Cosmo: “Quando ho incontrato te” ascolta il brano e leggi il testo.
In Italia, al momento, non esiste nessuno come COSMO.
Vediamo questo ragazzo crescere giorno dopo giorno senza fare alcuno sforzo, senza ostentare nulla, senza alcun proclama, semplicemente esprimendo la sua particolarissima artisticità e assecondando la sua natura. È una cosa rara e speciale. Non a caso tra tutti gli artisti che stanno emergendo dal mondo indipendente COSMO è l’unico che non è riconducibile a qualcos’altro.
“Cosmotronic“, il suo ultimo album è senz’ombra di dubbio uno dei dischi italiani più originali che abbiate ascoltato da anni. Cosmo lo riconosci all’istante. Ti entra subito sotto la pelle, ti trascina per mano in territori inesplorati col suo linguaggio originale e diretto, che rompe gli schemi.
“Quando Ho Incontrato Te” è il suo nuovo singolo ed è un altro affresco di modernità irresistibile.
Affezionarsi a queste parole che danzano così spensieratamente, a queste sonorità libere da ogni costrizione è questione di un attimo. Come sempre, quando le srotola COSMO ha l’ardire di mettersi totalmente a nudo, senza filtri, senza pudore. Per questo “Quando Ho Incontrato Te” non è una canzone come tutte le altre: non a caso è la più ascoltata tra quelle del suo album e ha già raggiunto la vetta della Viral Chart di Spotify al momento della sua uscita.
Testo “Quando ho incontrato te” di Cosmo
D’improvviso apro gli occhi e mi sveglio, non so bene perché
Ho dormito poco più di tre ore e adesso eccomi qui
Potrei alzarmi e trascinarmi in cucina, chissà in frigo che c’è
Potrei prendere coraggio e svegliarti, chiacchierare con te
Con te di che ma no
Meglio se continui a dormire non venire quaggiù
Il tuo sonno vale più di un respiro, tieni in vita anche me
Anche me anche se lo so, passerà
Come passa un sabato
Mi addormenterò
Senza più paura ma adesso
Guardo dentro di me o forse no
Quanto è borghese tutto questo, mi vergogno un po’
Non so più come sto, chi vincerà
Né come stavo quando mamma ha lasciato papà
Ciò che è sepolto in me ritorna su
Speriamo spunti fuori qualche bel ricordo
Quando ho incontrato te, e chi lo sa
Manco ricordo quand’è che mi hai dato il numero
Sento un rumore, cos’è?
È il camion della spazzatura
È l’edicola di sotto che apre
È qualcuno che va già a lavorare
È la grande macchina che riparte come in ogni città
Per produrre per il bene di chi, tra poco tocca a me
Ed io che faccio? Non sono pronto
Ho chiuso gli occhi proprio come te
Ho anche imitato il tuo respiro
Forse rimpiango ciò che non ho più
O l’uomo che non sono mai stato
Passerà
Come passa un sabato
Mi addormenterò
Senza più paura di niente
Guardo dentro di me o forse no
Quanto è borghese tutto questo, mi vergogno un po’
Non so più come sto, chi vincerà
Né come stavo quando mamma ha lasciato papà
Ciò che è sepolto in me ritorna su
Speriamo spunti fuori qualche bel ricordo
Quando ho incontrato te, e chi lo sa
Manco ricordo quand’è che mi hai dato il numero
D’improvviso chiudo gli occhi ed è l’alba ma va bene così
Anche se tra poco devo svegliarmi mi addormento e