Se stai leggendo questo articolo è perché probabilmente anche tu hai sentito parlare del caso GameStop in questi giorni, un caso finanziario che ha scatenato un vero putiferio e che ha portato alcune produzioni come MGM e Netflix a correre verso prodotti filmici che trattassero la cosa.
Sono infatti in arrivo un film (per la MGM) e una mini serie (per Pinky Promise) che parleranno proprio di questo incredibile caso legato a GameStop, la catena di negozi di prodotti videoludici che in questi giorni sta facendo parlare molto di sé. Ma andiamo a vedere nello specifico cos’è successo a GameStop.
Il caso GameStop
La crisi economica dell’ultimo anno, legata alle conseguenze della pandemia di Covid-19, ha colpito moltissime attività, e tra queste anche GameStop, la catena di negozi dedicata alla vendita di videogiochi e gadget. Di sicuro la situazione della catena non era delle migliori già da prima che esplodesse la crisi, ma il lockdown e la chiusura per lunghi mesi dei negozi fisici ha dato alla GameStop un colpo molto forte, portandola alla crisi totale.
Basta pensare che, nell’aprile del 2020 i titoli di GameStop valevano appena 3 dollari ognuno, e si era ad un passo dal totale fallimento. Ma è stato a questo punto che un colpo di scena ha rimesso tutto in gioco, quando Ryan Cohen, imprenditore di successo già possessore di imponenti azioni, ha acquistato una larga fetta delle azioni di GameStop.
Il messaggio di Cohen è stato sin da subito chiaro, soprattutto quando ha inviato una lettera al consiglio d’amministrazione di GameStop spiegando che è il momento di rinnovarsi e fortificare il lato digitale della vendita, perché i tempi sono cambiati, ma per i prodotti videoludici le previsioni future sono sempre più floride. Basta mettersi al passo coi tempi!
Ecco quanto dichiarato dallo stesso Cohen:
GameStop deve evolversi per diventare in un’azienda tecnologica che sappia soddisfare i giocatori e offrire loro delle esperienze digitali al top, non può restare un rivenditore di videogiochi che dà la priorità alla distribuzione fisica dei prodotti e arranca nel sistema digitale.
Ryan Cohen
A questo punto però, il caso non si è fermato, e ha trascinato in campo i così detti hedge fund, i fondi speculativi che di solito mirano ad avere un largo profitto acquistando azioni di aziende che sono ad un passo dal fallimento. Contro di loro sono entrati in campo un numero enorme di “investitori dilettanti” che hanno iniziato ad investire minime somme per far crescere esponenzialmente il valore di GameStop e portare quindi i grandi investitori allo scoperto. Una legione di veri e propri nerd è partita all’attacco!
Ovviamente il rischio è che, una volta arrivati al culmine del valore delle azioni, gli investitori inizieranno a vendere, e man mano così tutti gli altri fino a quando qualcuno si troverà con un pugno di mosche in mano e nient’altro.
Per i nostri giorni il caso GameStop è un esempio lampante di quanto l’unione di piccoli investitori possa arrivare a far tremare anche i più grandi. Inoltre il caso getta luce anche sulla possibilità e sulla facilità di tutti ad avere accesso ad ambiti dell’economia un tempo così chiusi e per soli esperti.
Sono tanti i siti che permettono facilmente e a prezzi abbordabili di “diventare imprenditori”, senza il bisogno di essere “uomini d’affari di Wall Street”.
Il caso diventa un film e una serie tv
Ad ogni modo il caso GameStop ha ribaltato diverse poltrone, fino a diventare la faccenda di cui tanto si parla, un caso così grosso da spingere le più grandi piattaforme di streaming e case di produzione alla creazione di film e serie tv legate a questo caso
Il film, voluto dalla MGM, è basato sull’idea di Ben Mezrich, autore del libro The Social Network dal quale è stato poi tratto anche l’omonimo film. Per il momento purtroppo non sappiamo altro al riguardo.
Per quel che concerne la serie tv, invece, a volerla è l’etichetta Pinky Promise, che come titolo provvisorio ha pensato a To The Moon. Il progetto è pensato come una mini serie fatta per essere messa in piedi rapidamente, in modo da cavalcare il momento.
Netflix, in tutta questa situazione, non se ne sta restando con le mani in mano, e pare infatti che abbia già contattato Mark Boal (già autore di film come Zero Dark Thirty e The Hurt Locker) per scrivere un film sulla vicenda GameStop, e chiesto assistenza come consulente allo script al professore Scott Galloway della New York University.
Per il momento purtroppo non abbiamo altre notizie o dettagli, ma sono sicura che alla fine ne vedremo delle belle! Nel frattempo il caso continuerà a crescere e ad alimentarsi, con un finale che, per molti economisti esperti non sarà certo una sorpresa…
Non resta che aspettare per saperne di più!
E tu cosa ne pensi del caso GameStop e del film e serie tv che sono in arrivo? Lascia un commento qui sotto per dire la tua al riguardo.