui stesso ha affermato di essere legatissimo, in quanto si tratta di un’opera drammatica che porta in scena la vita vera, di tutti i giorni, che purtroppo non sempre e non solo è fatta di risate e di allegria.
“Le commedie che vogliono solo far ridere sono da scartare, non raccontano la vita“, queste le sue parole.
Ma oltre a ciò, Carlo Verdone ha spaziato anche su argomenti più intimi e personali, come ad esempio il difficile periodo dell’infanzia e il suo stato di malinconia perenne, ben lontano però dalla depressione.
Per riportare quanto da lui detto: “Non sono un depresso, ho un temperamento che può dirsi leopardiano, crepuscolare, forse anche a causa dei tanti dispiaceri che ho avuto da piccolo”.
Successivamente poi l’intervista si è scissa dal Carlo uomo per tornare a parlare del Carlo artista, con domande in merito ai suo obiettivi e progetti da un punto di vista puramente lavorativo.
Verdone ha in questo senso risposto di essere impegnato nella realizzazione della seconda stagione della sua serie tv “Vita da Carlo“, disponibile su Prime Video a partire dal 5 novembre del 2021, e di avere idea di produrne anche una terza e una quarta, nella speranza che piacciano al pubblico e che possano migliorare sempre di più.
C’è però una certezza, nelle parole di Carlo: la volontà di tornare al più presto a fare cinema, in quanto non ha ancora dato tutto ciò che ha da offrire.
“Devo fare i miei ultimi colpi“, sorride.
E noi non possiamo dunque fare altro che aspettare di vederlo di nuovo all’opera sul grande schermo.