La diagnosi di afasia di Bruce Willis ha avuto un impatto emotivo su molti di noi. Questa condizione ha compromesso le sue abilità di parlare, memorizzare le battute e recitare. Tuttavia, rimane un mistero il motivo per cui la sua famiglia lo faccia continuamente apparire in film di bassa qualità, noti come film di serie C. Questi film non sembrano all’altezza del suo talento e probabilmente non offrono un compenso sufficiente per giustificare l’impegno richiesto e l’eventuale danno alla sua immagine pubblica.
Ci si interroga sulla situazione finanziaria della famiglia Willis. Forse c’è una necessità economica urgente? Oppure potrebbe essere che recitare in un ambiente familiare come il set di un film, anche in produzioni di qualità inferiore come “Corrective Measures“, abbia un effetto terapeutico su di lui?
Per chi ha seguito la sua carriera, è evidente che Bruce Willis sta attraversando un periodo non brillante, partecipando principalmente a produzioni a basso budget, ad eccezione di qualche ruolo secondario in film di maggiore spicco come i sequel di “I mercenari” del suo amico Stallone. È lecito chiedersi da quanto tempo è stata diagnosticata la sua condizione e quanto denaro si aspettasse di guadagnare lui o i suoi consulenti partecipando a numerosi film di scarsa qualità come “Corrective Measures”.
“Corrective Measures” si rivela un film disastroso fin dalle prime scene, peggiorando notevolmente con l’entrata in scena di Willis, che avviene dopo 23 minuti.
Il film racconta una storia post-apocalittica mal sviluppata e mal scritta, incentrata su supercriminali con superpoteri rinchiusi in una prigione di massima sicurezza. La prigione è gestita dal supervisore Michael Rooker, che si vanta in televisione della sua capacità di impedire ogni fuga dal suo carcere.
Willis interpreta Julius Loeb, conosciuto come “The Lobe”. Il suo superpotere, annullato all’interno delle mura della prigione, è così ridicolo che non vale la pena di essere menzionato.
Tra gli altri personaggi troviamo un gigantesco psicopatico fanatico religioso di nome Payback (interpretato da Dan Payne), un “empatico” apparentemente timido (Brennan Mejia) e “The Conductor”, interpretato da Tom Cavanagh (noto per “Scrubs”), che fornisce molte spiegazioni sul funzionamento della prigione di San Tiburon.
Il film è una sorta di storia carceraria con supercattivi, mostri, lotte spettacolari e scene cruente.
Una scena che potrebbe rimanere nella memoria è l’ultima battuta recitata da Willis sullo schermo: “Sai come si fa l’acqua santa? La fai bollire all’inferno!”.
Questa apparizione nel film è tristemente emblematica. Sarebbe opportuno per Willis cercare un nuovo consulente finanziario, o per la sua famiglia trovare lavori concreti per sostentarsi autonomamente, permettendo così a Bruce di riposarsi. Anche se la recitazione potrebbe avere un effetto terapeutico, questa non sembra la maniera migliore per cui un attore del suo calibro dovrebbe essere ricordato.
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La Recensione
Corrective Measures
"Corrective Measures" è un film post-apocalittico che si svolge in una prigione di massima sicurezza, piena di supercriminali con superpoteri. Bruce Willis interpreta Julius Loeb, un detenuto con un superpotere inutile all'interno delle mura della prigione. La trama segue la vita dei prigionieri e le loro interazioni con il supervisore della prigione, interpretato da Michael Rooker. Il film tenta di mescolare elementi di azione, suspense e humor nero, ma risulta essere mal concepito con una sceneggiatura debole e personaggi poco sviluppati, culminando in un'esperienza cinematografica deludente.
CONTRO
- Sceneggiatura e sviluppo dei personaggi insufficienti: Il film soffre di una trama debole e di personaggi poco approfonditi, rendendo difficile l'immersione nella storia.
- Uso inappropriato di Bruce Willis: Considerando la sua attuale condizione di salute, la partecipazione di Willis in un ruolo poco significativo può risultare scomoda e inadatta per gli spettatori.