Nayt torna con un nuovo brano profondo ed emotivamente carico: ‘Certe bugie’. Questa canzone è una delle tracce più significative dell’album ‘Lettera Q’, prodotta da 3D e Nayt stesso, e affronta con cruda onestà il tema della fragilità umana, delle illusioni necessarie e delle dinamiche complesse che caratterizzano le nostre vite quotidiane. Nayt, con il suo flow inconfondibile, riesce a mettere in luce non solo le sue emozioni, ma anche quelle di chi ascolta, creando un legame profondo e immediato.
Il significato di ‘Certe bugie’: tra verità e illusioni
‘Certe bugie’ è una riflessione sulla necessità delle bugie nella nostra vita. Nayt esplora le illusioni che spesso ci aiutano a sopravvivere, quel velo sottile di falsità che ci protegge dalle verità troppo dure da affrontare. Nella prima strofa, Nayt ci introduce in un mondo fatto di contraddizioni e apparenze. La frase “Tutti sanno come fingere sia tutto a posto, come quando in foto ti ritocchi il trucco in post” dipinge perfettamente l’atteggiamento comune di mascherare la realtà, di aggiustare l’apparenza anche quando il contenuto è fragile o vuoto.
Il riferimento alla tecnologia che aumenta, mentre il lessico si impoverisce, è un chiaro richiamo alla società moderna, dove le apparenze contano sempre di più e il contenuto spesso passa in secondo piano. “Aumenta la tecnologia, diminuisce il lessico” è una frase che colpisce, una critica che ci fa riflettere su quanto siamo diventati dipendenti dall’apparenza, perdendo di vista il significato reale delle cose.
Pre-ritornello: la fuga dalle verità scomode
Nel pre-ritornello, Nayt canta “Verità da cui voglio fuggire, qui ciò che non ti ammazza ti uccide”, esprimendo l’ambivalenza della vita moderna: siamo spinti a confrontarci con le difficoltà, ma allo stesso tempo ci troviamo spesso a voler fuggire da esse. Il concetto di “ciò che non ti ammazza ti uccide” è un ribaltamento del famoso detto, sottolineando che alcune esperienze possono logorarci lentamente, pur non essendo letali in senso fisico.
Ritornello: la fine del mondo e le domande irrisolte
Il ritornello di ‘Certe bugie’ è particolarmente potente. “Dicono che arriverà la fine del mondo, io voglio essere pronto” riflette il desiderio di prepararsi all’inevitabile, di affrontare le verità anche quando sono scomode. Nayt parla di domande da cui si nasconde, evidenziando come spesso evitiamo di confrontarci con noi stessi, preferendo rifugiarci in certe bugie che ci proteggono dalle nostre paure più profonde.
Strofa 2: il dolore degli altri e la ricerca di sé stessi
Nella seconda strofa, Nayt affronta il tema del dolore condiviso. La frase “Se fai tuo il dolore degli altri, vedi come vanno via le differenze” suggerisce che solo entrando in empatia con gli altri possiamo davvero abbattere le barriere e le differenze che ci dividono. È un invito a mettersi nei panni degli altri, a capire che le sofferenze sono universali e che, in fondo, siamo tutti vulnerabili.
La strofa prosegue con un contrasto tra il desiderio di aspirare alle stelle e i disastri mentali che tengono ancorato il protagonista. Nayt descrive la sua battaglia interna, tra il desiderio di raggiungere qualcosa di grande e la realtà fatta di ostacoli e difficoltà. La frase “Faccio mille passi, salto mille pasti per averle” sottolinea il sacrificio necessario per raggiungere i propri sogni, spesso a scapito della propria serenità e benessere.
Pre-ritornello: una verità scomoda
Nel pre-ritornello ripetuto, Nayt ribadisce la sua volontà di fuggire dalle verità, di evitare il confronto diretto con quelle parti di sé che gli fanno paura. “Come puoi darmi torto?” è una domanda retorica che sembra rivolta non solo all’ascoltatore, ma anche a sé stesso, quasi a voler giustificare la propria fuga dalle responsabilità emotive.
