Anche se pochi lo sanno, esiste una sezione su Netflix dedicata a questo genere di film avanguardistici e sperimentali, per lo più francesi ma non solo. In questo articolo puoi trovare una classifica dei film appartenenti a questo genere assolutamente imperdibili.
Cos’è il Cinéma d’art et d’essai
I film qualificati come d’essai sono tutti quei prodotti che spiccano per elevata qualità, per un’anticipazione sulle mode future o per la capacità di sperimentare. In Italia il termine venne usato a partire dagli anni ‘60 per riferirsi alle sale cinematografiche che proiettano film di questo tipo.
Su Netflix ti basterà cercare “Film d’essai” per accedere non solo a tutti i film presenti in questa classifica, ma molti altri ancora!
La vita di Adele
Vincitrice della palma d’oro a Cannes nel 2013, il film francese è stato amato, odiato e fortemente criticato per le scene esplicite di sesso.
Racconta la storia di un amore tra due giovanissime donne, il loro modo di approcciarsi alla vita di tutti i giorni, come potrebbe essere la vita di tutti, con gli stessi problemi, le stesse ansie e difficoltà, ma con l’aggiunta di vivere un amore omosessuale in un mondo che si presenta ancora oggi restio all’integrazione.
Proprio in una discussione tra le due, Adèle dice:
“Ho l’impressione di fare finta, di fare finta su tutto! A me manca qualcosa”.
Le giovani e bellissime Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux sono state dirette da Abdellatif Kechiche, per cui la ricerca del realismo si trova al primo posto.
È un film lungo, dettagliato, a tratti difficile: ma da vedere necessariamente.
Chiamami col tuo nome
Uno dei capolavori di Guadagnino, che racconta l’estate del 1983 in cui la famiglia Perman si ritira in una casa del nord Italia per trascorrere le vacanze. La madre si dedica alle piante, il padre ai suoi studenti, ma sarà il figlio diciassettenne, Elio, a vedere rivoluzionata la sua vita durante quei pochi mesi. Il tutto prende inizio dall’arrivo di Oliver, uno studente del padre di sette anni più anziano che gli scuoterà l’anima.
Anche in questo caso è messa in scena una relazione omosessuale, ambientata in un’epoca e un contesto borghese, con tutte le limitazioni del caso, ma con una scenografia incredibile su sfondi italiani decisamente degni di nota.
L’origine del film è tratta dal romanzo di André Aciman, “Call Me by Your Name”, e ritrova nella pellicola il desiderio e la bellezza, che sono gli aspetti più strabilianti di questo film di Guadagnino, più che promosso.
Se sei interessato al film, leggi la nostra recensione.
Shéhérazade
Shéhérazade, il film di Jean-Bernard Marlin, racconta una difficile storia di un adolescente, Zachary, che vive nella periferia di Marsiglia frequentando spacciatori di droga e altre persone poco raccomandabili, da cui imparerà a rubare e gli andrà male molto presto, finendo in un carcere minorile. Ripudiato dalla madre, verrà affidato ad una famiglia con cui ha poco da spartire, e da cui se la darà a gambe senza dargli (e darsi) molte possibilità.
Incontrerà in un contesto poco felice la bella Shéhérazade, che volontariamente si prostituisce e che deciderà di ospitare Zac a casa sua, in cambio del servizio di sicurezza mentre lei vede i clienti. I due finiranno per innamorarsi, ma il finale non è scontato, anzi.
Un film crudo e insolito, ma molto appassionante.
Pasolini
“So che battendo sempre sullo stesso chiodo può perfino crollare una casa. Quelli che hanno cambiato la storia non sono stati né i cortigiani né gli assistenti dei cardinali, ma chi ha saputo dire no. Il rifiuto è sempre stato un gesto essenziale e infatti, per funzionare, deve essere grande, assoluto, e assurdo: il buon senso non ha mai fermato la situazione. Allora sono tre i discorsi: qual è la situazione, perché si dovrebbe fermarla o distruggerla, in quale modo”.
Il tentativo di Abel Ferrara era arduo, restituire un po’ di vita vissuta a uno degli scrittori più influenti del ventesimo secolo, raccontandoci la quotidianità delle ultime giornate di Pier Paolo, prima di morire sulla spiaggia di Ostia il 2 novembre 1975.
Per chi non conosce Pasolini e le sue opere scritte e cinematografiche, il film non dice molto ma, fra le righe, permette di scorgere il suo modo di esprimersi e la libertà con cui ha vissuto la sua vita.
Irrational Man
Come negli altri film di Woody Allen, anche in Irrational Man, i riferimenti a sé stesso sono molteplici, intrecciati ad un omicidio premeditato. Abe, un professore universitario di filosofia interpretato da Joaquin Phoenix, bello, dannato e con una spiccata propensione a bere alcolici, si trova ad affascinare una delle sue più brillanti studentesse, Jill, di cui veste i panni Emma Stone. I due iniziano una relazione, tra alti e bassi, ma la sfrenata voglia di Abe di sentire sensazioni che lo scuotano nel profondo lo condurranno ad un atto estremo.
Si viene catturati dalla storia, ma non solo: i riferimenti filosofici e i dialoghi intensi che da sempre caratterizzano i film di Allen attirano come una calamita, tenendoci incollati allo schermo.
Il film ideale per una serata leggera!
E invece quali sono i tuoi film del cinema d’essai preferiti?
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