Il Festival di Sanremo è uno degli appuntamenti più attesi ogni anno dal pubblico italiano. Non solo perché dà la possibilità di ascoltare nuove canzoni ed assistere alla gara tra artisti importanti del panorama musicale italiano, ma anche perché ci regala la possibilità di vedere sul palco dell’Ariston ospiti in grado di farci divertire, ma al tempo stesso darci importanti messaggi e farci passare qualche serata all’insegna del divertimento dimenticando i problemi che tutti noi stiamo vivendo nell’ultimo periodo.
La prima serata della kermesse canora ha visto tra i super ospiti Fiorello che, tra le altre cose, si è cimentato in una gag contro i No Vax e non sono mancate le polemiche. Ieri è toccato a Checco Zalone. Il comico di Bari, classe 1977, non conosce vie di mezzo: o lo si ama o lo si odia, tuttavia è impossibile non affermare che spesso, durante i suoi monologhi, veicola messaggi importanti in grado di attirare l’attenzione. Proprio per questo, Amadeus si era detto “preoccupatissimo” della sua attesissima performance che lo portava, per la prima volta, sul palco dell’Ariston. Tra i tanti messaggi dati, ce n’è uno che ha fatto discutere. Sulle note di Almeno tu nell’universo, grande successo di Mia Martini, Checco Zalone ha voluto condannare l’omofobia raccontando una favola “scorretta” tra le persone della Calabria e le persone transessuali brasiliane.
Zalone inizia la fiaba con l’iconico “c’era una volta”: ci troviamo in un villaggio calabro. Il protagonista è Oreste, un trans brasiliano che viene invitato al ballo a corte. È subito colpo di fulmine tra Oreste ed il principe, ma il re omofobo non vuole che i due si frequentino. Peccato, però, che il sovrano sia un “cliente affezionato” di Oreste. Il finale è fra un vecchio professore di greco antico e una trans brasiliana, che alla fine sentenzia: “Di me si sa che io sono metà e metà, ma tu sei un coglione intero”. Alla fine il comico rilegge le note della famosa canzone cantando “Io che sarei diverso, che ipocrisia nell’universo”. Una performance che ha diviso il pubblico sui social network. Ma d’altronde Zalone ne era consapevole tanto che ha terminato il suo intervento affermando che:
“Se ci sono denunce, querele interrogazioni parlamentari, il foro di competenza è di Amadeus”.
Ed ha salutato Amadeus augurandogli buon licenziamento proprio perché era sicuro che la sua esibizione avrebbe fatto parlare, ed anche molto, il pubblico che vi aveva assistito. C’è chi lo ha definito geniale ed innovativo, in grado di porre l’accento su un tema importante, chi invece ha detto che non ha fatto ridere e che poteva evitare di cadere nel grottesco. Ha voluto dire la sua anche Francesco Angeli, presidente di Arcigay Roma, che tramite un post sui profili social dell’associazione ha scritto:
“Immediatamente Oreste ci dice di essere brasiliana, come nello stereotipo delle persone trans. Balla con il principe ma a mezzanotte non sa ‘che cosa accade sotto’. Chiaramente – commenta Angeli – il riferimento è a un presunto organo genitale maschile che probabilmente gli era stato ‘tolto’ dalla fata. E risate… risate… risate… su quello che per le persone trans può essere un difficile percorso. Se c’era bisogno di fare un discorso contro la transfobia non era necessario fare dieci minuti di esibizione pietosa in questo modo. Ciò non ha nulla a che vedere con le persone trans, con la lotta contro la transfobia. Non è ironia. È voler fare un circo sulle persone trans, facendo finta che non lo si fa. Cosa dovrebbe dire una mamma con una figlia trans davanti alla tv? Farsi una risata?”.
Anche il mondo di Twitter ha voluto dire la sua e ne continua a parlare ancora ora, a distanza di molte ore dall’esibizione, tanto che l’hashtag Checco Zalone era entrato subito al primo posto nelle tendenze. Pareri discordanti, c’è chi è dalla parte del comico e chi invece lo condanna, ma d’altronde siamo abituati. Si sa che quando si toccano tempi importanti ci possono essere delle critiche ed anche Zalone ne era consapevole.
E tu hai assistito alla performance di Checco Zalone al Festival di Sanremo? Sei dalla sua parte o dalla parte di chi lo ha criticato? Ti aspettiamo nei commenti!