Il bisogno di bugie: post-ritornello
Il post-ritornello introduce il tema delle bugie necessarie. “Però forse mi servono, sì, forse dipendo un po’ da certe bugie” evidenzia il bisogno umano di aggrapparsi a illusioni che, seppur false, ci permettono di andare avanti. Le bugie diventano quindi una sorta di scudo, un modo per affrontare la realtà senza esserne completamente sopraffatti. Questo passaggio mostra quanto le illusioni possano essere potenti e necessarie, soprattutto in un mondo che sembra sempre più difficile da comprendere e da accettare.
Conclusione: Nayt e la celebrazione della vulnerabilità
‘Certe bugie’ è una canzone che esplora in profondità la vulnerabilità e la fragilità dell’essere umano. Nayt, con il suo testo diretto e senza filtri, ci invita a riflettere su quanto le nostre vite siano condizionate da bugie, illusioni e difese che ci aiutano a sopravvivere. Le bugie non sono solo falsità, ma anche strumenti per difenderci dalle verità troppo dure da affrontare, per proteggerci dai nostri demoni interiori.
Questa canzone rappresenta un invito a guardare dentro di noi, a riconoscere le nostre fragilità e ad accettare il fatto che, a volte, le bugie sono necessarie per proteggerci. E voi, vi siete mai ritrovati a dipendere da certe bugie per andare avanti? Lasciate un commento e condividete con noi i vostri pensieri su questo brano così intenso e autentico.
Il testo di Certe Bugie
[Intro]
Yeah
Eheheheh
3D, baby
[Strofa 1]
Tutti sanno come fingere sia tutto a posto
Come quando in foto ti ritocchi il trucco in post
Volevi libertà, ma non lo sai che tutto ha un costo?
I soldi te la danno, è vero oppure è tutto un bluff?
Questo circolo di vizi che abbiamo
Che cos’è? Da dove iniziano? Dimmi
Amico mio, cosa ti serve per cambiare?
Non sono io l’eroe che ti potrà salvare, sei tu
Aumenta la tecnologia, diminuisce il lessico
Si arricchisce l’immagine, si impoverisce il resto
Non presto la mia voce per buone cause
Non riesco a comunicare con mio padre
Giuri che hai cose da dire, ma nessuno ci crede
Le canzoni sono insipide e dal pubblico si vede
E anche io non sono né Battisti né Battiato
E dico cose già sentite e neanche così bene, peccato
[Pre-Ritornello]
Verità da cui voglio fuggire
Qui ciò che non ti ammazza ti uccide
Oh-oh-oh, come puoi
Darmi torto?
[Ritornello]
Dicono
Che arriverà la fine del mondo
Io voglio essere pronto, oh-oh-oh
Mi farò
Domande da cui mi nascondo
Perché voglio andare in fondo
[Post-Ritornello]
Però forse mi servono
Sì, forse dipendo un po’ da certe bugie
Certe bugie mi difendono
[Strofa 2]
Se fai tuo il dolore degli altri, vedi come vanno via le differenze
I confini, i costumi, i contrasti della pelle
Io sogno le stelle, ma ho i disastri nella mente
Faccio mille passi, salto mille pasti per averle
“Quando hai il pane, non hai i denti” si lamenta qualcuno
“Meglio che non avere niente” risponde nessuno
Tutti parlano, penso che basti dire meno
Quando hai fame davvero, non mastichi nemmeno
Io non sono Fabri Fibra, non sono Primo
A volte odio anche la mia firma quando la scrivo
Una volta ho amato così forte da sentirmi piccolo
Un’altra anche di più tanto da sentirmi infinito
Figo, della mia generazione
La domanda più iconica è: “Che cos’è una relazione?”
Cerco ancora la versione migliore di me tra miliardi di persone
[Pre-Ritornello]
Verità da cui voglio fuggire
Qui ciò che non ti ammazza ti uccide
Oh-oh-oh, come puoi
Darmi torto?
[Ritornello]
Dicono
Che arriverà la fine del mondo
Io voglio essere pronto, oh-oh-oh
Mi farò
Domande da cui mi nascondo
Perché voglio andare in fondo
[Post-Ritornello]
Però forse mi servono
Sì, forse dipendo un po’ da certe bugie
Certe bugie mi difendono, oh, oh