Come sappiamo, Netflix sta facendo il possibile per ampliare il proprio catalogo cercando di compiacere il pubblico e portando sul piccolo schermo nuovi argomenti o continuando con lavori già molto amati. La cosa più importante per la piattaforma di streaming, infatti, è quella di rendere felici i propri telespettatori ed, al tempo stesso, magari avere nuovi abbonati per poter battere la concorrenza di diretti avversari come Disney + ed Amazon Prime Video.
Cleopatra, l’ultima erede dei faraoni di Egitto, è senza dubbio uno dei personaggi storici più amati in assoluto e, per questo motivo, Netflix ha deciso di dare spazio a Queen Cleopatra, la docu serie prodotta da Jada Pinkett Smith (la moglie di Will Smith) che sarà anche la voce narrante. Tuttavia, questa decisione, a discapito di quanto si credeva, ha attirato molte critiche ed ha messo Netflix al centro di una vera e propria polemica. Il motivo? La scelta dell’attrice che veste i panni di Cleopatra, ovvero Adele James, un’attrice di colore. Da questa scelta, siamo stati catapultati nel cosiddetto Race swapping, ovvero il fenomeno che nasce quando si decide di cambiare la ragazza ai personaggi protagonisti. Una cosa che, sinceramente, non dovrebbe destare clamore anche se, purtroppo, ultimamente sta succedendo l’esatto contrario.
Lo sanno bene Halle Bailey che è stata scelta per vestire i panni di Ariel nel live action de La Sirenetta e Yari Shadidi scelta per interpretare Campanellino nel live action Peter Pan & Wendy. Non da ultimo, anche la nuova serie tv in arrivo su Harry Potter molto probabilmente sarà più inclusiva e sceglierà un’attrice di colore per il ruolo di Hermione. In questo caso, però, le critiche vanno oltre perché la storia insegna e l’etnia di Cleopatra è da sempre un punto interrogativo. L’obiettivo di Jada Pinkett Smith e della produzione di Netflix è quello di andare oltre la semplice figura dell’amante di Giulio Cesare e di Marco Antonio (che è già stata raccontata più volte) e di dare un nuovo taglio al personaggio ospitando, ad esempio, testimonianze importanti come quella di un’esperta che racconta di come sua madre sostenesse che Cleopatra fosse nera. Ma anche la moglie di Will Smith afferma che:
“Cleopatra è una regina che molti conoscono, ma non nella sua verità. È stata raccontata come esageratamente devota al sesso, eccessiva e corrotta, eppure era una stratega, intelligentissima, una forza imponente della natura, che ha combattuto per proteggere il suo regno… e la sua eredità è molto dibattuta”.
Inutile dirlo, la scelta dell’attrice di colore e queste parole hanno suscitato un clamore mai visto prima tanto che si è messo in mezzo anche Zahi Hawass, archeologo di fama mondiale, che ha definito questa rappresentazione della regina Cleopatra come una falsificazione dei fatti. Lui, infatti, sostiene da sempre la tesi che Cleopatra avesse origini greche. Anche il pubblico ha detto la propria e lo ha fatto tramite i social network fino alla nascita di una petizione, che poi è stata prontamente rimossa, dove si chiedeva la cancellazione del documentario. Ed invece la docu serie Queen Cleopatra arriverà su Netflix il 10 maggio con quattro episodi dalla durata di circa 45 minuti ciascuno e si tratta di un ciclo di documentari sulle regine africane tra cui, appunto, anche Cleopatra. A tal proposito, Jada Pinkett Smith afferma che:
“Non vediamo o sentiamo spesso storie di regine nere, così è molto importante per me, così come per mia figlia e la mia comunità, venirle a conoscere perchè ce ne sono moltissime”.
Ed ovviamente non è stato criticato il suo intento, ma tutto questo ha fatto nascere di nuovo controversie che esistono da anni sull’etnia di Cleopatra.
E tu cosa ne pensi di questa diatriba sull’etnia di Cleopatra? Seguirai la docu serie di Jada Pinkett Smith su Netflix? Ti aspettiamo nei commenti!