Il personaggio rivale della brillante giocatrice di scacchi Beth Harmon si ispira a un grande maestro sovietico. Nella serie televisiva viene interpretato da Marcin Dorociński.
“C’è un giocatore che mi spaventa. Il russo. Borgov”, dice Beth Harmon, la regina degli scacchi.
La serie tv, una miniserie di 7 episodi, racconta la storia di una giovane orfana con problemi di droga e alcol. Ma la ragazza ha un talento improbabile… conosce il gioco degli scacchi meglio di tutti quanti. I suoi rivali sono tutti uomini, il principale è un luminare sovietico, il campione mondiale di scacchi Vasily Borgov. Preferisce la scuola classica al gioco intuitivo e in generale appare solido e tutto d’un pezzo rispetto agli altri avversari di Beth. È il miglior giocatore del mondo.
La regina degli scacchi è una storia completamente inventata e non c’è un solo vero giocatore di scacchi tra gli avversari della campionessa. Tuttavia, i protagonisti sono alter ego di giocatori realmente esistiti. Compreso Borgov, ovviamente.
Allora, chi è la vera figura dietro l’immaginario gran maestro sovietico?
Il candidato più probabile è Boris Spassky, il decimo campione del mondo di scacchi e due volte campione dell’URSS. Gli appassionati di scacchi hanno immediatamente individuato le somiglianze nei tratti caratteristici e nelle tattiche di Borgov. Spassky era famoso per la sua tecnica a fine partita. Beth viene informata di queste “insidie” mentre si prepara per la sua partita con Borgov nella serie. Come Borgov, Spassky era famoso per aver sfidato un americano nella vita reale: Bobby Fischer, la leggendaria “rock star” degli scacchi. Il loro incontro nel 1972 è stato popolarmente soprannominato il “Match of the Century”.
Spassky ha iniziato a giocare a scacchi all’età di cinque anni in un orfanotrofio dove, con i suoi fratelli, ha vissuto per un certo periodo durante gli anni della guerra.
A 18 anni divenne quello che allora era il più giovane gran maestro della storia e nel 1969, a 32 anni, prese la corona al Campionato del Mondo, sconfiggendo Tigran Petrosian. A quel punto Spassky aveva già sfidato Fischer in molte occasioni e lo aveva sconfitto. Come nella storia raccontata da Netflix, anche nella vita reale fece piangere il suo avversario: “Le partite con Fischer erano nervose e tese. Penso che Fischer abbia persino pianto dopo una partita in quel momento”, raccontò Spassky.
Non puo’ essere Borgov = Spassky.
Questo perchè nell’episodio 5 “la forchetta ” dice in merito a Borgov : Guarda le sue partite contro Luchenko e Spassky al torneo di Leningrado del 1962.
Indi per cui è qualcun ‘altro.
Ciao Domez,
questo si, ma non esiste un Borgov reale 🙂 però come tecniche di gioco ricorda un po’ Spassky.